2018-11-12
Brugnaro:«Grandi navi? Non chiudiamo la laguna»
Il sindaco di Venezia: «Diventiamo Disneyland se ci chiudiamo nel protezionismo passivo. Io sono disponibile a tracciare un percorso di transito alternativo al canale della Giudecca. Ma non si possono sbarcare le barche da crociera in mare aperto». E sugli immigrati che chiedono accoglienza: «Devono dimostrare riconoscenza. E chi sgarra, subito a casa».Sindaco Brugnaro, ha ancora negli occhi la bomba d'acqua su Venezia?«Abbiamo sfiorato la tragedia. Siamo stati graziati dal Signore. A Venezia l'acqua è arrivata a un metro e 57. Poco più di trenta centimetri dai livelli della grande alluvione del 1966». Si è incontrato di recente con il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Cosa vi siete detti? «Il governo ha capito la gravità della situazione. Un primo passo». Finirà la telenovela del Mose? «Lo spero. A un semaforo si guarda a destra e a sinistra, ma poi si deve partire. Non si resta a ciondolare in mezzo all'incrocio. L'opera è pronta al 90%: il cattivo costume italiano di rubarci sopra ha rallentato i lavori. Ma la magistratura è intervenuta prontamente». Torino è alle prese con i No Tav, lei con i No Nav: coloro che vorrebbero bandire dalla laguna le grandi navi da crociera. Vuole trasformare Venezia in Disneyland? «Diventiamo Disneyland se ci chiudiamo nel protezionismo passivo. Io sono disponibile a tracciare un percorso di transito alternativo al canale della Giudecca. Ma non mi chiedete di lasciare le navi fuori dalla laguna. Non si possono sbarcare le navi in mare aperto». La spaventa l'avversione dei 5 stelle alle grandi opere? «Dipende. Se prima di investire vogliamo immaginare una grande due diligence sulle infrastrutture per ottimizzare il sistema degli appalti, ci sto. Se però rifiuti il ponte o la ferrovia perché passa sotto casa tua, sei un vigliacco». Se parliamo di investimenti, la sfida è far risorgere Marghera: 30.000 posti di lavoro persi. «Quell'area è stata disegnata quando i veneti emigravano e pativano la fame. È stato un polo industriale d'eccellenza, ha favorito la ripresa italiana del dopoguerra. I tempi sono cambiati. Dobbiamo attrarre investimenti privati e accettare la competizione internazionale. Venezia è una perla che tutti ci invidiano, con un passato glorioso: lasciamo che diventi vetrina dell'Italia nel mondo».Una vetrina sempre più affollata. Stanno funzionando i tornelli per regolare l'afflusso turistico? «Sì, e ho in mente di continuare a regolare i flussi. Non escludo che, in giorni particolari, si possa introdurre l'obbligo di prenotazione». Cioè?«Se ho una stanza prenotata in albergo, non c'è problema: c'è la tassa di soggiorno. Ma chi arriva in pullman pensando di visitare Venezia in quattro ore, potrebbe trovare le porte chiuse. Per quel tipo di turismo, al ministro Toninelli ho chiesto di introdurre nella manovra una tassa di sbarco».Un'altra tassa? Venezia è già decisamente cara. «Sa quanto costa ai veneziani il servizio di nettezza urbana, eseguito a mano, sacchetto per sacchetto, casa per casa? 30 milioni all'anno in più rispetto a una città di eguali dimensioni. Per non parlare della salsedine che attacca le case. Chi vuol venire, si armi di qualche soldino in più».E intanto il centro storico si svuota: 1.200 persone all'anno di saldo negativo. Venezia a rischio spopolamento?«È una questione epocale, che riguarda tutti i centri storici. Ma qui tutto fa più clamore. Mi rincuora che nel primo trimestre ci sia stata un'inversione di tendenza».Ha assunto 200 vigili urbani in grado di «rincorrere i nigeriani con pistola e manganello»? «Devono rincorrere anche i delinquenti italiani. Quando li ho assunti non mi sono preoccupato delle tessere di partito, o di accontentare i clan degli amici degli amici». Tra i requisiti, chilometri di corsa, sollevamento pesi, salto in alto. Sembra l'addestramento dei marines. «Mi piace questa idea marziale sulla gestione della sicurezza cittadina. Stanno facendo un lavoro straordinario». Ci sono anche regole per il decoro. Niente intimo osée per le vigilesse, collant classici senza ricami, uomini con capelli rigorosamente corti. Non staremo esagerando?«Sei un pubblico ufficiale, devi rappresentare l'intera comunità. Non puoi prenderti troppe libertà o sfoggiare simboli particolari». La Cgil dice che Brugnaro è un sindaco Batman.«Se la Cgil mi insulta, per me è una medaglia. Anni di potentati comunisti hanno lasciato solo macerie, qui da noi. Auguro loro di ritornare a parlare con la gente. Io intanto continuerò a travestirmi da Batman. Solo a carnevale, però». Lei ha detto che se qualcuno grida Allah akbar correndo in piazza San Marco, ghe sparemo. «Mesi fa, in una mirabile operazione antiterrorismo, hanno arrestato quattro jihadisti: volevano guadagnarsi il paradiso mettendo una bomba al ponte di Rialto. Ecco, se tornano a Venezia li mandiamo tranquillamente in paradiso senza passare da Rialto». Intanto il decreto sicurezza procede in Parlamento. Lei si è sempre fatto paladino di una rigorosa difesa dei confini. «Io sono favorevole al blocco navale a largo delle coste. È nostro diritto fermare un barcone stracarico di persone. Le carichi, le salvi dalla burrasca, le pettini, le vesti. Poi affondi i barconi degli scafisti e le riporti da dove sono partite». Non è così semplice. «Va bene, avrai un po' di casino internazionale, ma poi qualcuno comprenderà che il vento è cambiato». Le parole del Papa sull'accoglienza non sembrano appassionarla. «A chi scappa dalla guerra, porte aperte. Ma i migranti economici che arrivano in Italia e vogliono utilizzare i nostri servizi e i nostri ospedali potrebbero ricevere un'offerta». Quale offerta?«Facciamo un esempio. Un migrante arriva su suolo italiano. O pensa di farsi gli affari suoi, e in questo caso non può restare, oppure potrebbe lavorare magari con delle condizioni più impegnative, diciamo due ore di lavoro in più». Sta dicendo che gli immigrati dovrebbero lavorare due ore in più degli altri per ringraziare lo Stato che li accoglie?«Con una commissione pubblica incaricata di controllare che le regole vengano rispettate: alla prima che sgarri, te ne torni a casa».Lo sa che dopo questa le daranno dello sfruttatore? «Facciano pure. Io ho il sangue bastardo di chi vive sul mare. Forse ci arriva meno ossigeno al cervello ma siamo aperti al mondo, da sempre. L'integrazione dev'essere promossa, ma nel modo giusto. Procedendo di questo passo, fai un torto non solo agli italiani, ma anche agli immigrati che si sono integrati». A chi pensa? «A Venezia abbiamo la comunità ebraica più antica del mondo. All'inizio li avevamo confinati nel ghetto, un po' salvandoli dalle persecuzioni. Poi si sono dati da fare, forti d'una formidabile etica del lavoro. Molti di loro sono diventati grandi veneziani». A proposito di etica del lavoro, promuove il reddito di cittadinanza? «È una misura pericolosa. I costi per finanziarla cresceranno a dismisura. Lo chiederanno anche le casalinghe. Alla fine premieremo i più furbi». Il governo reggerà? «C'è un patto tra due forze, gelose l'una dell'altra. Loro lo chiamano contratto di governo, io lo chiamo inciucio da prima Repubblica. Quando hai due soci al 50%, l'azienda non funziona». Il governo non è un'azienda, però.«Lei dice? Anche a Roma ci sono conti da far quadrare e rischi da valutare. Non puoi estrarre risorse solo indebitandoti. A far debiti xe boni tutti. Vorrei ricordare che in municipio all'inizio del mandato ho trovato 800 milioni di rosso: ho tagliato qualche spreco e razionalizzato le spese. E il debito ha cominciato a scendere. Segno che si può ben amministrare tenendo comunque i conti in ordine». Lei ha detto che non può diventare ministro del Lavoro uno che non ha mai lavorato. «Non ho nulla contro Luigi Di Maio. Anzi, arriverei a dire che mi piace. Ha un cuore pulito. Ma da qui a dire che c'è competenza, ce ne corre. Spero di essere smentito». Proprio Di Maio sostiene che il blocco della prescrizione dei processi complicherà la vita ai delinquenti. «Al contrario. La giustizia funziona se è certa e veloce. Così invece avremo processi infiniti. Gridano “onestà onestà", ma sarebbe più corretto “stupidità stupidità". E su questo ho avuto un'idea».Quale? «D'accordo con la prefettura, voglio assumere dei giudici di pace in Comune, che possano comminare condanne fino a dieci giorni. Sa, per i piccoli reati come vandalismo, ubriachezza. I giudici restano indipendenti, sia chiaro, ma invece di intasare gli uffici del tribunale, li teniamo noi».Ammesso che sia possibile, avete delle prigioni in municipio?«Abbiamo le celle negli uffici della polizia municipale. Penso che il senso di ordine e sicurezza passi dalle piccole cose. Schiamazzi notturni? Paghi 500 euro oppure passi una notte in prigione». Rispunta il sindaco sceriffo. «Le critiche non mi toccano. Anzi, questo lavoro continua a divertirmi». Con una circolare ha ritirato dalle scuole dell'infanzia 49 libri di testo che affrontavano il tema delle coppie omogenitoriali. Elton John le diede del «cafone». Si è pentito della decisione?«Dietro quella polemica c'è un tema tragico: quello dell'utero in affitto. I diritti delle coppie gay non si discutono. Ma se parliamo di figli, resto convinto che la famiglia sia mamma e papà. Elton John non si pone il problema: è abbastanza ricco per andare a comperarsi un bambino. Lo preferisco quando canta».È diventato sindaco attraverso la cosiddetta «rivoluzione fucsia», con una maggioranza trasversale. Un metodo applicabile anche a livello nazionale? «Sì. Centrodestra e centrosinistra sono etichette superate. Ricostruiamo un'area moderata fondata sulla meritocrazia, che parli agli imprenditori e ai lavoratori». Quando torna a casa dai suoi cinque figli, continua a comandare? «Certo che no. A casa, come sempre, comanda la moglie».
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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