2021-09-22
Si contagia un altro prelato già vaccinato
L'arcivescovo di Presov, Jan Babjack (Ansa)
Jan Babjack, arcivescovo di Presov, ha lievi sintomi. Aveva celebrato messa con il Papa, in visita in Slovacchia, una settimana fa. E la campionessa di nuoto Madison Wilson, pure lei con doppio «shot», s'infetta durante un torneo a Napoli e finisce in ospedale.La famosa «ironia della vita» citata da papa Francesco continua ad aleggiare sul Vaticano. Questa volta, però, in senso opposto a quanto evocato nei giorni scorsi dal Santo Padre, che aveva usato un incredibile tono beffardo nei confronti del cardinale conservatore Raymond Leo Burke, reo a suo avviso di essersi ammalato gravemente di Covid dopo avere espresso perplessità sui vaccini. Spedito il velenosissimo siluro a Burke, non senza una sottile vena di compiacimento, Jorge Mario Bergoglio ha prima fatto i conti con le rivelazioni del Sismografo, secondo le quali una quindicina di cardinali vaccinati hanno contratto il virus - almeno un paio di questi certamente dopo aver ricevuto un ciclo completo vaccinale - per poi apprendere una notizia ancor più stupefacente, poiché lo riguarda personalmente e potrebbe portare un pregiudizio alla sua salute personale, già messa a dura prova dall'intervento chirurgico all'intestino dello scorso luglio.L'arcivescovo metropolita greco-cattolico di Presov, Jan Babjak, è risultato infatti positivo al Covid pur essendo vaccinato. Ma la cosa più rilevante, in questo caso, è che Babjak ha celebrato la messa e ha presenziato a molti incontri pubblici al fianco di papa Francesco, nel corso della visita pastorale di quest'ultimo in Slovacchia. Ne deriva, comprensibilmente, un certo allarme Oltretevere, avvalorato dal fatto che quanto riportato negli ultimi giorni conferma la tesi secondo cui vaccinarsi non mettw completamente al riparo sia dal contagio che dalla manifestazione dei sintomi, e quindi ciò potrebbe - augurandoci ovviamente il contrario - capitare allo stesso Santo Padre, che come è noto ha completato il proprio ciclo vaccinale. L'arcidiocesi di Presov ha altresì comunicato che Babjak, che ha 67 anni, ha iniziato a mostrare i primi sintomi della malattia a partire da venerdì e che al momento è in quarantena. Secondo le prime ricostruzioni, il prelato sarebbe stato contagiato dopo essere venuto a contatto con un vescovo positivo proveniente dalla Grecia, incontrato al Congresso eucaristico internazionale di Budapest. Ma come detto, la lista delle persone contagiate (anche con sintomi) pur avendo completato il ciclo vaccinale è nutrita, e ciò è testimoniato anche dai recenti fatti verificatisi all'ombra del Cupolone: tre cardinali sui 15 vaccinati che hanno contratto il virus, lo hanno fatto quasi certamente dopo aver ricevuto entrambi le dosi del vaccino, e si tratta di Jose Advincula, arcivescovo di Manila (ricoverato in ospedale), Jorge Urosa, ex arcivescovo di Caracas (anch'esso ricoverato) e Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua, finito in quarantena. Fortunatamente, la casistica annovera anche prelati che sono guariti dal Covid prima dell'arrivo dei vaccini (come ad esempio l'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi), a testimoniare, qualora ve ne fosse ancora bisogno, l'estrema difficoltà nel trovare dei postulati scientifici per la lotta al virus. Naturalmente, i casi controversi di questo genere non hanno riguardato solamente l'ambiente ecclesiastico ma hanno coinvolto migliaia di persone, tra cui volti noti dello sport e dello spettacolo, i quali, dopo essersi esposti per indurre i cittadini a vaccinarsi, si sono ritrovati a fronteggiare la malattia quando credevano di esserne totalmente immunizzati. Di questa schiera sono entrati a far parte, ultimamente, la campionessa di nuoto australiana Madison Wilson e il comico americano Chris Rock. La prima ha contratto il Covid a Napoli nel corso di una competizione internazionale, dopo aver ricevuto entrambi le dosi di vaccino. «Anche se sono stata vaccinata due volte e ho preso le giuste precauzioni», ha affermato la Wilson, che è stata prima portata in ospedale e poi messa in quarantena in albergo, «sono riuscita a contagiarmi. Mi sento estremamente sfortunata», ha aggiunto, «ma credo che questo sia un enorme campanello d'allarme». Stessa storia per Rock (presentatore di più di una notte degli Oscar) il quale, a dispetto della monodose Jonhson&Johnson ricevuta lo scorso maggio, è stato contagiato dal Covid. Ciò non gli ha impedito di rilanciare sui social l'appello a vaccinarsi, con un ragionamento però non proprio cartesiano: «Ehi ragazzi», ha scritto, «ho appena scoperto di avere il Covid e non voglio che capiti anche a voi. Fatevi vaccinare». La qual cosa, messa giù così, ha fatto pensare a più di qualcuno dei suoi ammiratori che si trattasse dell'ultimo dei suoi apprezzati testi a base di nonsense e paradossi. Nel frattempo, i dati del contagio nel nostro Paese presentano un innegabile miglioramento del quadro generale: si dimezza il tasso di positività (all'1%, con 3.377 casi su 330.000 tamponi), calano sia i ricoverati in terapia intensiva (-7) sia quelli nei reparti ordinari (-45).
(Guardia di Finanza)
In particolare, i Baschi verdi del Gruppo Pronto Impiego, hanno analizzato i flussi delle importazioni attraverso gli spedizionieri presenti in città, al fine di individuare i principali importatori di prodotti da fumo e la successiva distribuzione ai canali di vendita, che, dal 2020, è prerogativa esclusiva dei tabaccai per i quali è previsto il versamento all’erario di un’imposta di consumo.
Dall’esame delle importazioni della merce nel capoluogo siciliano, i finanzieri hanno scoperto come, oltre ai canali ufficiali che vedevano quali clienti le rivendite di tabacchi regolarmente autorizzate da licenza rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ci fosse un vero e proprio mercato parallelo gestito da società riconducibili a soggetti extracomunitari.
Infatti, è emerso come un unico grande importatore di tali prodotti, con sede a Partinico, rifornisse numerosi negozi di oggettistica e articoli per la casa privi di licenza di vendita. I finanzieri, quindi, seguendo le consegne effettuate dall’importatore, hanno scoperto ben 11 esercizi commerciali che vendevano abitualmente sigarette elettroniche, cartine e filtri senza alcuna licenza e in totale evasione di imposta sui consumi.
Durante l’accesso presso la sede e i magazzini sia dell’importatore che di tutti i negozi individuati in pieno centro a Palermo, i militari hanno individuato la presenza di poche scatole esposte per la vendita, in alcuni casi anche occultate sotto i banconi, mentre il grosso dei prodotti veniva conservato, opportunamente nascosto, in magazzini secondari nelle vicinanze dei negozi.
Pertanto, oltre al sequestro della merce, i titolari dei 12 esercizi commerciali sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria e le attività sono state segnalate all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per le sanzioni accessorie previste, tra le quali la chiusura dell’esercizio commerciale.
La vendita attraverso canali non controllati e non autorizzati da regolare licenza espone peraltro a possibili pericoli per la salute gli utilizzatori finali, quasi esclusivamente minorenni, che comprano i prodotti a prezzi più bassi ma senza avere alcuna garanzia sulla qualità degli stessi.
L’operazione segna un importante colpo a questa nuova forma di contrabbando che, al passo con i tempi, pare abbia sostituito le vecchie “bionde” con i nuovi prodotti da fumo.
Le ipotesi investigative delineate sono state formulate nel rispetto del principio della presunzione d’innocenza delle persone sottoposte a indagini e la responsabilità degli indagati dovrà essere definitivamente accertata nel corso del procedimento e solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
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