
Il leghista mette in dubbio le conclusioni del pool che ha bocciato il progetto, Danilo Toninelli ribatte sminuendo l'unico ingegnere favorevole: «Ha fatto un appuntino di tre pagine». Giuseppe Conte: «Ci sarà una decisione politica». Non c'è latte sardo versato sulle strade né regionalismo differenziato, l'argomento che ci accompagnerà fino alle elezioni europee è la Tav. Nel tunnel Torino-Lione per la verità passeranno anche le elezioni regionali proprio del Piemonte, dove il Movimento 5 stelle si è creato il consenso grazie proprio ai duri e puri della No Tav, e dove i pentastellati non vogliono ripetere il flop dell'Abruzzo. Malgrado le rassicurazioni, il patto tra i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio appare decisamente più «fluido» ma sulla Tav anche il premier Giuseppe Conte è stato molto chiaro: «Sarà una decisione politica».Inevitabile, perché dopo l'arresa analisi costi-benefici ci saranno gli incontri tecnici a Bruxelles, poi i vertici sul lato francese ma tutto dovrà procedere rispettando le date dei bandi, altrimenti l'Italia perderà i fondi europei e nel caso di eliminazione del progetto (con il voto del Parlamento), Roma dovrebbe restituire anche i fondi Ue già ricevuti. È uno scenario da nazione che dà un calcio agli investimenti e abbraccia la «decrescita felice», ma al quale difficilmente si arriverà.Ieri infatti, dopo l'incontro tra i due vicepremier sulla Torino-Lione, continuano le tensioni tra Lega e M5s. Matteo Salvini a margine della presentazione del rapporto Agromafie ha ribadito: «L'analisi costi-benefici? Non mi ha convinto». Perché? Semplice: «In linea generale più veloci viaggiano le merci e le persone, meglio è». Uno studio contestato perché ritenuto troppo negativo e di parte, grillina, e con analisi alternative che danno risultati positivi.Proprio sul rapporto firmato dallo studio Ponti è intervenuto ieri anche il diretto «committente», il ministro Danilo Toninelli, che a proposito dell'analisi costi-benefici in cui manca la firma del professor Pierluigi Coppola, già incaricato dall'ex ministro Delrio, ha detto: «Nessuno deve contestare quella relazione. L'analisi costi-benefici è una sola ed è quella che è stata fatta dal team coordinato dal professor Ponti, di cui il bravissimo ingegner Coppola non faceva parte. Il professor Coppola fa parte della struttura tecnica di missione insieme ad altre 14 persone e ha dato un contributo con un appuntino di tre pagine, che evidentemente non può essere equiparato all'unica analisi costi-benefici». Secondo il ministro grillino «da una parte c'è una relazione ufficiale, dall'altra un piccolo contributo di un ingegnere non economista che dice la sua». Poi, parlando della parte dei benefici dell'opera evidenziati nella relazione: «Il professor Ponti dice si essere stato di manica larga, ma comunque quelli dell'analisi costi-benefici sulla Tav non sono numeri inventati, sono numeri che ci ha fornito la società italo-francese. Io stesso ho visto l'esito solo alcuni giorni fa, non mi sono mai interessato». Sull'aspetto degli equilibri politici Toninelli è stato piuttosto ottimista: «Tra noi e la Lega si è sempre discusso in maniera concreta e obiettiva, tra persone per bene, prive di pregiudizi. Noi non ne abbiamo, sono convinto che non ne abbia neanche la Lega. Discuteremo mettendo sul tavolo tutto quello che è il bene collettivo del Paese. È evidente che la decisione è politica».E ieri ad incalzare Toninelli è stato il Partito democratico, attraverso il capogruppo alla Camera Graziano Delrio: «Il ministro dovrebbe avere il coraggio di venire in aula e proporre la revisione, non lo farà. Non è mai successo nella storia dell'Italia che si disattenda a un trattato internazionale ratificato per ben quattro volte. Stiamo soltanto perdendo tempo e soldi. È in corso una pagliacciata, nessuno potrà mai revisionare un trattato internazionale perché non c'è la maggioranza in Parlamento per farlo».Pieno sostegno all'infrastruttura è arrivato dalla capogruppo al Senato di Forza Italia, Anna Maria Bernini: «La controanalisi del professor Coppola sulla Tav, secondo cui i benefici sopravanzano i costi per un valore fino a 2,4 miliardi di euro, è la sconfessione tecnica della relazione politica preconfezionata dalla Commissione Toninelli-Ponti. Comprendere nel calcolo dei costi le accise sui carburanti non è infatti coerente né con le linee guida del ministero delle Infrastrutture, né con i criteri della Commissione europea, che non comprendono nel computo tasse ed entrate fiscali». Sulla decisione congiunta di Salvini e Di Maio riguardo al tunnel che potrebbe dare slancio agli investimenti e al lavoro - 50.000 posti secondo il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia - incombono le scadenze dei bandi. La Telt, la società italo-francese incaricata di realizzare l'opera, ha 6 gare in corso ma «congelate» per un valore di 400 milioni di euro, 7 gare aggiudicate per un valore di 125 milioni e 9 bandi di gara già preparati, per un valore di 3,4 miliardi di euro, che dovevano essere pubblicati nel corso del 2018 ma che l'analisi costi-benefici imposta dal governo ha bloccato. In tutto circa 4 miliardi di euro: appalti che potrebbero partire subito, con effetto immediato sull'edilizia in decennale crisi e sull'economia nazionale in frenata.
Emanuele Orsini (Ansa)
Dopo aver proposto di ridurre le sovvenzioni da 6,3 a 2,5 miliardi per Transizione 5.0., Viale dell’Astronomia lamenta la fine dei finanziamenti. Assolombarda: «Segnale deludente la comunicazione improvvisa».
Confindustria piange sui fondi che aveva chiesto lei di tagliare? La domanda sorge spontanea dopo l’ennesimo ribaltamento di fronte sul piano Transizione 5.0, la misura con dote iniziale da 6,3 miliardi di euro pensata per accompagnare le imprese nella doppia rivoluzione digitale ed energetica. Dopo mesi di lamentele sulla difficoltà di accesso allo strumento e sul rischio di scarse adesioni, lo strumento è riuscito nel più classico dei colpi di scena: i fondi sono finiti. E subito gli industriali, che fino a ieri lo giudicavano un fallimento, oggi denunciano «forte preoccupazione» e chiedono di «tutelare chi è rimasto in lista d’attesa».
Emmanuel Macron (Ansa)
L’intesa risponderebbe al bisogno europeo di terre rare sottraendoci dal giogo cinese.
Il tema è come rendere l’Ue un moltiplicatore di vantaggi per le nazioni partecipanti. Mettendo a lato la priorità della sicurezza, la seconda urgenza è spingere l’Ue a siglare accordi commerciali nel mondo come leva per l’export delle sue nazioni, in particolare per quelle che non riescono a ridurre la dipendenza dall’export stesso aumentando i consumi interni e con il problema di ridurre i costi di importazione di minerali critici, in particolare Italia e Germania. Tra i tanti negoziati in corso tra Ue e diverse nazioni del globo, quello con il Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay ed Uruguay) è tra i più maturi (dopo 20 anni circa di trattative) e ha raggiunto una bozza abbastanza strutturata.
Automobili Byd (Ansa)
La società cinese ha selezionato 85 ditte dell’indotto automobilistico mollate dall’ex Fiat. Rendere profittevole l’elettrico anche qui, quindi, è possibile... per chi sa e vuole farlo.
Byd si sta prendendo tutti i fornitori italiani che Stellantis ha lasciato a piedi. Verrebbe da pensare, allora, che il modo per rendere profittevole l’auto elettrica in Italia esiste e forse il gruppo guidato dall’ad Antonio Filosa non ha saputo coglierne le opportunità.






