2021-02-05
Dal «Wsj» gli elogi al leader leghista. «Sbagliato tenerlo fuori dal potere»
Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini (Ansa)
Per il quotidiano Usa se Matteo Salvini decidesse di sostenere l'ex presidente Bce avrebbe la chance di rafforzare sé stesso e il partito. Plauso per incarico all'«adulto responsabile» in contrapposizione a Giuseppe ConteNon ditelo ai mainstream media italiani, spasmodicamente impegnati a provare a modellare sul corpo di Mario Draghi un vestito disegnato nelle più vecchie sartorie del centrosinistra: ma ieri il Wall Street Journal, probabilmente il quotidiano più autorevole al mondo, ha messo nero su bianco un ragionamento diametralmente opposto, e lo ha fatto in un commento particolarmente autorevole perché firmato dalla direzione, dall'Editorial board del giornale. I lettori della Verità vi troveranno anche concetti per molti versi familiari: sia nell'editoriale di ieri che in quello di oggi, il direttore di questo giornale, Maurizio Belpietro, ha infatti simmetricamente invitato il centrodestra italiano a non «regalare» Draghi alla sinistra, e Draghi stesso a risparmiarsi la spiacevole disavventura di ritrovarsi schiacciato a sinistra, tra LeU e Pd, con contorno di grillini disperatamente in cerca di permanenza in Parlamento. Il titolo dell'editoriale del Wsj allude al «prossimo trucco di Mario Draghi», il «mago della politica monetaria che cercherà di estrarre un coniglio dal cilindro dell'Italia». E tutta la prima parte del commento è un prevedibile sperticato elogio dell'ex governatore Bce, presentato come un prestigiatore che tenta un'impresa «alla David Copperfield», e a cui il quotidiano augura «fortuna» aggiungendo che «ne avrà bisogno». Le lodi sono quelle che ciascuno immagina: la «gravitas» di Draghi, il suo essersi tenuto alla larga dall'«aspra politica nazionale italiana», la circostanza che il suo profilo possa «rassicurare i mercati e i leader europei sul fatto che un adulto responsabile sia al timone della barca a Roma». Occhio, il Wsj scrive proprio così: a responsible adult, quasi a suggerire che il predecessore di Draghi non aderisse all'identikit. Un duro colpo ai cantori di Giuseppe Conte e della sua presunta reputazione internazionale. Poi il Wsj offre ai lettori Usa, che naturalmente non seguono giorno dopo giorno i dettagli della politica italiana, un riassunto dei fatti che noi conosciamo fin troppo bene: la caduta di Giuseppe Conte, la convocazione dell'ex governatore Bce da parte di Sergio Mattarella, il tema dei miliardi europei da spendere, il tentativo di evitare elezioni. A seguire, il quotidiano statunitense lascia cadere un interrogativo sul perché l'ex presidente Bce si sia reso disponibile all'incarico: «un mistero», annota il Wsj, che ipotizza la spiegazione più lusinghiera per Draghi («solo il patriottismo può spiegare perché si sia reso volontario per un lavoro tanto ingrato e inutile»). Nella rincorsa agli elogi, il Wsj attribuisce retrospettivamente a Draghi, forse troppo generosamente, un lavoro incessante, da Francoforte, per chiedere a Roma e agli altri governi europei «supply-side tax and regulatory reforms», cioè - potremmo tradurre - riforme liberali classiche a tasse basse e regolamentazione leggera. In realtà, chiunque abbia seguito le vicende europee di questi anni sa benissimo che, tra Francoforte e Bruxelles, si è purtroppo visto molto poco di thatcheriano o di reaganiano, e semmai molte cose di segno assai diverso. Comunque, fin qui c'è tutto ciò che ci si poteva attendere da un grande quotidiano internazionale: lodi e un affettuoso in bocca al lupo a un italiano molto stimato. Ma attenzione al lungo passaggio conclusivo, dedicato a Matteo Salvini, «la cui coalizione di partiti di centrodestra è stata la prima nelle elezioni del 2018», mentre «i sondaggi suggeriscono che la Lega e i partiti alleati farebbero bene se l'Italia avesse le elezioni anticipate di cui ha probabilmente bisogno».Salvini è testualmente presentato come «l'unico altro politico che potrebbe formare un governo» (e per questo gli altri non lo vogliono: «Ogni altro politico sembra pensare che continuare a escludere Salvini sia più importante di qualunque altro obiettivo, inclusa la legittimazione democratica»). Conclusione del Wsj: al di là di ogni altra considerazione su Salvini, «tenere un partito popolare fuori dal potere non è una ricetta per un governo stabile». Insomma, il quotidiano Usa mette in guardia dal tentativo degli altri partiti di fare dell'incarico a Draghi solo un modo per evitare «un'elezione che potrebbe vedere Salvini prendere il potere».Intanto, sempre ieri, anche altri media internazionali si sono occupati del leader leghista. Il londinese Financial Times evoca una «scelta dolorosa» per Salvini, dinanzi alla ricerca di supporto da parte di Draghi, e parte dal presupposto che il mondo delle imprese italiane, elemento essenziale della base elettorale leghista, sia a favore del tentativo Draghi. Così, Salvini, secondo il Ft, rimane aperto a supportare Draghi ma preferirebbe elezioni anticipate. Secondo il quotidiano della City, se la Lega decidesse di sostenere Draghi avrebbe la chance di rafforzare la credibilità economica del partito.Cita il Ft e si occupa di Salvini anche il sito economico-finanziario Zerohedge in un post significativamente intitolato «Il futuro economico dell'Italia potrebbe dipendere da un uomo, e non è Draghi». Salvini è descritto come «uno dei politici più popolari del Paese» e il pezzo ruota sul ruolo decisivo della Lega in questa fase. Insomma, se in Italia i giornaloni praticano verso la Lega un mix di conventio ad excludendum e di demonizzazione, i media internazionali sembrano iniziare a lavorare su un altro spartito.
Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)