2021-06-28
Via la mascherina, non la paura. C’è l’assalto delle brigate Delta
Oggi finalmente ci togliamo il bavaglio. Non quello della legge Zan, che grazie al cielo non è ancora in vigore e mai ci auguriamo che lo sia. E nemmeno la mordacchia ideologica che ci vogliono imporre i guardiani del politicamente corretto, i quali puntano a farci inginocchiare davanti al conformismo imperante in materia di immigrati, islam, #metoo, e black lives matter, facendoci sposare cause che non sono nostre, ma importate direttamente dagli Usa. No, la museruola a cui alludo è la mascherina chirurgica, che fino a ieri era d'obbligo indossare anche all'aperto nonostante autorevoli scienziati non la ritenessero di alcuna utilità. Che senso può avere, infatti, un panno a coprire naso e bocca mentre si passeggia in strada o in un parco pubblico? Tuttavia, fino a ieri Roberto Speranza, il ministro della Salute che a inizio pandemia specificava che nelle aule parlamentari non ci fosse alcuna ragione di imporla agli onorevoli, ci ha obbligati a tenerla, pena essere costretti a pagare multe salate. Più si avanzava nella stagione calda e più il rispetto della norma rischiava di diventare fastidioso, perché camminare sotto il sole con un bavaglio con cui fatichi a respirare non è agevole. Ma nonostante l'assurdità della misura prescritta, il ministro più controproducente della storia non aveva fino a ieri inteso ragioni. Anzi, fosse stato per lui, che alcuni ci descrivono come vedovo inconsolabile dei provvedimenti straordinari anti Covid, cioè di disposizioni che a quanto pare lo facevano sentire utile e autorevole, beh dicevamo, fosse stato per lui l'obbligo di indossare le mascherine lo avrebbe prorogato fino a metà luglio, se non per tutto il mese. Per nostra fortuna, a seguito dell'insistenza del centrodestra, Mario Draghi ha imposto un anticipo dello stop, restituendo il diritto di passeggiare normalmente, senza essere accusati di essere pericolosi untori. Le mascherine rimangono, ma solo per i locali chiusi e non all'aperto e questa è una misura di prevenzione che non contestiamo, anche perché altri Paesi che avevano rimosso anche questo obbligo, come per esempio Israele, dopo qualche settimana sono stati costretti a reintrodurlo. Insomma, contro il Covid ci vuole un po' di buon senso: noi non siamo aperturisti fino in fondo e le precauzioni le accettiamo di buon grado. Ciò che non accettiamo sono i provvedimenti inutili come, appunto, le mascherine mentre si va in spiaggia o gli allarmi ingiustificati. Se Speranza è un vedovo inconsolabile dell'emergenza (lo definiscono così alcuni suoi colleghi), bisogna dire che non è il solo. Già, perché mentre il numero di decessi è per fortuna crollato e il numero di contagi tende al minimo, si moltiplicano gli appelli alla prudenza, accompagnati dai più neri presagi. Le Brigate Delta, dal nome con cui il politicamente corretto ha voluto ridefinire la variante indiana, sono in allarme e raccomandano addirittura di non muoversi se non si è totalmente vaccinati, ovvero se non si è fatta la seconda dose. Ora, secondo i dati più recenti, gli italiani che non sono stati sottoposti ad alcuna inoculazione (escludendo i minori di 12 anni, cioè i bambini) risultano essere all'incirca il 38 per cento, vale a dire circa 20 milioni di persone, le quali sono fermamente invitate a restarsene a casa. Ma la pattuglia dei catastrofisti non si ferma a ciò: anche chi ha ricevuto una sola dose deve rimanere ad agosto agli arresti domiciliari, evitando di muoversi. E siccome gli italiani che hanno completato l'intero ciclo vaccinale al momento sono meno di 18 milioni, l'invito a non far le valigie interessa all'incirca 42 milioni di persone, ovvero la maggioranza. Ora, come si diceva, noi siamo per il buon senso e pure per le precauzioni e dunque ci sta bene che sul treno o su un aereo sia d'obbligo mettersi il bavaglio, ma impedire a 42 milioni di persone di spostarsi o di concedersi una vacanza ci pare un po' troppo. Così come ci pare insensato parlare di zone rosse quando ancora non ci sono segnali che inducano a prendere tali misure estreme. Non vorremmo cioè che qualcuno si fosse abituato in questo anno e mezzo ai provvedimenti restrittivi, ai dpcm di contiana memoria, e non vedesse l'ora di ripristinarli per poter continuare a godere dei vantaggi dello stato d'emergenza. Come ormai è noto, ci sono esperti che grazie alla pandemia hanno guadagnato popolarità, apparendo ogni sera in tv, distribuendo pillole di terrore quotidiane. Ma ora che il peggio pare alle spalle, soffrono di astinenza da telecamera e non si rassegnano a tornare in corsia o al proprio laboratorio. Dunque, disegnano scenari a tinte fosche, nella speranza (il riferimento al ministro è ovviamente voluto) di guadagnare un po' di visibilità incutendo paura. Come abbiamo detto, siamo per il buon senso e le precauzioni, ma lasciateci vivere, altrimenti ci toccherà usare il telecomando per far sparire dal video Crisanti e i crisantemi che ogni giorno ci ricordano che dobbiamo morire.