2025-10-15
Primo incontro Mattarella-Leone
Leone XIV e Sergio Mattarella (Ansa)
Ieri la visita ufficiale al Quirinale del Pontefice. Al centro dei colloqui la pace e la giustizia. Prevost ribadisce: «Vita da rispettare dal concepimento alla morte».Sostegno alle famiglie in un’Europa con la natalità a picco, la tutela della vita «in tutte le sue fasi», pace e multilateralismo. Cura del creato, accoglienza dei migranti, «l’Italia non si è mai tirata indietro». Questi i temi affrontati da papa Leone XIV in occasione della prima visita di Stato al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Leone ha percorso un tragitto di quattro chilometri attraversando le strade del centro storico di Roma scortato da un drappello di trentadue corazzieri a cavallo. Il sesto Papa che, dalla nascita della Repubblica italiana, ha fatto visita al Palazzo, un tempo residenza dei Pontefici. Al centro dell’attenzione, ma anche delle preoccupazioni del pontefice ci sono i valori della famiglia tradizionale e della tutela della vita. Nel corso del suo discorso al Quirinale ha sottolineato «la fondamentale importanza, ad ogni livello, del rispetto e della tutela della vita in tutte le sue fasi, dal concepimento all’età avanzata, fino al momento della morte». Ha auspicato che «continui a crescere questa sensibilità, anche per ciò che riguarda l’accessibilità delle cure mediche e dei medicinali, secondo le necessità di ciascuno». Prevost ha invitato a intraprendere «scelte a vari livelli in favore della famiglia, sostenendone gli sforzi, promuovendone i valori, tutelandone i bisogni e i diritti. “Padre”, “madre”, “figlio”, “figlia”, “nonno”, “nonna”, sono, nella tradizione italiana, parole che esprimono e suscitano naturalmente sentimenti di amore, rispetto e dedizione, a volte eroica, al bene della comunità domestica e dunque a quello di tutta la società», ha osservato sottolineando «l’importanza di garantire a tutte le famiglie il sostegno indispensabile di un lavoro dignitoso, in condizioni eque e con attenzione alle esigenze legate alla maternità e alla paternità». Poi il Santo Padre ha messo i fedeli in guardia dai «modelli massificanti e fluidi» e dalla cancel culture. Ha quindi ricordato le parole dei suoi predecessori Benedetto XVI, Pio XII, e l’enciclica Pacem in Terris di San Giovanni XXIII. «Guardiamo i volti di quanti sono travolti dalla ferocia irrazionale di chi senza pietà pianifica morte e distruzione. Ascoltiamo il loro grido» ha sollecitato ringraziando il governo italiano per il suo impegno nelle «tante situazioni di disagio legate alla guerra e alla miseria, in particolare nei confronti dei bambini di Gaza». Ha dunque rinnovato «l’appello accorato» di San Paolo VI «affinché si continui a lavorare per ristabilire la pace in ogni parte del mondo e perché sempre più si coltivino e si promuovano i principi di giustizia, di equità e di cooperazione tra i popoli». Il capo dello Stato Mattarella nel suo discorso ha definito Leone un «instancabile messaggero contro conflitti». La pace ha chiarito, «parte da ognuno di noi. Per questo è essenziale disarmare gli animi e disarmare le parole. In questo una responsabilità specifica spetta ai decisori politici e a quanti influenzano l’opinione pubblica, nel rifuggire dall’esaltazione dei contrasti piuttosto che nel coltivare dialogo e reciproca comprensione». Un appello, il suo, che inevitabilmente tende a commentare l’alto livello dei toni del dibattito politico delle ultime settimane. Alla visita hanno partecipato le più alte cariche dello Stato, tra cui anche il premier Giorgia Meloni che ha definito «una grande emozione prendere parte all’incontro». «Un momento di alto valore civile e spirituale, che ha ricordato a noi tutti che in un passaggio della storia così carico di rischi è più necessario operare per la tutela della dignità di ogni persona, la solidarietà tra popoli, la ricerca della pace». Infine, ha auspicato che le parole del Papa del Capo dello Stato «siano guida nel nostro lavoro quotidiano nelle istituzioni, al servizio della comunità e dei valori che ci uniscono».
Nel riquadro la prima pagina della bozza notarile, datata 14 novembre 2000, dell’atto con cui Gianni Agnelli (nella foto insieme al figlio Edoardo in una foto d'archivio Ansa) cedeva in nuda proprietà il 25% della cassaforte del gruppo
Papa Leone XIV (Ansa)
«Ciò richiede impegno nel promuovere scelte a vari livelli in favore della famiglia, sostenendone gli sforzi, promuovendone i valori, tutelandone i bisogni e i diritti», ha detto Papa Leone nel suo discorso al Quirinale davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Padre, madre, figlio, figlia, nonno, nonna sono, nella tradizione italiana, parole che esprimono e suscitano sentimenti di amore, rispetto e dedizione, a volte eroica, al bene della comunità domestica e dunque a quello di tutta la società. In particolare, vorrei sottolineare l'importanza di garantire a tutte le famiglie - è l'appello del Papa - il sostegno indispensabile di un lavoro dignitoso, in condizioni eque e con attenzione alle esigenze legate alla maternità e alla paternità».
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