2019-05-22
Una salernitana può mandare all’inferno la Salernitana
La squadra di Claudio Lotito si era salvata d'ufficio. Ora il Coni deve decidere se farà i playout. La patata bollente a una cittadina speciale...Metodi di serie B. Pur caotico e chiacchierato, il calcio italiano non merita di vivere situazioni imbarazzanti come quella che stiamo per descrivere, non si sa se determinata più dalla prepotenza del potere o dalla sua conseguente vulnerabilità. La vicenda riguarda il campionato di Serie B e il suo finale impressionista dopo la retrocessione per squalifica del Palermo (terzo) e la necessità di ridefinire la classifica nelle posizioni sottostanti. Con quello che alcuni osservatori hanno definito «un colpo di stato sportivo», il Consiglio direttivo della Lega di Serie B presieduto da Mauro Balata ha deciso di procedere subito con le partite di playoff senza attendere il ricorso dei siciliani e l'appello. E di abolire allegramente i playout, salvando Salernitana e Venezia ai danni del Foggia.I due provvedimenti confliggono con le più elementari regole del diritto in generale (una sentenza di primo grado non è mai definitiva) e di quello sportivo in particolare (non si cambia una regola in corsa). L'abolizione dei playout, decisa con un autentico blitz, di fatto danneggia il Foggia e salva la Salernitana che ha due proprietari non propriamente sconosciuti: Marco Mezzaroma, potente imprenditore edile habitué del jet set romano, ex marito della vicepresidente della Camera Mara Carfagna, vicepresidente a sua volta di Lega B, e Claudio Lotito (suo cognato), numero uno della Lazio e tentacolare presenza sul pianeta direttivo del pallone, nonché grande elettore dei vertici federali.La vicenda, imbarazzante per i presunti conflitti d'interesse, crea problemi anche alla Federcalcio, che sta facendo di tutto per complicarla ancora di più. Il presidente Gabriele Gravina prima ha tentato di lavarsene le mani («la faccenda non è di nostra competenza»), poi è sceso in campo con l'obiettivo di portare a casa un salomonico 0-0. «Ci sono due correnti di pensiero in merito», ha spiegato. «C'è chi ritiene che debba rimanere il merito sportivo, quindi con Foggia, Carpi e Padova retrocesse sul campo, e poi anche il Palermo per via della sentenza del Tribunale federale. La seconda corrente pensa che, con il declassamento del Palermo all'ultimo posto, ci debba essere uno scorrimento. Quindi Foggia-Salernitana ai playout».Neppure lui prevedeva che, con mossa da mago Silvan, venissero confermati solo i playoff e aboliti d'amblè i playout gettando il Foggia nello sconforto. Sorpreso e probabilmente irritato, il Gravina medesimo ha deciso che la faccenda non può finire così e ha inviato al Coni una lettera per richiedere al Collegio di garanzia dello Sport (presidente l'ex ministro degli Esteri, Franco Frattini) un parere «pro veritate» che sgomberi le nubi dall'orizzonte. La pratica è stata affidata alla quinta commissione che si riunirà domani. Il delicato compito di decidere le sorti di Salernitana e Foggia è stato affidato al pool presieduto da Virginia Zambrano, professore ordinario di Diritto Privato comparato all'università, indovinate un po' di quale città, Salerno. Sì Salerno.Come si suol dire? Lo specchio del Paese. La decisione appare surreale e provocatoria per i tifosi del Foggia. Il Collegio ha cinque sezioni perfettamente efficienti e decide di affidare la patata bollente a quella con il presidente che in caso di parere favorevole alla soluzione playout (quindi Salernitana-Foggia) rischia di vedersi bruciare la macchina. Evidentemente il presidente Frattini, uomo di esperienza ed equilibrio, è in vacanza alle Maldive. In questo caso è bene che torni col primo volo o faccia una telefonata dai toni ruggenti per modificare la decisione che puzza lontano un chilometro di legittima suspicione. E per togliere dall'imbarazzo lo stesso presidente che è nata, vive a Salerno e vorrebbe continuare felicemente a farlo. A Foggia nel frattempo preparano le barricate. Con qualche santissima ragione.