2025-07-31
Per gli utili di Intesa balzo del 9,4%. Alzate le stime 2025. E il titolo corre
Conti brillanti e Roe del 20% nel lungo termine. Il ceo Carlo Messina: «Ridaremo 8,2 miliardi agli azionisti. Rimaniamo fuori dai consolidamenti».Intesa Sanpaolo consegna ai mercati conti record. Un semestre che lo stesso amministratore delegato non ha esitato a definire «il migliore di sempre» nella storia del gruppo. I numeri parlano chiaro: 5,2 miliardi di utile netto nei primi sei mesi, in aumento del 9,4% rispetto ai 4,77 miliardi dello stesso periodo del 2024. Il secondo trimestre si è chiuso con 2,6 miliardi di euro di utile, superando i 2,5 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. E se i numeri interni brillano, la reazione dei mercati non è stata da meno: il titolo ha guadagnato oltre il 4% a Piazza Affari, segno che la fiducia degli investitori è solida.«Sono particolarmente soddisfatto dei risultati raggiunti», ha dichiarato Messina, sottolineando il ruolo ormai consolidato di Intesa tra le grandi banche europee. Un ruolo «unico», secondo l’amministratore delegato che ha evidenziato la capacità della banca di coniugare solidità patrimoniale, performance reddituale e impegno sociale. Innanzitutto la redditività che si traduce nella garanzia di un Roe del 20% sostenibile nel tempo «in combinazione con la promozione di un programma di riduzione delle ineguaglianze e al supporto delle persone in maggiore difficoltà», ha spiegato.Ma non è solo questione di passato. Conta il futuro. «Per il 2025 ci attendiamo un utile netto di ben oltre i 9 miliardi di euro», ha detto Messina evidenziando il forte potenziale di crescita organica della banca. La previsione, già annunciata nei mesi scorsi, viene oggi confermata e rafforzata, anche grazie alle azioni gestionali previste nel quarto trimestre, finalizzate a garantire la sostenibilità futura dei risultati.E mentre le previsioni si fanno rosee, gli azionisti possono già festeggiare. Intesa, solo nel primo semestre, ha maturato 3,7 miliardi di euro di dividendi, di cui 3,2 miliardi previsti come acconto da distribuire a novembre. A questi si aggiunge il buyback da 2 miliardi di euro avviato a giugno. Il tutto si traduce, come ha ricordato Messina, in una delle remunerazioni per gli azionisti più elevate nel panorama bancario europeo.«Quest’anno restituiremo almeno 8,2 miliardi di euro agli azionisti, considerando il saldo dividendo di maggio, il buyback avviato a giugno e il prevedibile interim dividend di novembre», ha affermato Messina, «Ulteriori distribuzioni di capitale saranno quantificate a fine esercizio».Numeri che spiegano anche la solidità patrimoniale del gruppo, con un coefficiente al 13,5%, in crescita di 65 punti base rispetto a fine 2024, nonostante la distribuzione di dividendi e l’avvio del riacquisto di azioni. Un risultato ottenuto mantenendo i costi operativi stabili (5,2 miliardi, -0,2%) e proventi operativi netti a 13,8 miliardi (+1,1%), con una riduzione significativa del rapporto costi ricavi al 38%.In un momento in cui il settore bancario italiano si agita per il riaccendersi del risiko, Messina rimane fedele alla sua linea: Intesa Sanpaolo non parteciperà. «Non cambierò idea sulla volontà di non entrare nel processo di consolidamento del settore bancario italiano», ha ribadito durante la conference call con gli analisti. «Il nostro atteggiamento è di stare assolutamente senza alcun tipo di coinvolgimento», ha aggiunto, chiarendo che eventuali operazioni in Italia porterebbero a rilevanti problemi antitrust.E non ha risparmiato parole dure per descrivere il contesto attuale: «Quello che sta succedendo è qualcosa che ho definito Far West. Non mi piace quello che succede nel Paese», ha spiegato, «e lo stile di Intesa Sanpaolo è completamente diverso da quello che succede nel Paese».Alla fine della giornata, il messaggio è chiaro: Intesa Sanpaolo non solo cresce, ma lo fa con un modello originale e sostenibile, fuori dalle logiche speculative e dai giochi di potere. Una banca che guarda ai fondamentali, alla solidità, alla continuità dei risultati, alla capacità di redistribuire ricchezza e - non ultimo - a un forte impegno sociale.Il titolo in Borsa ha chiuso a 5,43 euro.
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