von der leyen

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Europa in stallo sul sì al Mercosur
Emmanuel Macron (Ansa)
In Francia continuano le proteste degli agricoltori che domani si spostano a Bruxelles. Italia orientata al no. Si tratta. Germania, Danimarca e Olanda lo vogliono a ogni costo.

Il caos sul Mercosur è il paradigma del perché l’Ue non conta nulla: Ursula von der Leyen è in bilico e mostra - come ha detto la Coldiretti che ieri ha rinnovato le critiche - «tutta la sua inconsistenza», la realtà è diversa delle convenienze che gli eurocrati studiano a tavolino e soprattutto non c’è alcuna unione: i Paesi difendono, alcuni con eccesso di protervia, i propri interessi nazionali.

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Il deficit commerciale con Pechino tocca i 73 miliardi nei primi dieci mesi dell’anno. L’industria (divisa) chiede tutele, ma Merz dovrebbe stravolgere il modello tedesco.

Ogni stagione ha il suo «Fate presto!». Questa volta, l’esortazione non è rivolta all’Italia ma alla Germania, e non per tagliare il debito pubblico bensì per tagliare i legami con la Cina. Il lamento degli industriali tedeschi, sempre più in difficoltà di fronte alla potenza industriale cinese, risuona potente nei corridoi della cancelleria di Berlino.

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Il carrozzone ci costa 12 miliardi
Ursula von Der Leyen (Ansa)
Alcuni Stati membri hanno lanciato l’allarme: «La spesa diventa sempre più insostenibile». Per i funzionari di Bruxelles il «salario minimo» è di 3.754 euro.

L’austerità è una zavorra da imporre solo agli altri. Come segnala la Bild, quotidiano tedesco, l’Unione europea ha applicato un aumento degli stipendi dei propri 67.400 funzionari. È l’ottavo ritocco al rialzo dall’inizio del 2022, con un incremento complessivo del 22,8%. «Quest’ultimo aumento è eccessivo e insensibile. Gli aumenti salariali automatici devono essere aboliti» ha dichiarato Michael Jäger, presidente della Federazione europea dei contribuenti.

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La Ue sul clima è un «gattopardino»: cambia (poco) per non cambiar nulla
Ursula von der Leyen (Ansa)
Sì al taglio del 90% della CO2 entro il 2040. Sola concessione: tra due anni se ne riparla.

L’Europa somiglia molto al gattopardo. Anzi, a un gattopardino: cambiare poco perché non cambi nulla. Invece di prendere atto, una volta per tutte, che le industrie europee non riescono a reggere l’impatto del Green deal e, quindi, cambiare direzione, fanno mille acrobazie che non cambiano la sostanza. Per carità: nessuno mette in dubbio la necessità di interventi nell’ambiente ma, fatti in questo modo, ci porteranno a sbattere contro un muro come abbiamo già ampiamente fatto in questi anni.

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Basta un cantiere e il pilota va in tilt
Ursula von der Leyen (Ansa)
Ai veicoli tecnologici servono strade coperte dal 5G: qui ce ne sono solo 500 chilometri. Resta il nodo assicurazioni: le leggi non prevedono l’assenza di un conducente umano.
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