2025-03-03
Il complotto tagiko contro l’America e Trump
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Donald Trump (Ansa)
Un cittadino tagiko è stato arrestato la scorsa settimana a New York con l’accusa di aver cospirato per fornire supporto materiale ai gruppi terroristici Isis e Isis Khorasan (Iskp).
Un cittadino tagiko è stato arrestato la scorsa settimana a New York con l’accusa di aver cospirato per fornire supporto materiale ai gruppi terroristici Isis e Isis Khorasan (Iskp).Secondo i documenti giudiziari desecretati mercoledì scorso, Mansuri Manuchekhri, che viveva illegalmente a Brooklyn, avrebbe facilitato il trasferimento di oltre 70.000 dollari a individui affiliati all’Isis in Turchia e Siria tra dicembre 2021 e giugno 2023. Tra i destinatari del denaro figurerebbe anche una persona arrestata in Turchia per l’attacco contro una chiesa di Istanbul nel 2024. L’Iskp è considerato una delle fazioni più pericolose del gruppo terroristico e nel corso degli ultimi due anni ha aumentato esponenzialmente le sue attività non solo in Afghanistan e in Pakistan ma anche in Iran e in Russia, oltre ad avere complottato più volte per colpire in Europa, in particolare in Francia e in Germania. Come nel caso del complotto del 2020 in Germania, i cittadini tagiki sono spesso coinvolti in attacchi condotti dall’Isis-k al di fuori dell’Afghanistan e dell’Asia centrale. Nel 2024 i tagiki hanno avuto un ruolo in tutti e tre i principali attentati rivendicati dal gruppo terroristico e solo quest'anno più di una dozzina sono stati arrestati per accuse di terrorismo negli Stati Uniti e in Europa. L’alto numero di arresti tra cittadini tagiki in Occidente riflette l’enfasi che l’ISKP ha posto sul reclutamento in Tagikistan, un piccolo Paese dell’Asia centrale. Questa tendenza si è intensificata nell’ultimo biennio, segnando un incremento significativo dell’arruolamento da parte del gruppo jihadista.A marzo 2022, il ramo mediatico dell'Isis ha pubblicato la prima edizione della sua rivista online in lingua tagika, «Voice of Khorasan», contenente articoli sulla storia del califfato e informazioni di contatto per chi desiderava unirsi alla jihad. La pubblicazione della rivista in tagiko sottolinea il ruolo sempre più rilevante dei cittadini tagiki nelle operazioni esterne dell’Iskp e l’importanza strategica che il gruppo attribuisce al loro reclutamento. Il leader dell’Isis Khorasan, Sanaullah Ghafari, è egli stesso di origine tagika e sta cercando di espandere il reclutamento in Asia centrale, sfruttando attacchi spettacolari e di alto profilo per attrarre nuovi combattenti.Mansuri Manuchekhri è stato arrestato dopo che un suo stretto familiare lo ha segnalato alla linea antiterrorismo di New York, denunciando possibili episodi di violenza e affermando che l'uomo aveva minacciato di ucciderlo. La rivelazione emerge da una dichiarazione giurata depositata presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Orientale di New York. Secondo i procuratori, Manuchekhri avrebbe discusso a lungo di transazioni finanziarie con un affiliato dell'Isis in Turchia, il quale gli avrebbe spiegato che il denaro era destinato ai combattenti attivi del gruppo terroristico e alle famiglie di miliziani uccisi. Inoltre, Manuchekhri avrebbe espresso pubblicamente il suo sostegno agli attacchi dell’ISIS contro gli Stati Uniti e conservato diversi video di propaganda jihadista nel suo account iCloud. Manuchekhri si allenava spesso con le armi da fuoco, hanno detto i procuratori, e in due casi ha inviato video di se stesso mentre sparava con le pistole a un contatto dell'Isis in Turchia. Avrebbe detto di allenarsi con le pistole «almeno una o due volte alla settimana», e ha scritto in un altro messaggio: «Grazie a Dio, sono pronto, fratello». Manuchekhri è stato inoltre accusato di possesso illegale di armi da fuoco, tra cui un AK-47 e un fucile tattico, oltre che di frode all'immigrazione.Secondo la dichiarazione giurata alcune foto recuperate dal suo account iCloud lo ritrarrebbero mentre posa con diverse armi nei poligoni di tiro. I Pubblici ministeri hanno ricostruito che Manuchekhri è entrato negli Stati Uniti con un visto turistico nel 2016, ma vi è rimasto illegalmente dopo la sua scadenza. Nel 2017 avrebbe pagato una cittadina americana per contrarre un matrimonio fittizio al fine di ottenere la residenza legale nel Paese. Quando le autorità per l’immigrazione hanno richiesto ulteriore documentazione sul matrimonio, Manuchekhri ha presentato istanza di divorzio, sostenendo di essere vittima di violenza domestica per tentare di ottenere la residenza permanente attraverso altri canali. Entrambe le sue richieste di immigrazione erano fraudolente, secondo i Procuratori, che affermano di avere prove che non abbia mai convissuto con la moglie e che le bollette delle utenze fornite come prova di residenza fossero false. L’arresto arriva in un contesto di crescente allerta antiterrorismo negli Stati Uniti, con funzionari della sicurezza nazionale che avvertono di un sistema in stato di massima allerta dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre contro Israele e l’emergere di nuove minacce in Asia centrale. Un’indagine dell’Fbi sull’attacco con camion avvenuto a Capodanno in Bourbon Street, a New Orleans, ha rivelato che l’attentatore aveva pubblicato video in cui dichiarava il suo sostegno all’ISIS poco prima della strage. Nell’attacco l’uomo ha ucciso 14 persone e ne ha ferite decine lanciandosi con un pick-up contro la folla in una delle mete turistiche più frequentate della città.Dopo l’attentato, l’Fbi, il Dipartimento della Sicurezza Interna e il National Counterterrorism Center hanno emesso un bollettino per le Forze dell’Ordine, avvertendo della minaccia rappresentata da estremisti solitari. Il documento sottolinea come i messaggi ufficiali dell’Isis, diffusi nei materiali propagandistici del gruppo tra il 2014 e il 2016, abbiano incoraggiato l’uso di veicoli come armi, insieme a coltelli e armi da fuoco. Inoltre, i media pro-Isis e i sostenitori online continuano a diffondere e riutilizzare questi contenuti nei loro canali propagandistici. Lo scorso ottobre l’Fbi ha arrestato il cittadino afghano Nasir Ahmad Tawhedi con l’accusa di aver pianificato, insieme a un familiare minorenne, un attacco terroristico a Oklahoma City nel giorno delle elezioni. Secondo i Procuratori federali Tawhedi avrebbe adottato diverse misure per portare a termine l’attentato, tra cui la vendita della casa di famiglia, il trasferimento dei suoi cari all’estero e l’accumulo di armi e munizioni. Nel giugno precedente le autorità federali avevano già arrestato otto cittadini tagiki con l’accusa di immigrazione irregolare, temendo che fossero nelle fasi iniziali di un possibile attacco terroristico sul suolo statunitense.Gli uomini, entrati negli Stati Uniti attraverso il confine Sud-occidentale, vivevano tra Los Angeles, New York e Philadelphia.Tra gli obiettivi ipotizzati figuravano la cerimonia di insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, oltre ad aeroporti e uffici governativi. Sebbene la cooperazione tra gli Stati Uniti e il Tagikistan possa contribuire a limitare la capacità di reclutamento dell’Iskp, la situazione è resa più complessa dalla storica influenza della Russia nella regione. Come scrive l’Atlantic Cousil in suo report, Mosca considera l’Asia centrale parte della propria sfera d’influenza e ha spesso esercitato pressioni affinché i Paesi dell’area riducano i rapporti con l’Occidente. Inoltre, il Cremlino guarda con sospetto anche alla crescente influenza economica della Cina nella regione. Negli ultimi anni, tuttavia, il Tagikistan ha rafforzato in modo significativo i suoi legami con le nazioni occidentali su temi che spaziano dalla sicurezza all’economia fino alle questioni ambientali. Questo approccio indipendente ha portato vantaggi concreti al Paese. Ad esempio, l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale ha recentemente lanciato un ampio programma di aiuti economici e ambientali per il Tagikistan, mentre la Guardia Nazionale della Virginia ha condotto esercitazioni con l’esercito tagiko, senza suscitare reazioni da parte di Mosca. Sviluppare ulteriormente queste collaborazioni di successo con Dushanbe rappresenta la strategia più efficace per gli Stati Uniti nella lotta al reclutamento dell’Isis Khorasan in Tagikistan.
Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa (Ansa)
Protagonista di questo numero è l’atteso Salone della Giustizia di Roma, presieduto da Francesco Arcieri, ideatore e promotore di un evento che, negli anni, si è imposto come crocevia del mondo giuridico, istituzionale e accademico.
Arcieri rinnova la missione del Salone: unire magistratura, avvocatura, politica, università e cittadini in un confronto trasparente e costruttivo, capace di far uscire la giustizia dal linguaggio tecnico per restituirla alla società. L’edizione di quest’anno affronta i temi cruciali del nostro tempo — diritti, sicurezza, innovazione, etica pubblica — ma su tutti domina la grande sfida: la riforma della giustizia.
Sul piano istituzionale spicca la voce di Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, che individua nella riforma Nordio una battaglia di civiltà. Separare le carriere di giudici e pubblici ministeri, riformare il Consiglio superiore della magistratura, rafforzare la terzietà del giudice: per Balboni sono passaggi essenziali per restituire equilibrio, fiducia e autorevolezza all’intero sistema giudiziario.
Accanto a lui l’intervento di Cesare Parodi dell’Associazione nazionale magistrati, che esprime con chiarezza la posizione contraria dell’Anm: la riforma, sostiene Parodi, rischia di indebolire la coesione interna della magistratura e di alterare l’equilibrio tra accusa e difesa. Un dialogo serrato ma costruttivo, che la testata propone come simbolo di pluralismo e maturità democratica. La prima pagina di Giustizia è dedicata inoltre alla lotta contro la violenza di genere, con l’autorevole contributo dell’avvocato Giulia Buongiorno, figura di riferimento nazionale nella difesa delle donne e nella promozione di politiche concrete contro ogni forma di abuso. Buongiorno denuncia l’urgenza di una risposta integrata — legislativa, educativa e culturale — capace di affrontare il fenomeno non solo come emergenza sociale ma come questione di civiltà. Segue la sezione Prìncipi del Foro, dedicata a riconosciuti maestri del diritto: Pietro Ichino, Franco Toffoletto, Salvatore Trifirò, Ugo Ruffolo e Nicola Mazzacuva affrontano i nodi centrali della giustizia del lavoro, dell’impresa e della professione forense. Ichino analizza il rapporto tra flessibilità e tutela; Toffoletto riflette sul nuovo equilibrio tra lavoro e nuove tecnologie; Trifirò richiama la responsabilità morale del giurista; Ruffolo e Mazzacuva parlano rispettivamente di deontologia nell’era digitale e dell’emergenza carceri. Ampio spazio, infine, ai processi mediatici, un terreno molto delicato e controverso della giustizia contemporanea. L’avvocato Nicodemo Gentile apre con una riflessione sui femminicidi invisibili, storie di dolore taciuto che svelano il volto sommerso della cronaca. Liborio Cataliotti, protagonista della difesa di Wanna Marchi e Stefania Nobile, racconta invece l’esperienza diretta di un processo trasformato in spettacolo mediatico. Chiudono la sezione l’avvocato Barbara Iannuccelli, parte civile nel processo per l’omicidio di Saman, che riflette sulla difficoltà di tutelare la dignità della vittima quando il clamore dei media rischia di sovrastare la verità e Cristina Rossello che pone l’attenzione sulla privacy di chi viene assistito.
Voci da angolature diverse, un unico tema: il fragile equilibrio tra giustizia e comunicazione. Ma i contributi di questo numero non si esauriscono qui. Giustizia ospita analisi, interviste, riflessioni e testimonianze che spaziano dal diritto penale all’etica pubblica, dalla cyber sicurezza alla devianza e criminalità giovanile. Ogni pagina di Giustizia aggiunge una tessera a un mosaico complessivo e vivo, dove il sapere incontra l’esperienza e la passione civile si traduce in parola scritta.
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Terry Rozier (Getty Images)
L’operazione Royal Flush dell’Fbi coinvolge due nomi eccellenti: la guardia dei Miami Heat Terry Rozier e il coach dei Portland Trail Blazers Chauncey Billups, accusati di frode e riciclaggio in un vasto giro di scommesse truccate e poker illegale gestito dalle storiche famiglie mafiose.