2025-07-01
Trump incassa la vittoria col Canada: cancellata la tassa sulle big tech Usa
Donald Trump (Getty Images)
La gabella avrebbe colpito colossi come Meta e Amazon, fruttando almeno 1,2 miliardi all’anno. A cui Ottawa ha rinunciato in cambio della ripresa dei negoziati sui dazi. Il commissario Ue Sefcovic oggi a Washington.Il governo canadese ha annunciato la revoca della tassa sui servizi digitali, nel tentativo di riavviare le trattative commerciali con gli Stati Uniti, bruscamente interrotte due giorni fa da Donald Trump. Il ministro dell’Industria e dell’Innovazione, François-Philippe Champagne, ha comunicato domenica che «il Canada non applicherà la tassa sui servizi digitali (Tsd)», come si legge in una nota ufficiale diramata dall’esecutivo.Ottawa spera che questa mossa possa facilitare un accordo commerciale con Washington entro il 21 luglio, data indicata come nuova scadenza per concludere i negoziati. Il gesto distensivo arriva dopo le critiche pesanti mosse dall’ex presidente statunitense, che aveva accusato la tassa canadese di colpire direttamente gli interessi economici americani. La tassa, pari al 3% dei ricavi, avrebbe fruttato alle casse canadesi almeno 1,2 miliardi l'anno colpendo le attività digitali legate alla pubblicità online, alle piattaforme di e-commerce, ai social media e alla monetizzazione dei dati personali. In particolare, sarebbero stati interessati i colossi tecnologici americani come Google, Amazon, Meta, Apple e Microsoft, accusati da più parti di sfruttare la natura intangibile dei loro servizi per minimizzare il carico fiscale.«L’eliminazione della tassa sui servizi digitali favorirà la ripresa del dialogo», ha scritto Champagne in un post su X. Quello che è certo è che la Casa Bianca intende chiedere agli altri Paesi di eliminare le digital tax nell’ambito dei negoziati commerciali in corso, ha dichiarato il direttore del Consiglio economico nazionale, Kevin Hassett, parlando alla Cnbc.La tassa Tsd, introdotta in forma provvisoria l’anno scorso, mirava a garantire un’imposizione equa ai giganti digitali in attesa di un’intesa globale sulla tassazione delle multinazionali. Venerdì scorso, Trump aveva definito «inaccettabile» la tassa canadese sulla sua piattaforma Truth Social, promettendo di rispondere entro sette giorni con nuovi dazi sulle importazioni dal Canada. Il primo ministro canadese Mark Carney, dal canto suo, ha ribadito l’impegno del Paese a «proseguire i delicati negoziati per tutelare l’interesse nazionale». Da quando Trump è tornato alla guida della Casa Bianca a gennaio, le relazioni tra Ottawa e Washington si sono fatte nuovamente tese. Gli Stati Uniti hanno minacciato (e in alcuni casi già sospeso in attesa di trattative) l’introduzione di nuove tariffe su prodotti canadesi, mentre il Canada ha risposto con misure simili. Tra i settori più colpiti figurano l’automotive, la siderurgia e l’alluminio.Nonostante la partecipazione congiunta al trattato di libero scambio nordamericano (Usmca, noto anche come Aceum), i rapporti tra i due Paesi restano tesi. Trump ha più volte ironizzato sull’idea che il Canada dovesse diventare il «cinquantunesimo Stato» degli Usa, alimentando ulteriori frizioni tra le due sponde del confine.Intanto, sempre in tema di dazi, oggi il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, arriverà a Washington per un nuovo round di negoziati con i rappresentanti statunitensi, con l’obiettivo di raggiungere un’intesa sulle tariffe commerciali tra Unione europea e Stati Uniti.L’annuncio era stato dato ieri dallo stesso Sefcovic, durante la conferenza stampa di presentazione dell’accordo per una zona di libero scambio tra l’Ue e l’Ucraina. «Il nostro team tecnico è già in viaggio verso Washington e domani (oggi per chi legge, ndr) mi unirò anch’io, subito dopo aver concluso il dialogo commerciale ad alto livello con la Turchia», aveva dichiarato.Sefcovic ha ribadito l’intenzione dell’Ue di puntare a un’intesa solida e bilanciata: «Vogliamo ottenere il massimo possibile, qualcosa che sia giusto per entrambe le parti e che garantisca alle imprese europee e americane maggiore certezza e chiarezza nella pianificazione delle proprie attività».Il commissario europeo ha inoltre espresso la speranza di incontrare oggi stesso il rappresentante americano per il Commercio, Jamieson Greer, e il segretario al Commercio, Howard Lutnick.Con l’avvicinarsi del 9 luglio, scadenza ultima per negoziare accordi commerciali più vantaggiosi con gli Stati Uniti, Sefcovic ha sottolineato che «è sempre un segnale incoraggiante quando si passa dallo scambio di opinioni alla stesura concreta di un accordo. Ma allo stesso tempo è essenziale mantenere alta l’attenzione sui risultati: parliamo dei due più grandi partner commerciali del mondo».Dal canto suo, il presidente francese Emmanuel Macron, intervenendo alla Quarta conferenza internazionale sul finanziamento dello sviluppo delle Nazioni unite a Siviglia ha fatto sapere che «rilanciare la guerra commerciale e i dazi in questo momento storico è un’aberrazione, soprattutto quando vedo i dazi che vengono imposti a Paesi che stanno iniziando la loro ripresa economica». Inoltre, ha ribadito che «la guerra dei dazi è negativa per tutti e pesa sulla capacità di finanziare lo sviluppo».