2020-04-07
Turisti italiani prigionieri da un mese alle Maldive. «Siamo alla terza quarantena»
True
Non ci sono solo i lavoratori nei resort. Anche alcuni turisti che hanno deciso di rispettare le regole sono fermi sull'isola di Vilivaru, in stanze singole e con i pasti forniti dai militari. In 15 sono riusciti a imbarcarsi prima con un volo su Mosca. Due di loro sono risultati positivi al Covid 19 e da quel giorno Aeroflot ha fermato l'accesso a cittadini stranieri. La Farnesina monitora e sta trattando anche con l'India per trovare un modo per farli rientrare: la prima finestra è il 19 aprile.Non ci sono soltanto gli sposini sudafricani bloccati in viaggio di nozze in un resort a 5 stelle. O i lavoratori italiani che non sanno come tornare in patria. Alle Maldive ci sono anche semplici turisti italiani prigionieri da quasi un mese costretti a stare in piccole stanze singole e con pranzi serviti dall'esercito, senza avere la possibilità di sapere se e quando potranno tornare a casa. La Farnesina sta monitorando la situazione. Ha già effettuato diversi voli per riportare alcuni italiani da quelle zone. L'ultimo è partito il 16 marzo, poi il 2 aprile le Maldive hanno chiuso gli aeroporti. Ora si tratta anche con l'India per organizzare un volo di ritorno, assicurando innanzitutto la sicurezza dei cittadini italiani. Si parla di almeno 200 persone ancora bloccate. La prima finestra disponibile è il 19 aprile.Tra queste storie c'è anche quella di Elisa, milanese, che il 6 marzo ha deciso nonostante la situazione stesse già peggiorando di mettersi in viaggio verso gli atolli dell'Oceano indiano. «Avevamo una vacanza prenotata da tempo, Alitalia ci aveva dato rassicurazioni sui voli. Alle Maldive non c'era emergenza. Pensavamo fosse tutto a posto e invece…», spiega a La Verità. Arrivati sull'isola raggiungono la barca che li ospiterà una settimana. Tra i passeggeri però due persone cominciano in pochi giorni a manifestare i sintomi e la barca fa partire l'allarme. Il governo delle Maldive si attiva e il 14 effettua i tamponi sui due sintomatici, che si riveleranno positivi al Covid 19, ordinando la quarantena per loro e l'equipaggio. Sono in tutto 28 persone. «Ci siamo attenuti alle regole. Abbiamo scelto di non fare gli italiani furbi, né abbiamo provato a scappare con i primi voli disponibili». Vengono messi nell'isola Vilivaru. È un'isoletta sperduta che il governo ha adibito per la quarantena. «Noi abbiamo dovuto aspettare fino al 27, cioè la fine della quarantena dopo aver isolato i due malati. Ce lo hanno fatto all'1 e mezza di notte» continua Elisa. Il tampone è negativo. O almeno di questo vengono informati solo a voce. Perché le autorità continuano a promettere che riceveranno tutti i dati e le informazioni alla fine. Sì ma quando? Il 27 però succede qualcosa d'altro. 15 che hanno fatto il tampone nella notte, come già ampiamente concordato con le autorità, prendono un volo con scalo a Mosca prima di avere i risultati. Li portano i militari. Nessuno si preoccupa della situazione. Ma la cosa assurda è che quando anche gli altri italiani si sarebbero dovuti imbarcare li fermano, perché si scopre che nel gruppo partito quella mattina, due che sono riusciti a imbarcarsi sono risultati positivi al Covid 19. Quindi incomincia la seconda quarantena. E per di più Elisa come tanti altri perdono i biglietti, pagati anche 3.000 dollari per tornare in Italia. A problemi si aggiungono altri problemi. In Russia scatta l'allarme. Tanto che Aeroflof, la compagnia di bandiera, decide il 29 marzo che fornirà il servizio solo ai cittadini russi per contrastare la pandemia globale. La decisione viene presa proprio per l'assenza di controlli dalle Maldive. I russi lo mettono nero su bianco: «I due italiani erano tra i 16 turisti messi in quarantena presso la struttura di Vilivaru insieme ad altri 16 membri dello staff locale, dopo che erano stati trovati due casi sospetti in vacanza sulla nave da crociera Island Safari». Ma i 15 partiti, tra cui anche i 2 positivi riescono comunque a rientrare in Italia sani e salvi: stanno finendo in questi giorni la quarantena. La situazione peggiora nelle isole dell'Oceano indiano. Alle Maldive infatti hanno aperto un'inchiesta su quanto accaduto. Quelli rimasti sull'isola non possono far altro che aspettare la fine della seconda quarantena e sperare di trovare nuovi voli. Nel frattempo però le Maldive chiudono tutti gli aeroporti. Non ci sono voli. O meglio ce ne sarebbero, ma l'ambasciata a Colombo in Sri Lanka continua a chiedere loro di aspettare. A quanto pare anche in Sri Lanka sarebbero bloccati quasi 80 italiani. Non si riesce però a organizzare un volo di ritorno. Le ultime notizie sono queste. Sono stati eseguiti ulteriori due tamponi ma a seguito di questo, si paventa il rischio di un'ulteriore quarantena. «Capiamo le difficoltà della situazione - aggiunge Elisa - non ci lamentiamo per come veniamo seguiti, ma vorremmo almeno capire quando potremo tornare in Italia. Nel nostro gruppo c'è anche un medico che lavora in Francia che vorrebbe tornare a dare una mano».