
L’hotspot scoppia, la Regione: «Risorse straordinarie». Barcone avvistato alle Canarie.A Lampedusa gli sbarchi non si fermano, anzi. Continuano a ritmo serrato, ora dopo ora, mettendo letteralmente in ginocchio il sistema di accoglienza. Se infatti già nella giornata di domenica i migranti sbarcati erano stati 600 - con 14 differenti approdi, che hanno visto l’arrivo pure di nove donne incinte -, dalle prime ore di ieri in poi si sono registrati altri 600 approdi. Questi ultimi arrivi - intercettati dagli uomini della Guardia costiera e della Guardia di finanza - sono avvenuti su barchini sui quali viaggiavano da un massimo di 62 persone a un minimo di 36. I migranti approdati provenivano in prevalenza da Mali, Guinea, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Senegal, Bangladesh e Sudan. Secondo quanto riferito ai soccorritori, la maggior parte delle imbarcazioni erano salpate da Sfax, in Tunisia, ma alcuni hanno raccontato d’aver iniziato il viaggio da Zawia in Libia. Tutti questi arrivi a raffica hanno portato il centro di accoglienza a riempirsi rapidamente. Le stime delle scorse ore parlano di 1.861 migranti ospitati - anche se sarebbe meglio dire stipati - dell’hotspot della più grande delle Pelagie. Proprio per fronteggiare questa situazione, d’intesa con il Viminale la prefettura di Agrigento già nella mattinata di ieri ha predisposto due trasferimenti. Il più consistente prevedeva, in serata, lo spostamento dall’isola di 400 migranti con il traghetto Galaxy; il secondo, tramite volo charter, la collocazione di altri 177 migranti a Bergamo. Dato che verosimilmente gli arrivi continueranno, l’ufficio territoriale del governo anche ieri ha lavorato senza sosta per pianificare altri trasferimenti. Sempre di ieri è la notizia dell’incontro avvenuto a Palermo, a Palazzo d’Orléans, tra il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, e il presidente di Regione Sicilia, Renato Schifani. Si è principalmente parlato, com’era inevitabile, della situazione in cui versa Lampedusa dopo settimane di continui sbarchi, mettendo a fuoco tutti gli aspetti più urgenti. Si sono soprattutto toccati i temi - non sempre ripresi sui media ma strettamente connessi all’emergenza sbarchi e comportanti costi significativi - della gestione delle salme delle vittime del mare, della raccolta dei rifiuti e della rimozione degli scafi abbandonati. Per meglio fronteggiare le operazioni, le cui spese ricadono sulle casse del Comune dell’isola agrigentina, il sindaco Mannino ha chiesto al governatore siciliano un contributo economico della Regione. La risposta di Schifani non si è fatta attendere. «Data l’eccezionalità della situazione, ben nota anche a livello internazionale», ha spiegato il presidente di Regione Sicilia, «il governo regionale si riserva di proporre l’adozione di misure straordinarie a favore di Lampedusa». In attesa di capire quali misure saranno messe a punto per sostenere economicamente Lampedusa, sul fronte migranti ieri è arrivata anche un’altra notizia: quella dell’individuazione al largo delle Canarie, da parte dei soccorritori spagnoli, di un barcone con migranti a bordo che può corrispondere a quello segnalato come disperso dall’ong Caminando Fronteras, e che era partito il 27 giugno da Kafountine, nel sud del Senegal, a circa 1.700 chilometri da Tenerife. L’imbarcazione avvistata ieri - verso cui si è subito diretta la nave da soccorso ispanica Guardamar Calíope - è stata intercettata a 71 miglia nautiche a sud di Gran Canarie e, secondo le stime, avrebbe a bordo circa 200 persone.
«Il rifugio atomico» (Netflix)
Ambientata in un futuro segnato dalla Terza guerra mondiale, la serie spagnola Il rifugio atomico di Álex Pina ed Esther Martínez Lobato porta su Netflix una riflessione cupa e intensa: dietro l’apocalisse resta l’istinto umano alla sopravvivenza.