È tempo di vendemmia che si annuncia generosa in quantità e in qualità. È questo il momento in cui settembre annuncia l'autunno profumando ancora d'estate. C'è voglia di sapori più meditati, di rinnovare i gusti delle stagioni più tiepide e così siamo andati a cercare una ricetta che avesse per protagonista l'uva, quella bianca che è la prima che si raccoglie anche in vigna anche se questa che ci serve è l'uva da tavola di acino di robuste dimensioni, e che ci accompagnasse a una rieducazione autunnale del senso gastronomico. Sarà una sorpresa portarla in tavola perché stupisce sempre pur nella sua saporita semplicità.
È tempo di vendemmia che si annuncia generosa in quantità e in qualità. È questo il momento in cui settembre annuncia l'autunno profumando ancora d'estate. C'è voglia di sapori più meditati, di rinnovare i gusti delle stagioni più tiepide e così siamo andati a cercare una ricetta che avesse per protagonista l'uva, quella bianca che è la prima che si raccoglie anche in vigna anche se questa che ci serve è l'uva da tavola di acino di robuste dimensioni, e che ci accompagnasse a una rieducazione autunnale del senso gastronomico. Sarà una sorpresa portarla in tavola perché stupisce sempre pur nella sua saporita semplicità. Ingredienti – 800 gr di filetto di maiale, 400 gr di uva bianca da tavola (il tipo Italia è perfetto) 80 gr di burro, 80 gr di farina meglio se la tipo 1, due rametti di rosmarino due o tre foglie di alloro, 40 gr di senape al miele, un bicchiere di vino bianco secco, sale e pepe di mulinello qb. Procedimento - Mondate bene il filetto di maiale ripulendolo da eccessi di grasso, salatelo e pepatelo in superfice e infarinatelo generosamente. In una capace casseruola fate sciogliere il burro con il rosmarino e l'alloro e rosolate a fiamma vivace la carne. Quando la carne si è ben sigillata sfumate con il vino bianco, abbassate la fiamma, coprite con il coperchio e lasciate cuocere avendo cura di girare di quando in quando la carne. Staccate gli acini dal raspo e tagliateli a metà privandoli dei vinaccioli. Dopo circa una ventina di minuti di cottura della carne ritirate il rosmarino e l'alloro dalla casseruola e aggiungete gli acini di uva che dovete far brasare. Ci vorranno dagli 8 ai 10 minuti. A quel punto la carne sarà cotta e dovete aggiungere metà della senape in modo da arricchire la salsa. Togliete dal fuoco la carne, affettatela, e servitela con un o' di senape a parte, gli acini d'uva e il fondo di cottura. Come far divertire i bambini – Se sono piccoli fate loro staccare con le manine gli acini di uva, se sono un po' più grandicelli affidate loro anche il compito di mondare gli acini dai vinaccioli. Abbinamento – E' buona regola accompagnare il piatto con il vino che si è usato per cucinare. In questo caso abbiamo scelto un Gavi di Gavi da uve Cortese, un bianco piemontese molto sapido. Potete accompagnare il piatto con tutti i bianchi che abbiano elevata mineralità e non indulgano troppo al fruttato: Trebbiano, Pinot Bianco, Ribolla Gialla, Fiano Minutolo, Ansonica o Inzolia, Vermentino.
2025-11-26
Riccardo Szumski: «Chiesi a Schillaci di aprire ambulatori per i danneggiati. Non ha mai risposto»
Riccardo Szumski (Ansa)
Il neoeletto consigliere: «Penso in dialetto poi traduco in italiano. Senza di noi l’astensionismo sarebbe stato ancora più ampio».
Ha ottenuto due seggi in Regione Veneto presentandosi come leader di un «movimento per cittadini liberi». I suoi, più che slogan, sono stati appelli a ritrovare l’orgoglio perduto: «Non cerchiamo voti: cerchiamo coscienze sveglie». Però di voti Riccardo Szumski ne ha ottenuti davvero tanti, 96.474. Oltre il 5,13% delle preferenze.
Classe 1952, nato in Argentina da genitori emigrati (papà ufficiale polacco e mamma insegnante trevigiana), medico di base e per anni sindaco del Comune di Santa Lucia di Piave, dove ha sempre vissuto dal 1955, Szumski è riuscito a spezzare a suo favore un astensionismo pesante pure in Veneto, dove solo il 44,65% degli aventi diritto si è recato alle urne.
«Resistere Veneto nasce da una ferita, ma anche da un’urgenza: dire basta», ha chiarito. Quali sono state le parole chiave per farsi eleggere?
Il ministro Roccella sul caso dei “bambini del bosco”: togliere tre figli ai genitori è un atto estremo che richiede pericoli reali, non dubbi educativi. La socializzazione conta, ma non più della famiglia. Servono trasparenza, criteri chiari e meno sospetto verso i genitori.
Riccardo Szumski (Ansa)
Quasi 100.000 voti all’outsider provano che serve un riparatorio atto di onestà dello Stato.
Senza ombra di dubbio, i 203.000 voti di preferenza ottenuti da Luca Zaia alle elezioni regionali in Veneto sono un grande successo politico, oltre che personale. Ma che dire allora dei quasi 100.000 (96.474, per la precisione) ottenuti da Riccardo Szumski nella stessa competizione? Il leghista è il presidente uscente di una Regione che ha governato per 15 anni, ex ministro, volto tv notissimo e con un partito nazionale alle spalle. Il medico nel mirino dell’Ordine (ha fatto ricorso contro la radiazione) è, anzi era, sconosciuto alla quasi totalità degli italiani, ex sindaco di Santa Lucia di Piave, un paese di neppure 10.000 abitanti. Eppure ha preso una valanga di preferenze ed è riuscito a conquistare ben due seggi in consiglio regionale con la sua lista Resistere Veneto.
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa del 26 novembre con Carlo Cambi







