
Il governatore del Veneto, intervistato da Maurizio Belpietro: «Certi giornalisti raccontano male il tema dell’autonomia. I Lep ora diverranno obbligatori, ma già esistevano».Scontro sull’autonomia sempre più acceso. Se da un lato la sinistra ha provato ad interpretare la sentenza della Corte costituzionale come una bocciatura della riforma voluta con forza del ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, dall’altra i fatti parlano chiaro: l’autonomia in sé, è stata promossa. Ad essere sollevati sono stati sette punti che andranno rivisti in Parlamento. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, intervistato ieri sera in occasione della prima presentazione del suo nuovo libro Autonomia. La rivoluzione necessaria (Marsilio editore), dal direttore Maurizio Belpietro, ha detto: «La Corte ci ha dato ragione, c’è un difetto di comunicazione da parte di alcuni giornalisti. Ai cittadini italiani va consegnata la verità su questa sentenza che di fatto ha bocciato il ricorso. Da molti giornali viene venduta molto male soprattutto la parte dei Lep. Dopo 22 anni questo governo li fa diventare obbligatori, ma già esistevano. I Livelli essenziali delle prestazioni non nascono per l’autonomia, nascono per dare dignità a tutti i cittadini ed esistono a prescindere dalla riforma». E aggiunge: «Non c’è la volontà di smantellare i ministeri ma la volontà di rendere più efficienti nell’ultimo miglio». E al direttore che chiede se quello della sinistra sia un autogol, risponde: «Hanno fallito e questa sentenza, secondo me, pregiudica anche l’ammissibilità del referendum che vorrebbero fare».La Lega tira dritto ma all’interno del centrodestra non si nascondono alcune frizioni. Il segretario di Forza Italia e vicepremier Antonio Tajani ha chiarito: «Abbiamo detto sull’autonomia cosa pensiamo, dobbiamo essere sempre prudenti. Calderoli difende la sua riforma, è stato anche attaccato in maniera anche abbastanza pesante, ma io uso un altro linguaggio». Queste parole fanno riferimento alle dichiarazioni che Calderoli aveva speso sulla sentenza della Consulta in merito alla riforma: «Faremo tesoro dei rilievi della sentenza, poi le opposizioni tacciano per sempre».Forza Italia ha convocato per venerdì prossimo il suo «osservatorio» sull’autonomia. L’idea è di «affrontare il tema dei Lep con serietà con un forte ruolo del Parlamento» ha detto Tajani che ha aggiunto: «Mi sembra che sia la giusta strada da percorrere». Commenti sulle parole di Calderoli sono arrivate anche dal presidente della Regione Calabria, il vicesegretario di Forza Italia, Roberto Occhiuto, ospite a Start su Sky Tg24. «Consiglierei al ministro un po’ di prudenza, perché è importante attuare il titolo V della Costituzione, ma è importante, soprattutto, farlo in maniera tale che l’autonomia non sembri divisiva per il Paese». È noto infatti che a molte Regioni del Sud la riforma non convince, persuasi dal fatto che l’Autonomia le danneggerebbe rispetto alle regioni del Nord. «Forse le accelerazioni degli ultimi mesi sulle materie non Lep hanno generato tra i cittadini, soprattutto tra quelli del Mezzogiorno, la convinzione che si volesse andare avanti senza curarsi troppo dei diritti e dei doveri che lo Stato deve assicurare al Sud», insiste Occhiuto. «Quindi suggerirei un po’ di prudenza per evitare che questa legge venga rappresentata in maniera più divisiva di quanto invece non sia». Infine sul referendum sposa la tesi di molti: «Credo non abbia più senso perché la legge andrà profondamente modificata dal Parlamento, in parti essenziali. La sinistra, sbagliando, ha fatto di questo tema un tema ideologico». «Anche i più sprovveduti fra i parlamentari, quando hanno votato quella legge sapevano che non stava in piedi. Ora la Corte ha rimesso al centro il Parlamento, che il ddl Calderoli aveva espropriato del suo ruolo: è un’indicazione importante. E il referendum ormai è inutile: inutile incaponirsi contro quello che è già stato ampiamente smontato dalla Corte». Così il senatore del Pd, Pier Ferdinando Casini.
Getty images
Attacco in Qatar per colpire i capi dell’organizzazione terroristica riuniti per discutere l’ultima offerta del presidente Usa. I media palestinesi smentiscono la morte dei vertici. Sdegno di Papa e capi di Stato.
La Procura di Torino indaga su un presunto sistema di frode fiscale basato su appalti fittizi e somministrazione irregolare di manodopera. Nove persone e dieci società coinvolte, beni sequestrati e amministrazione giudiziaria di una società con 500 dipendenti.
content.jwplatform.com
Pubblicati sui social i filmati del presunto attacco, ma le autorità tunisine negano presenze ostili nei cieli: «Solo un incendio».