
Ca' de Sass chiude il primo semestre con utili in crescita del 13%: «Gaetano Miccichè perfetto per guidare l'istituto bergamasco».Compiuta la missione Ubi, Carlo Messina ne annuncia subito un'altra: far ricoprire a Intesa Sanpaolo «il ruolo di leader nello scenario bancario europeo» e rappresentare un «pilastro fondamentale per un nuovo futuro di crescita del Paese». Un nuovo capitolo, lo ha definito l'ad, che proietta il gruppo «nelle primissime posizioni tra le banche dell'Eurozona: diventiamo la seconda banca per capitalizzazione, superando Santander e a ridosso di Bnp Paribas. Dimostrando che una banca italiana è in grado di fare la prima mossa che l'Europa aspettava». Nel giro dei prossimi due anni «ci sarà un'accelerazione» nelle fusioni e acquisizioni non solo fra banche italiane. Ma «nei prossimi 6-9 mesi noi saremo impegnati nell'integrazione di Ubi e mi aspetto che in Europa non accada nulla. Oggi la mia priorità è questa. È difficile che l'effetto del Covid porterà le banche europee a fare delle mosse. Non credo sarà facile per Intesa creare valore in una combinazione con altre controparti europee» e quindi «un consolidamento europeo non è una priorità per noi», ha detto ieri Messina. Che intanto, però, si è messo nella condizione «di non essere una parte debole». Diventando anzi un potenziale cacciatore, dalle spalle larghe e dai fondamentali solidi.Intesa ha, infatti, messo a segno il miglior risultato dal 2008. Nonostante il lockdown e gli accantonamenti per i possibili impatti futuri del Covid, nei sei mesi del 2020 i profitti netti di Intesa hanno raggiunto quota 2,57 miliardi, in crescita del 13,2% rispetto allo stesso periodo del 2019. Per l'intero esercizio, senza considerare Ubi banca, Intesa conferma la previsione di un utile netto «non inferiore a circa 3 miliardi e non inferiore a circa 3,5 miliardi nel 2021». Considerando invece anche Ubi, l'utile netto dal 2022 non sarà inferiore ai 5 miliardi, confermando la strategia focalizzata sulla remunerazione per gli azionisti. In aggiunta alla prevista distribuzione di dividendi cash da utile netto del 2020, il gruppo intende infatti ottenere l'approvazione della Bce per una distribuzione cash da riserve nel 2021 alla luce dell'utile netto 2019 allocato a riserve nel 2020. Quanto ai target sulle cedole, anche considerando l'acquisizione di Ubi, viene confermata la politica dei dividendi del gruppo, che prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 75% del risultato netto per l'esercizio 2020 e al 70% per l'esercizio 2021, subordinatamente alle indicazioni che verranno fornite da Francoforte in merito alla distribuzione di dividendi successivamente al primo gennaio 2021, termine della raccomandazione del 28 luglio scorso. A fine giugno, Intesa poteva contare su attività liquide per 221 miliardi di euro e su una liquidità «prontamente disponibile» per 127 miliardi. Questo, dopo aver supportato l'economia reale nel semestre con circa 40 miliardi di nuovo credito a medio lungo termine nel primo semestre 2020, con circa 35 miliardi in Italia, di cui circa 28 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 4.300 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel primo semestre 2020 e circa 116.000 dal 2014.Dopo l'acquisizione di Ubi, Messina presenterà un nuovo piano di impresa entro la fine del 2021, appena lo scenario macroeconomico sarà diventato più chiaro. Per oggi è intanto fissato il pagamento del corrispettivo dell'operazione Ubi. In base alle adesioni, la parte cash dell'Opas comporterà un esborso di 588,2 milioni. Intesa ora all'obbligo di acquisto dei titoli residui dai soci Ubi che ne faranno richiesta: il periodo di presentazione delle richiesta di vendita sarà concordato con Borsa italiana. Gli azionisti potranno scegliere se ricevere 1,7 azioni Intesa e 0,57 euro cash o solamente contanti, a un prezzo pari alla somma tra la media ponderata dei prezzi ufficiali delle azioni di Intesa dal 29 luglio al 4 agosto moltiplicata per 1,7 e 0,57 euro. Se poi in seguito alla procedura di obbligo di acquisto Ca' de Sass supererà il 95% del capitale di Ubi, effettuerà una «procedura congiunta» per esercitare anche il diritto di acquisto dei titoli residui (per il cosiddetto squeeze out). Le azioni Ubi saranno delistate dal giorno successivo al pagamento del corrispettivo dell'obbligo di acquisto.Quanto alla governance, chi guiderà Ubi, dopo le dimissioni di Victor Massiah fino all'incorporazione in Intesa? «L'identikit perfetto è quello di Gaetano Miccichè» (attuale presidente di Banca Imi), ha detto ieri Messina precisando che il percorso deve essere formalizzato perché sarà il consiglio di Ubi fissato per domani a doverlo designare.
(Ansa)
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