2023-10-19
L’Ue si sveglia: «Via i migranti pericolosi»
Ursula Von der Leyen: «Bisogna cambiare la legge sulle espulsioni». L’Italia mette un freno a Schengen: ripristinati i controlli alla frontiera con la Slovenia, porta d’accesso della rotta balcanica. L’Isis rivendica l’agguato a Bruxelles, i dubbi degli 007.Il conflitto a Gaza e la pressione dei flussi migratori hanno fatto schizzare il livello di allerta per potenziali azioni violente anche all’interno dell’Unione europea. L’Italia ha deciso di ripristinare i controlli alle frontiere interne terrestri con la Slovenia e lo ha comunicato al vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas, al commissario europeo agli Affari interni Ylva Johansson, al presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, al segretario generale del Consiglio dell’Unione europea Thérèse Blanchet e ai ministri dell’Interno degli Stati membri Ue e dei Paesi associati Schengen.«L’intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell’Europa, in particolare dopo l’attacco condotto nei confronti di Israele», spiegano da Palazzo Chigi, «ha infatti aumentato il livello di minaccia di azioni violente anche all’interno dell’Unione. Un quadro ulteriormente aggravato dalla costante pressione migratoria cui l’Italia è soggetta, via mare e via terra (140.000 arrivi sulle coste italiane, +85 per cento rispetto al 2022). Nella sola regione del Friuli Venezia Giulia, dall’inizio dell’anno, sono state individuate 16.000 persone entrate irregolarmente sul territorio nazionale. Questo scenario, oggetto di approfondimento anche da parte del Comitato di analisi strategica anti-terrorismo istituito presso il ministero dell’Interno, conferma la necessità di un ulteriore rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo». Le misure di controllo saranno in vigore dal 21 ottobre, per un periodo di dieci giorni prorogabili. Dalla Lega l’hanno subito definita «un’ottima notizia, che conferma la serietà e la concretezza del governo».Mentre il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ieri ha preso atto che è necessario fornire agli Stati più strumenti per rispedire nei loro Paesi d’origine i migranti ritenuti pericolosi per la sicurezza. «Attualmente», ha spiegato von der Leyen, «alle persone considerate pericolose che hanno ricevuto un ordine di rimpatrio si può chiedere di andarsene volontariamente. Dobbiamo cambiare urgentemente questa situazione». Per questo motivo, ha aggiunto, «la Commissione europea ha proposto che, se una persona è considerata una minaccia, gli Stati membri possano avere il potere di obbligarla a partire». È accaduto in Italia con Abdesslem Laswad, l’islamista che ha ucciso a colpi di kalashnikov due svedesi lunedì sera a Bruxelles mentre si giocava la partita Belgio-Svezia per la qualificazione agli Europei di calcio e che poi è stato freddato dalla polizia belga. Proprio dall’Italia le autorità hanno cercato di espellerlo nel 2016, mandandolo nel Cie di Caltanissetta dove, però, ha presentato un ricorso contro la bocciatura della richiesta di asilo e, come prevede la legislazione italiana, è tornato in libertà (e ha lavorato saltuariamente come operaio). Poi ha fatto perdere le sue tracce. La sua azione terroristica è stata rivendicata dall’Isis tramite l’agenzia di stampa Amaq: «Un combattente dello Stato islamico ha attaccato due cittadini svedesi». La Svezia sarebbe finita nel mirino perché fa parte della «Coalizione» contro l’Isis. La rivendicazione è subito diventata un rompicapo per gli analisti dell’Intelligence. Laswad è stato descritto dalle autorità come un «lupo solitario». Bisogna capire quindi se l’Isis ha voluto mettere il cappello sull’attentato, oppure se l’ex detenuto tunisino (condannato a 17 anni di carcere) fuggito di prigione durante la Primavera araba e sbarcato a Lampedusa nel 2011 è un loro uomo e ha eseguito un ordine. D’altra parte è stato proprio Laswad sui suoi social ad affermare nel suo ultimo video di essere «un mujahid dello Stato islamico».Dallo scorso aprile la Svezia, stando al Servizio di sicurezza svedese, il Säpo, sarebbe passata dall’essere un obiettivo «legittimo» per gli attacchi terroristici a uno «prioritario». Qui Laswad tra il 2012 e il 2014 si è fatto schedare in più occasioni dalla polizia usando anche nomi diversi (anche a Terni, pochi mesi prima di partire per la Svezia, il 19 febbraio 2012 viene controllato su un’auto con altri stranieri, sui cui nomi ora vengono svolti degli approfondimenti), per poi finire, nel settembre 2012, nella prigione di Kumlaanstalten per reati legati agli stupefacenti. Quando la polizia ha perquisito l’abitazione di un suo connazionale a Malmö c’era anche lui e aveva in tasca 100 grammi di cocaina. Pochi mesi dopo viene condannato a 2 anni e 2 mesi di prigione. Ed è durante il processo che Laswad ammette di essere in fuga dal suo Paese perché colpito da una pena detentiva che ammontava a 17 anni. Nel febbraio 2014 presenta domanda d’asilo. E quando esce dal carcere viene posto sotto la custodia della polizia di frontiera che, nell’aprile 2014, con il diniego del permesso di soggiorno, lo rimanda in Italia. È ricomparso in Belgio l’inespellibile Laswad. Penetrando tra le maglie delle leggi sull’immigrazione è riuscito a inabissarsi fino all’altro giorno, quando ha deciso che era il momento di agire e di imbracciare il fucile.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.