2020-05-21
Cuciniamo insieme: farfalle al ragù dell’orto
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Piatto primaverile che può soddisfare anche i palati vegetariani e che sicuramente è un ottimo modo per far mangiare le verdure ai bambini che di solito fanno fatica ad accostarsi all'orto. Potete, volendo, arricchire il piatto con un formaggio cremoso che gli dà consistenza, ma anche così è buonissimo.Ingredienti - 360 grammi di farfalle, 300 grammi di piselli sbucciati, uno zucchino, una carota generosa, un cipollotto fresco, qualche fogliolina di spinaci freschi, un cucchiaino di paprica, sale q.b., quattro o cinque cucchiai di olio extravergine di oliva, facoltativo un cucchiaio di mascarpone o di stracciatella o di crescenza, 50 grammi di Parmigiano Reggiano grattugiato, due foglie di alloro, due spicchi d'aglio.Procedimento - Mondate le verdure e fatele a cubetti, sgranate i piselli,riducete a rondelle il cipollotto. In una padella fate soffriggere l'alloro e l'aglio che eliminerete una volta imbiondito. Mettete a bollire l'acqua salata per la pasta e nel frattempo cuocete in padella le verdure a fuco moderato bagnando se serve con un po' acqua aggiungendo la paprica e aggiustando di sale. A cottura ultimata scolate la pasta e saltatela nelle verdure aggiungendo se volete il formaggio cremoso, oppure un giro d'olio extravergine. Servite cospargendo di Parmigiano Reggiano.Come far divertire i bambini - Tenete da parte qualche cubetto di verdure e fateli giocare a comporre un mosaico, l'altro loro compito sarà quello di sgranare i piselli.Abbinamento - Per questo piatto è indicatissimo un Prosecco di Asolo Docg, oppure una Passerina spumante.
Nicolas Maduro e Hugo Chavez nel 2012. Maduro è stato ministro degli Esteri dal 2006 al 2013 (Ansa)
Un disegno che ricostruisce i 16 mulini in serie del sito industriale di Barbegal, nel Sud della Francia (Getty Images)
Situato a circa 8 km a nord di Arelate (odierna Arles), il sito archeologico di Barbegal ha riportato alla luce una fabbrica per la macinazione del grano che, secondo gli studiosi, era in grado di servire una popolazione di circa 25.000 persone. Ma la vera meraviglia è la tecnica applicata allo stabilimento, dove le macine erano mosse da 16 mulini ad acqua in serie. Il sito di Barbegal, costruito si ritiene attorno al 2° secolo dC, si trova ai piedi di una collina rocciosa piuttosto ripida, con un gradiente del 30% circa. Le grandi ruote erano disposte all’esterno degli edifici di fabbrica centrali, 8 per lato. Erano alimentate da due acquedotti che convergevano in un canale la cui portata era regolata da chiuse che permettevano di controllare il flusso idraulico.
Gli studi sui resti degli edifici, i cui muri perimetrali sono oggi ben visibili, hanno stabilito che l’impianto ha funzionato per almeno un secolo. La datazione è stata resa possibile dall’analisi dei resti delle ruote e dei canali di legno che portavano l’acqua alle pale. Anche questi ultimi erano stati perfettamente studiati, con la possibilità di regolarne l’inclinazione per ottimizzare la forza idraulica sulle ruote. La fabbrica era lunga 61 metri e larga 20, con una scala di passaggio tra un mulino e l’altro che la attraversava nel mezzo. Secondo le ipotesi a cui gli archeologi sono giunti studiando i resti dei mulini, il complesso di Barbegal avrebbe funzionato ciclicamente, con un’interruzione tra la fine dell’estate e l’autunno. Il fatto che questo periodo coincidesse con le partenze delle navi mercantili, ha fatto ritenere possibile che la produzione dei 16 mulini fosse dedicata alle derrate alimentari per i naviganti, che in quel periodo rifornivano le navi con scorte di pane a lunga conservazione per affrontare i lunghi mesi della navigazione commerciale.
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