2020-01-06
«Zinga-Raggi, un duo sciagura: Lega pronta a prendersi Roma»
Il capo del Carroccio nella capitale Claudio Durigon: «I rifiuti? Termovalorizzatori come in Lombardia. I grillini si sono pentiti di aver rotto con noi».Onorevole Durigon, buon anno e buona Befana.«Anche a lei».Sarà un anno bellissimo, per citare Giuseppe Conte?(Risata) «Se lui se ne va, sarà doppiamente bello».Per mandarlo via dovete vincere le elezioni in Emilia Romagna?«Una vittoria lì aggraverebbe condizioni che si sono già create».Quali condizioni?«Una maggioranza che non sta dando risposte al Paese - e che è maggioranza non nel Paese stesso, ma solo in Parlamento».Il Movimento 5 stelle si sta sbriciolando, Matteo Renzi parla male del governo un giorno sì e l'altro pure... I 29 punti di Conte potrebbero non bastare a tenere in piedi la coalizione.«L'unico collante che oggi hanno i giallorossi è essere contro Matteo Salvini, perché potrebbe portar via loro la poltrona».Uniti solo contro Salvini?«Sul resto, ognuno la pensa diversamente. E ciò accresce il caos: sarà un delirio di qui a breve».E se vince Stefano Bonaccini? Si rilancia il governo e, per contraccolpo, si sgonfia la Lega?«Una vittoria di Bonaccini sarebbe una vittoria del Pd, non dei 5 stelle».Dice che il M5s, come successe quando la Lega lo stava fagocitando, farebbe ballare l'esecutivo?«Ora peggio di allora».Perché?«Perché prima c'erano solo due partiti al governo. Ora ci sono correnti e correntine».Parla del Pd?«Nel Pd quanti rispondono davvero a Nicola Zingaretti?».Quindi ci avviciniamo alla caduta del Conte bis?«È quello che si mormora nei meandri del Parlamento».Ah sì?«C'è totale sfiducia tra loro. Ammettono che è impossibile governare così».Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro nel Conte 1, è il commissario della Lega romana. E proprio a Roma, il Carroccio sta preparando grandi manovre: ha fagocitato Forza Italia in Assemblea capitolina e ha guadagnato anche consiglieri regionali.Siete a quota 5, dopo l'approdo, da Fratelli d'Italia, di Laura Cartaginese.«E forse arriviamo a 6».Prendete un altro consigliere?«Che non verrà dal centrodestra».Quindi un grillino.«Io non ho detto nulla...».Qual è la strategia della Lega per le comunali del 2021?«Intanto bisogna sottolineare che gli ingressi sono stati mirati».In che senso?«Persone che possono darci un valore aggiunto. Ormai la Lega, nel Lazio, viaggia sul 33%, a Roma è al 27%: serve una squadra all'altezza della sfida».Il candidato sindaco però non spetta a Fdi?«Questo è ancora presto per dirlo. Ma conta di più il programma».Prendiamo tre delle piaghe di Roma: rifiuti, trasporto pubblico e strade dissestate. Come restituireste decoro alla capitale?«Intanto mi permetta di ridere un po' delle soluzioni messe in campo da Virginia Raggi».Quali?«Le pecore come tagliaerba e l'esercito a rattoppare le buche».Ma la vostra proposta qual è?«Sui rifiuti, il duo sciagura Raggi-Zingaretti non ha mai deciso nulla».E invece che bisogna decidere?«Si deve chiudere dentro la Regione il ciclo dei rifiuti».Dunque?«Noi siamo per il termovalorizzatore».Il problema è dove metterlo.«Senta, la Lombardia ne ha 8, il Lazio 0. Bisogna spiegare ai cittadini che è molto più pericoloso per la salute tenere l'immondizia per strada che non realizzare un termovalorizzatore».Trasporto pubblico: metro chiuse, autobus in fiamme...«Va messo a posto, è chiaro. E non si può farlo cambiando di continuo assessori e consiglieri d'amministrazione, come ha fatto la Raggi».Prendersela con la Raggi, però, è un gol a porta vuota...«Ma il punto è che a lei, poverina, manca una visione: è quello che fa la differenza».Ovvero?«Ci vuole qualcuno che sappia prendere delle decisioni».Perché i soldi, in teoria, ci sono? In questi giorni s'è parlato di opere già finanziate, ma mai partite.«Appunto: i famosi 700 milioni di euro non spesi. Oltre ai ritardi su grandi opere che potevano rilanciare l'edilizia. Roma ha bisogno di persone che decidano, non di chi, come la Raggi e Zingaretti, si rimpalla le colpe».Insomma, per consacrare la svolta nazionale della Lega, si può dire che il Carroccio sia pronto a prendersi Roma.«Sì. Una coalizione di centrodestra, con la Lega primo partito, in questo momento è pronta a prendersi Roma».A metà gennaio arriverà il parere della Consulta sul referendum per il maggioritario.«Giusto».Ma intanto Salvini sembra aver aperto a un dialogo con Matteo Renzi sul proporzionale. Insomma, che sistema elettorale volete?«Uno che garantisca un governo stabile al Paese. Ma quando si parla di riforma elettorale, riteniamo giusto che tutte le forze politiche si mettano attorno a un tavolo».L'obbligo di scontrino elettronico costringe un negozietto di alimentari sulle Alpi bellunesi a chiudere. È un esempio emblematico: la presunta lotta all'evasione strangola i piccoli?«In generale, è la finanziaria giallorossa a strangolare i piccoli: dalla plastic tax al tentativo di stanare i presunti evasori».Però l'evasione sottrae risorse allo Stato.«Ma per combatterla devi prima ridurre le tasse. Dopo puoi anche inasprire le pene per chi continua a evadere».Alberto Brambilla sostiene che quota 100 è stata un flop: meno adesioni del previsto e un turn over limitato.«Be', se ci sono state meno adesioni è un bene, visto che Brambilla, quota 100, non la voleva proprio».Meno domande significano meno risorse pubbliche da investire.«Allora, la realtà è un'altra: le domande sono state 230.000 nel 2019 e 150.000 delle 160.000 esaminate sono state già evase».E sul turn over?«Dati Istat: a novembre 2019 abbiamo avuto 231.000 contratti di lavoro in più rispetto allo stesso mese del 2018. Il tasso di disoccupazione è passato dal 10,7 al 9,7%, la disoccupazione giovanile è passata dal 31 al 27%».Un successo?«Trattandosi di giovani che hanno iniziato a lavorare, ovviamente erano contratti meno remunerati. Ma i dati sono incontrovertibili e, anzi, manca il pubblico impiego: lì il turn over parte ora».Ma alla scadenza del 2021, che bisogna fare? Qual è la riforma delle pensioni organica che serve all'Italia?«Quota 100 serviva proprio per arrivare a una riforma organica».Ovvero?«Abbiamo cercato di svuotare un bacino di pensionabili, restituendo il diritto di decidere a chi l'aveva perso».Quindi?«Svuotato questo bacino, c'erano le risorse per approvare quota 41 per tutti. E anche i 5 stelle erano d'accordo: tre anni di quota 100 e poi quota 41».Era sostenibile?«Con meno anni di contributi, gli assegni sono meno onerosi. Una volta svuotato il bacino di questi 230.000 lavoratori, quota 41 si poteva far partire. Farla subito sarebbe costato 13 miliardi».Gianluigi Paragone dice che non passerebbe mai alla Lega, perché non è davvero antisistema: non vuole la revoca delle concessioni autostradali e metterebbe Mario Draghi al Colle.«La Lega, nelle Regioni in cui governa, ha dimostrato di saper governare. Mica come i 5 stelle, che sbandano a destra e sinistra e si rimangiano le loro battaglie».Quindi siete «di sistema»?«Se essere capaci di buongoverno vuol dire essere di sistema, ha ragione Paragone».Che invece ha torto?«Io dico che siamo antisistema, ma capaci di buongoverno».Però negli ultimi tempi è sembrato che la Lega provasse ad abbasare i toni. Tra l'altro, se vi accreditaste tra i moderati, potreste fare a meno di Silvio Berlusconi come lasciapassare presso l'establishment di Bruxelles...«È un ragionamento che non condivido».Perché?«Siamo arrivati al 34%: è impensabile che non ci siano moderati che ci votano, ma che magari sono delusi da quest'Europa».Per cui voi siete dei moderati?«Siamo anche in grado di fare una forte opposizione: in Europa siamo nel gruppo Identità e democrazia, molto critico verso le scellerate politiche dell'Ue. Sono altri a essersi trasformati...».A chi allude?«Ai 5 stelle».Pensavo si riferisse a Mara Carfagna...(Risata) «No, no... D'altronde il suo non è un partito».Dobbiamo aspettarci il passaggio di altri grillini nella Lega in Parlamento?«Non nego che ci sia fermento: c'è chi non si riconosce nel trasformismo che ha imposto Conte a Luigi Di Maio. E le dico di più».Cosa?«Non è un mistero che il governo Lega-5 stelle cominciò a cadere durante la campagna elettorale delle europee, per gli attacchi spropositati che ricevemmo».Certo. Allora?«Tanti grillini mi dicono di essersi pentiti di aver gestito così quella fase».Caso Gregoretti: le email che ha mostrato Salvini magari provano che Palazzo Chigi era conivolto nella redistribuzione dei migranti, ma di blocco della nave non si parla mica.«Sarebbe come se uno che fa il palo davanti alla porta dicesse che non sa cosa sta succedendo dentro la stanza».Quindi Conte sapeva?«Ma ovvio: erano scelte politiche condivise con Conte, Di Maio, Alfonso Bonafede, Danilo Toninelli...».Salvini non ha i numeri per salvarsi dal processo.«Credono di poterlo far fuori per via giudiziaria e non politica. Sarà la loro tomba».
Ecco #DimmiLaVerità dell'8 settembre 2025. Il generale Giuseppe Santomartino ci parla dell'attentato avvenuto a Gerusalemme: «Che cosa sta succedendo in Medio Oriente? Il ruolo di Hamas e la questione Cisgiordania».