2023-05-16
Zelensky vuole «la coalizione dei jet». E Mosca intercetta due aerei Nato
Rishi Sunak e Volodymyr Zelensky (Ansa)
Il leader ucraino conclude il suo tour chiedendo a Londra di convincere gli alleati a fornire caccia. Ora tocca al cinese Li Hui girare l’Ue alla ricerca del dialogo. Il Sudafrica denuncia pressioni per non restare neutrale.Secondo il «Washington Post», Prigozhin avrebbe offerto informazioni riservate al nemico. Attentato al ministro dell’Interno filorusso del Lugansk, Kornet: è grave.Lo speciale contiene due articoli. Volodymyr Zelensky ha concluso il suo tour europeo soddisfatto («Torniamo a casa più forti», ha dichiarato in un video). Il presidente ucraino ha espresso gratitudine nei confronti del primo ministro britannico, Rishi Sunak, e ha definito buoni gli incontri avuti con il premier italiano, Giorgia Meloni, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e il presidente francese, Emmanuel Macron.Parigi sta concentrando i suoi «sforzi per sostenere le capacità di difesa aerea dell’Ucraina». Questo l’obiettivo di Zelensky: ottenere mezzi aerei per combattere Mosca e lo ha fatto presente anche nella sua visita all’Eliseo. Terminato l’incontro a Parigi, il presidente Macron , assieme al suo omologo, ha chiesto di aumentare la pressione sulla Russia con «nuove sanzioni, al fine di indebolirne la capacità di continuare la sua guerra illegale di aggressione». Il capo dell’Eliseo ha promesso anche che la Francia addestrerà ed equipaggerà diversi battaglioni ucraini con decine di veicoli blindati e carri armati leggeri. L’incontro più atteso era però quello con l’alleato britannico. Infatti il tour di Zelensky è continuato dal «suo amico Rishi (Sunak, ndr)», per cui ha speso lo stesso termine «amico», usato con la Meloni. «Il Regno Unito è un leader quando si tratta di espandere le nostre capacità a terra e in volo. Questa collaborazione continuerà», ha precisato il leader ucraino, parlando del desiderio di vedere una «coalizione dei jet», guidata proprio da Londra. Il Regno unito già prima dell’incontro aveva annunciato la fornitura all’Ucraina di centinaia di missili antiaerei e di droni da combattimento. Forniture che «verranno inviate nei prossimi mesi», ha chiarito Downing Street. Zelensky ha raggiunto il premier inglese nella residenza ufficiale di campagna a bordo di un grande elicottero militare delle forze britanniche. La foto dell’abbraccio tra i due leader è stata immediatamente postata sull’account Twitter di Sunak. Molti i temi affrontati, quello delle armi su tutti. «Oggi abbiamo parlato di jet. Tema molto importante per noi perché non possiamo controllare il cielo», ha spiegato Zelensky. Il Regno Unito inizierà da questa estate ad addestrare piloti ucraini per sostenere gli sforzi di Kiev nella creazione di una nuova forza aerea dotata di jet F-16 della Nato. L’addestramento «va di pari passo con gli sforzi del Regno Unito per lavorare con altri Paesi sulla fornitura di F-16, i caccia preferiti dall’Ucraina», si legge in una nota di Downing Street.Immediata, come sempre, la reazione del Cremlino. «Il Regno Unito aspira a mettersi a capo dei Paesi che continuano a pompare armi in Ucraina. Lo consideriamo in modo estremamente negativo. Questo non può avere alcun impatto significativo e fondamentale sul corso del conflitto, ma naturalmente causerà ancora più distruzione e azioni di rappresaglia». Questo l’avvertimento del portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov. E, a dimostrazione del fatto che l’escalation continua e la nuova frontiera sarà sempre di più il cielo, Mosca ha annunciato di aver intercettato «due aerei Nato sul Mar Baltico».«Non ce ne andiamo perché il nostro aiuto all’Ucraina è a lungo termine», è stata ad ogni modo la risposta di Sunak, che ha aggiunto: «È interessante sentire queste parole dalla Russia, dopo che ha condotto un attacco non provocato e illegale contro il popolo ucraino, commettendo orribili crimini di guerra».Nel giorno in cui finiva il tour europeo di Zelensky iniziava quello cinese. Ieri Li Hui, rappresentante speciale della Cina per gli affari eurasiatici, ha dato il via alla missione in Europa che lo porterà prima a Kiev e poi a Mosca. Nel mezzo visiterà anche Polonia Francia e Germania. Per il momento non è prevista l’Italia. Il ministero degli Esteri di Pechino ha chiarito che «dallo scoppio della crisi, la Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva e imparziale, promuovendo attivamente colloqui di pace».Ma è ormai chiaro che Zelensky non vede soluzioni diverse da quella proposta da Kiev: «La nostra formula di pace è stata discussa in tutti gli incontri e ora c’è una maggiore disponibilità dei nostri partner a seguire la formula ucraina, c’è più sostegno per la nostra adesione all’Ue, più comprensione del fatto che l’adesione alla Nato è inevitabile». Su questo punto è arrivata anche la benedizione del segretario generale del Patto Atlantico, Jens Stoltenberg: «Un giorno Kiev entrerà nella Nato». Nessun cenno da parte di Zelensky sull’incontro con papa Francesco, che si è tenuto sabato scorso, dopo quello avuto a Palazzo Chigi con Giorgia Meloni. Nonostante questo il Vaticano non demorde e porta avanti la sua missione di pace quando nel resto del mondo si preparano le file di eventuali schieramenti. Il presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, ha affermato che c’è una «pressione straordinaria» sul Paese affinché abbandoni la sua posizione di non allineamento sulla guerra in Ucraina. L’ambasciatore Usa a Pretoria, Reuben Brigety, ha accusato il Paese di aver fornito segretamente a Mosca armi e munizioni, che sarebbero stati caricati a dicembre su una nave russa in una base navale a Città del Capo. Il Sudafrica ha risposto che non si schiererà in quella che ha definito «una competizione tra Russia e Occidente».<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/zelensky-europa-uk-caccia-2660272245.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="wagner-ombra-tradimento-sul-boss" data-post-id="2660272245" data-published-at="1684233845" data-use-pagination="False"> Wagner, ombra tradimento sul boss Il fronte orientale è sempre più incandescente. Ieri Igor Kornet, il ministro filorusso dell’Interno dell’autoproclamata Repubblica di Lugansk, è rimasto gravemente ferito in un attentato. L’attacco è avvenuto tramite l’esplosione di un ordigno, detonato all’interno del salone di un barbiere situato a circa 500 metri dal palazzo del governo. Secondo quanto riferito dalla Tass, Kornet è grave e si trova «in terapia intensiva». Oltre al ministro, sono state ferite sei persone, tre delle quali in gravi condizioni, ed è rimasto ucciso un passante. Secondo l’Ukrainska Pravda, dietro all’attacco ci sarebbero i servizi segreti ucraini. Non è la prima volta che i funzionari del governo di Lugansk vengono presi di mira. Lo scorso settembre una bomba aveva ucciso Sergei Gorenko, il procuratore generale della Repubblica filorussa. Per il resto, sta facendo molto discutere la posizione di Yevgeny Prigozhin, il capo della Wagner. Stando a un’inchiesta del Washington Post, a fine gennaio il «cuoco di Putin» avrebbe offerto all’Ucraina informazioni sul dislocamento delle truppe russe, in cambio di un ritiro dell’esercito di Kiev da Bakhmut, dove i mercenari della Wagner stavano subendo sanguinose perdite. La notizia, sostiene il Washington Post, troverebbe fondamento nei famigerati documenti riservati dell’intelligence Usa diffusi su Discord. Il quotidiano statunitense afferma inoltre che due funzionari ucraini hanno confermato l’abboccamento: d’altronde, già in varie altre occasioni Prigozhin avrebbe contattato l’Hur, i servizi segreti militari di Kiev. A Mosca, però, la vedono molto diversamente: «Ha tutta l’aria di essere una bufala», ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, smentendo di fatto l’indiscrezione. Anche il diretto interessato ha negato la veridicità della notizia, suggerendo che potrebbe trattarsi della sparata di qualche giornalista in cerca di clamore: «Cercheranno di buttare su di me tutto il fango che potranno», ha ribadito il capo della Wagner in un video. Per ora, la Direzione principale dell’intelligence ucraina (Mdi) non ha confermato né smentito l’indiscrezione. A prescindere dalla fondatezza dell’inchiesta, Prigozhin rimane una figura controversa, anche in patria. Molto vicino al presidente Vladimir Putin, il noto imprenditore appare però in rotta con gli alti papaveri dell’esercito russo. Una decina di giorni fa, del resto, ha fatto molto scalpore un video in cui Prigozhin accusava esplicitamente il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, e il capo di Stato maggiore, Valery Gerasimov, definendoli «feccia». Il motivo del duro sfogo era rappresentato dagli scarsi approvvigionamenti di munizioni destinati alla Wagner impegnata a Bakhmut. Nel frattempo, le operazioni belliche continuano senza sosta. Ieri i bombardamenti russi su Kharkiv hanno provocato due morti e un ferito. Inoltre, Andriy Chernyak, rappresentante dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino, ha dichiarato che circa 150.000 soldati russi si sono concentrati nelle regioni occupate del Sud. Le truppe di Mosca, in sostanza, si stanno preparando a respingere la tanto attesa controffensiva ucraina.
Ursula von der Leyen (Ansa)
Antonio Filosa, ad Stellantis (Ansa)
Giancarlo Giorgetti (Ansa)