2025-09-09
«Las Muertas», la nuova serie Netflix che racconta il lato oscuro del Messico
True
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.Las Muertas è una Griselda senza grandi star, senza copertine patinate ad annunciarne il debutto, ma con un eguale radicamento nella storia dell’America Centrale. Las Muertas, nuova produzione Netflix, disponibile online da mercoledì 10 settembre, è la cronaca opportunamente romanzata delle Las Poquianchis, quattro donne che, tra il 1945 e il 1964, nel Messico di quegli anni lì, uccisero novantuno persone. Forse di più. Forse, centocinquanta, tutte donne, costrette a prostituirsi. Las Poquianchis avevano messo in piedi un bordello ben fornito. Le ragazze si alternavano, giovani, belle. All’apparenza, disponibili. Pareva lavorassero per decisione propria. Invece, dietro la possibilità di toccare quei loro corpi seminudi, c’era la coercizione. Las Poquianchis, le ragazze del bordello, le circuiva. Vendeva loro il sogno di una vita migliore. Poi, le costringeva a prostituirsi. Qualcuna provava a dissentire, a tornare sui propri passi. Ma la disobbedienza era mal tollerata. Nessuna fra le ragazze, alcune delle quali veniva comprata o rapita, poteva decidere della propria vita. Erano le quattro donne a farlo, finché pareva loro. Perché la cronaca, ben più cruda e spietata della serie Netflix, parla di un trattamento animale. Las Poquianchis usava le ragazze come bestia da soma, finché il loro corpo poteva reggere la pressione di quel lavoro tremendo, risultando appetibile per i clienti del bordello. Quando il tempo avesse fatto il proprio corso, quando la prostituzione avesse impreso segni troppo profondi sulle malcapitate, Las Poquianchis le avrebbe mandate a morte. Le uccideva, una ad una, come somari troppo vecchi per tirare il torchio. Fu soltanto la fuga di una fra le malcapitate a permettere alle autorità di squarciare il velo, portando allo scoperto l’organizzazione malata di quelle quattro signore e la rete di omertà e connivenza che erano riuscite a tessere. Funzionari corrotti, clienti disposti a volgere lo sguardo altrove. Las Poquianchis furono capaci di comprare il silenzio di chiunque avessero intorno. Ed è quel silenzio, oggi, che Netflix ha deciso di rompere, infilando nella propria sinossi che «ciò che è stato sepolto ora viene raccontato ad alta voce». Anche se la voce non è quella della storia.Lo show, diviso in sei parti, riduce il gruppo a due sole sorelle, decise a mettere in piedi un’attività che consenta loro di comprare il favore di politici e potenti: un bordello, dove le più alte cariche dello Stato possano agire in gran segreto, ripagando il silenzio con favoreggiamenti di varia natura. La violenza, dunque, è la stessa delle Poquianchis, ed è identico il Messico, quel Paese oggi mutato, la crudeltà, l’efferatezza del crimine e la completa assenza di empatia. Le sorelle sono due, ma potrebbero essere quattro. Potrebbero essere Las Poquianchis, quelle vere, la narrazione televisiva una cronaca storica e documentata.
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente