2021-03-17
Il governo cambia il Cts, ma l’ex capo confessa: organismo inutile
Agostino Miozzo (Ansa/iStock)
L'organismo che ha deciso sulle nostre libertà va sciolto. A dirlo è Agostino Miozzo, il suo ex capo, fresco di una nuova poltrona all'Istruzione: «L'Italia ha già il Css, l'Iss, lo Spallanzani e il Bambin Gesù». Allora perché per oltre un anno ha presieduto un ente che non serve? Il Cts? Non serve a nulla. Chi lo dice? Il suo capo. Cioè il suo coordinatore. O meglio, quello che fino a ieri è stato il suo coordinatore, tal Agostino Miozzo, ginecologo specializzato all'università di Harare nello Zimbabwe che per un anno con il suo Cts ha avuto il potere di vita e di morte sulle nostre esistenze, decidendo quando potevamo uscire, quando no, se potevamo vedere la mamma, se potevamo correre nel parco o portare a pisciare il cane a più di duecento metri da casa. E che oggi, nell'atto di salutare tale prestigioso incarico per afferrare una poltroncina al ministero dell'Istruzione, ci fa sapere che il Comitato tecnico scientifico da lui strenuamente presieduto e coordinato per circa tredici mesi, ebbene, esso non serve a una beata mazza. La cosa non ci sorprende più di tanto. Un sospetto ci era venuto. Da tempo ci chiediamo per quale motivo dobbiamo dipendere da quest'accozzaglia di persone scelte alla carlona, in tutta fretta, senza nessun criterio plausibile né comprensibile. Così come da tempo ci chiediamo perché del Cts debbano far parte ufficiali dell'esercito, dirigenti medici della polizia, direttori generali del Welfare dell'Emilia Romagna nonché direttori dell'ufficio della sanità marittima e aerea, ma nemmeno un virologo. Possibile che per combattere la pandemia il parere di burocrati del ministero conti più di quello dei medici specializzati? Senza considerare che i pochi scienziati presenti nel comitato non brillano certo per i risultati del loro studi: ce n'è una (Nausicaa Orlandi) che ha un H-Index (l'indice usato in tutto il mondo per valutare competenze e pubblicazioni scientifiche) pari a 1. Non male se si pensa che in Italia ci sono professori che hanno un H-Index pari a 158 (Remuzzi) o addirittura 167 (Mantovani). E che, ovviamente, non fanno parte del Comitato. Ma alla fine ci eravamo quasi abituati. In quest'anno folle e assurdo, in cui ci siamo abituati a tutto, persino a farci rinchiudere dentro lo sgabuzzino di casa con la promessa che «è l'ultima volta, lo facciamo per salvare l'estate»; in quest'anno in cui abbiamo trangugiato con resistenze sempre più fiacche qualsiasi violazione della libertà e della logica, ebbene ci eravamo quasi rassegnati al Cts di Nausicaa H-Index 1, dei parolai e degli assenteisti, dei verbali prima segretati e poi svelati fra il pubblico ludibrio (verbale 24 febbraio: non fate i tamponi a chi non ha i sintomi; verbale 13 marzo: non vi è evidenza di raccomandare l'uso delle mascherine; verbale 1-2 luglio: via libera ai banchi a rotelle di Arcuri). Ma sì: ci eravamo quasi abituati ad accettare l'esistenza del Cts, così come in famiglia, con un po' di vergogna si accetta l'esistenza dello zio ubriacone o della zia baldracca. Invece niente: ora il coordinatore ci spiega che esso «ha esaurito il suo motivo di essere». Proprio così: lui se ne va e il Cts si esaurisce. «Credo che in uno o due mesi possa sciogliersi», ha aggiunto impietoso. Un po' come in Happy Days, quando Fonzie abbandonava la festa e immediatamente si spegnevano musica e luci. Ancor più straordinaria, però, è la spiegazione che Miozzo fornisce di questo esaurimento del «motivo di essere». Dice infatti che tredici mesi fa c'erano dei «vuoti istituzionali», mentre adesso i «vuoti istituzionali» non ci sono più. Fantastico, no? E che cosa è successo nel frattempo? Semplice: abbiamo scoperto, spiega sempre Miozzo, che in Italia ci sono «istituzioni scientifiche» che si chiamano per esempio «Istituto superiore della sanità, Consiglio superiore della sanità, Ospedale Spallanzani, Bambin Gesù». Ma come? E tredici mesi fa non c'erano? Non eravamo a conoscenza della loro esistenza? Evidentemente no, secondo Miozzo. Perbacco: il Bambin Gesù dev'essere stato costruito in tutta fretta l'altra notte, proprio per permettere al coordinatore di lasciare il Cts. Anche lo Spallanzani, per dire: crederete mica che sia stato inaugurato nel 1936? Macché. L'hanno aperto due giorni fa. «Scusa Agostino, quand'è che il Cts deve esaurire il suo motivo d'essere»? «Se si riuscisse per metà marzo, te ne sarei grato». «Sarà fatto». Cosa non si fa per garantire un futuro sereno a un ginecologo in carriera. E così, ora che le istituzioni scientifiche italiane sono sistemate, Istituto Superiore e Consiglio superiore della sanità compresi (anche loro, evidentemente, non c'erano tredici mesi fa, altrimenti che bisogno ci sarebbe stato di fare il Cts?) Agostino Miozzo può sentirsi libero dalla dura incombenza di decidere sulle nostre vite insieme al comitato brancaleone, e finalmente si prende il posto che gli spetta. Ovviamente al ministero dell'Istruzione. Dove, dopo un'intervista come questa, finalmente potrà salire in cattedra e dare una lezione a tutti sul suo argomento preferito. Ovviamente Luigi XV. Après moi, le déluge.
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