2025-10-15
Trump: «Il lavoro non è ancora finito»
L’inquilino della Casa Bianca spinge per la consegna delle salme degli ostaggi israeliani e intanto incassa i complimenti di Biden per l’accordo su Gaza: «Gli sono profondamente grato». Raid Usa contro una nave in Venezuela: uccisi sei narcos.Anche gli acerrimi rivali del presidente americano Donald Trump hanno riconosciuto il suo ruolo decisivo nell’accordo di pace per Gaza, nonostante «il lavoro non sia finito» come ha sottolineato il tycoon, riferendosi alle salme degli ostaggi israeliani ancora da restituire alle famiglie. Joe Biden ha infatti elogiato il successo del leader repubblicano: «Mi congratulo con il presidente Trump e la sua squadra per il lavoro volto a raggiungere l’accordo di cessate il fuoco, gli sono grato». Anche Bill Clinton si è espresso favorevolmente, scrivendo in un post su X: «Il presidente Trump e la sua amministrazione, il Qatar e altri attori regionali meritano un grande riconoscimento per aver mantenuto tutti coinvolti fino al raggiungimento dell’accordo». Pure Kamala Harris è intervenuta dicendo: «Mi congratulo con i leader e i partner i cui sforzi hanno reso possibile questo accordo, tra cui il Presidente e il suo team». Chi si è esentato dall’elogio a Trump resta quindi Barack Obama: nel celebrare il raggiungimento dell’accordo non ha mai menzionato il presidente americano. In ogni caso, Trump ha particolarmente apprezzato le dichiarazioni di Billy: a bordo dell’Air force one, mentre era di ritorno a Washington, ha commentato con i giornalisti che Clinton «è stato molto gentile». Tra l’altro, a bordo dell’aereo presidenziale, ha ripetuto che la priorità è «ricostruire Gaza», senza prendere posizione sulla soluzione a due Stati. Una volta tornato a Washington ha scritto su Truth: «Ho realizzato tantissimo oggi in Israele e in Egitto. Tanto lavoro, ma non lo cambierei per niente al mondo. È stata un’esperienza unica! Ora, tutti quei Grandi Paesi che hanno combattuto così a lungo e duramente per la Regione devono unirsi e fare il lavoro! Gaza è solo una parte. La parte più importante è la pace in Medio Oriente». E nonostante la cerimonia ufficiale ieri a Sharm el-Sheikh, il presidente americano è ben consapevole che serve mantenere l’attenzione alta. Ha dichiarato: «I 20 ostaggi sono tornati e stanno bene come era prevedibile. È stato tolto un grande peso, ma il lavoro non è finito». Anche perché «i morti non sono stati restituiti, come promesso». Sul piano ha poi ribadito che «ora inizia la seconda fase». Trump si è poi scagliato contro il Time. La rivista statunitense lunedì ha infatti svelato la copertina dedicata al suo successo in Medio Oriente: una foto, scattata dal basso del presidente americano mentre guarda verso l’alto, accompagna il titolo «il suo trionfo». Con l’inquadratura che quindi già non rende giustizia, Trump ha commentato su Truth: «Time magazine ha scritto un articolo relativamente buono su di me, ma la foto potrebbe essere la peggiore di sempre». E ha continuato: «Mi hanno fatto sparire i capelli, e poi mi hanno fatto galleggiare qualcosa sulla testa che sembrava una corona fluttuante, ma estremamente piccola. Non mi è mai piaciuto che la foto fosse scattata dal basso». E dunque si tratta di un’immagine «pessima che merita di essere criticata». Ma foto a parte, il Time ha riconosciuto il ruolo di Trump come «un risultato distintivo del secondo mandato» e «una svolta strategica» per il Medio Oriente. Oltre agli avversari politici, ad apprezzare il raggiungimento dell’accordo sono stati persino i conduttori televisivi da tempo in contrasto con The Donald. Uno su tutti Jimmy Kimmel. Nel suo show, sospeso per una settimana per le affermazioni sull’omicidio di Charlie Kirk, il comico americano ha rivelato che «finalmente» Trump «ha fatto qualcosa di positivo». Tra una dose di sarcasmo e qualche frecciatina ha però ammesso: «Anche se siamo solo nella prima fase di quello che sarà senza dubbio un processo lungo e complicato, il fatto è che i bombardamenti sono cessati, gli ostaggi sono stati rilasciati e Trump merita un po’ di elogi per questo. Quindi, so che sembra folle dirlo, ma buon lavoro, presidente Trump». Peraltro, il presidente americano ha conferito ieri la Medal of freedom postuma a Kirk: è la più alta onorificenza civile degli Stati Uniti. Alla Casa Bianca ha partecipato la vedova Erika Kirk, ora alle redini dell’organizzazione fondata dal marito, Turning point Usa.E se sul fronte mediorientale si spera che le armi tacciano, non lontano dai confini americani ieri è stato condotto un raid statunitense. Trump ha reso noto su Truth di aver ordinato un attacco «letale contro una nave affiliata a un’organizzazione terroristica designata (Dto) che conduceva narcotraffico nell’area di responsabilità del commando sud Usa, appena al largo delle coste del Venezuela». La nave, secondo «l’intelligence», trafficava «stupefacenti ed era associata a reti illecite di narcoterrorismo». Ha puntualizzato che «l’attacco è stato condotto in acque internazionali e sei narcoterroristi di sesso maschile a bordo della nave sono rimasti uccisi».
Giorgia Meloni e Donald Trump (Ansa)