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Ue, elezione von der Leyen. Brandi e Coghe: «Cristianissima? No pro gender»

Ue, elezione von der Leyen. Brandi e Coghe: «Cristianissima? No pro gender»
Ansa

«Attenti alle fake news sulla cristianissima Ursula von der Leyen, nuovo presidente della Commissione Europea che la stampa presenta come 'di stretto credo cristiano democratico': è stata Ministro per la Famiglia pro Gender Mainstreaming». Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente del Congresso mondiale delle Famiglie e di Pro Vita e Famiglia che sottolineano la preoccupazione del mondo pro family sull'elezione della tedesca alla Commissione Ue. «In passato» - avvertono Brandi e Coghe - «si è anche distinta per le posizioni progressiste in materia di adozione per le coppie omosessuali e ha impugnato anche lei l'arma della diffusione a tappeto della teoria del gender, fin dalla scuola. Ministro degli Affari Sociali, delle Donne, della Famiglia e della Salute della Bassa Sassonia nel 2003 e riconfermata dopo da Angela Merkel, ha proposto e diffuso il cosiddetto Gender mainstreaming, che significa cercare di cancellare la distinzione sessuale tra uomo e donna e l'eterosessualità come norma e pare sia stata anche obbligata, dopo polemiche, a ritirare il libro di educazione sessuale Corpo, amore, il gioco del dottore, in cui si proponevano tra l'altro "giochini erotici esplorativi" fra genitori e figli, come si legge chiaramente dall'informazione online». «Ma c'è di più. Come ministro della Difesa tedesco - aggiungono i due - Ursula von der Leyen, si era lamentata non solo delle discriminazioni di gay e transessuali nell'esercito, ma anche del loro esiguo numero tra le truppe». «Stupisce» - concludono con indignazione i due organizzatori del Congresso mondiale delle Famiglie - «che le realtà cattoliche associative che si occupano di famiglia in Italia abbiano da subito esultato, e questo solo perché madre di 7 figli. Anche il Papa ha messo in guardia che essere cattolici non significa fare figli come conigli, per non parlare dell'attacco che ha lanciato alla teoria gender come 'espressione di frustrazione e rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa'. Invitiamo tutti a riflettere prima di stappare lo champagne'».

Giallo sul raid contro la villa di Putin. Mosca schiera i missili in Bielorussia
Volodymyr Zelensky continua a negare la responsabilità dell’attacco alla casa dello zar. Parigi lo appoggia: «Nessuna prova». Il 6 gennaio riunione dei Volenterosi in Francia. Ipotesi dispiegamento di truppe Usa in Ucraina.

Il processo diplomatico ucraino prosegue nei suoi percorsi tortuosi. Ieri, il ministro degli Esteri di Kiev, Andrii Sybiha, ha respinto l’accusa russa, secondo cui l’Ucraina avrebbe effettuato un attacco contro la residenza di Vladimir Putin. «Non è mai avvenuto alcun attacco del genere», ha dichiarato Sybiha, per poi aggiungere: «La Russia ha una lunga storia di false affermazioni: è la loro tattica distintiva». Del resto, l’altro ieri, Volodymyr Zelensky aveva bollato le accuse del Cremlino come «una completa invenzione volta a giustificare ulteriori attacchi contro l’Ucraina».

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Edicola Verità | la rassegna stampa del 31 dicembre

Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa del 31 dicembre con Carlo Cambi

Paura a Modena: prete accoltellato a gola e schiena in pieno centro città
Via Castelmaraldo, a Modena, luogo dell'aggressione (Ansa). Nel riquadro, padre Rodrigo Grajales Gaviria
Il missionario colombiano, trovato ferito da un passante, non è in pericolo di vita. L’assalitore pare sia un giovane nordafricano.

Mattinata di paura ieri a Modena, dove, intorno alle 10, don Rodrigo Grajales Gaviria, un sacerdote colombiano di 45 anni, è stato accoltellato alla schiena e alla gola in via Castelmaraldo, nel centro della città. Il religioso, vice parroco della parrocchia San Giovanni Evangelista di via Diena e sacerdote di riferimento della comunità sudamericana di Modena, è stato trasportato all’ospedale di Baggiovara dal personale del 118, dove è stato operato d’urgenza. Secondo le informazioni diffuse nel pomeriggio di ieri don Rodrigo non sarebbe in pericolo di vita.

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Il grande bordello
Alfonso Signorini (Ansa)
Terremoto a Mediaset: Alfonso Signorini, che si era appena sospeso dalla tv, è indagato per violenza sessuale ed estorsione dopo la denuncia di un ex concorrente del «Grande fratello». Per la Procura è un atto dovuto. La difesa: «Accuse irreali di balordi». A sollevare il caso era stato Fabrizio Corona (a sua volta sotto indagine per revenge porn), che ha pubblicato una serie di chat esplicite. È il Me too del mondo gay?

Lo speciale contiene tre articoli

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