2020-08-10
Trump alla fine è un ambientalista
True
Il presidente degli Stati Uniti ha siglato il Great American Outdoors Act: una legge approvata dal Congresso a maggioranza bipartisan, volta alla tutela dell'ambiente e dei parchi naturali.Viene spesso dipinto come un presidente antiambientalista. Ma le cose non stanno esattamente così. Martedì scorso, Donald Trump ha siglato il Great American Outdoors Act: una legge approvata dal Congresso a maggioranza bipartisan, volta alla tutela dell'ambiente e dei parchi naturali.Nel dettaglio, il provvedimento garantirà un finanziamento permanente per il Land and Water Conservation Fund (programma federale istituito nel 1965 per la tutela di terre e acque pubbliche) con 900 milioni di dollari all'anno, mentre ulteriori 9,5 miliardi saranno stanziati – nei prossimi cinque anni – per la salvaguardia dei parchi nazionali americani. Si stima, tra l'altro, che la norma sarà in grado di creare circa 100.000 posti di lavoro. Il disegno di legge – definito dall'Associated Press «la legge di tutela ambientale più significativa emanata in quasi mezzo secolo» – ha avuto 59 cofirmatari al Senato: 42 democratici, 15 repubblicani e due indipendenti. Il Senato ha quindi approvato il provvedimento a giugno con 73 voti favorevoli, mentre la Camera ha dato l'ok con 310 sì e 107 contrari. «Stiamo dimostrando che possiamo proteggere il [nostro] prezioso ambiente senza randellare i nostri lavoratori e schiacciare le nostre attività», ha dichiarato Trump. Un Trump che, con questa approvazione, si è posto sulla scia di un altro presidente repubblicano, noto per il suo impegno ambientalista: quel Teddy Roosevelt, che – nel corso della sua amministrazione – ricorse spesso a ordini esecutivi per tutelare l'ambiente e istituire parchi naturali. D'altronde, non dimentichiamo che, nel dicembre 2018, l'attuale inquilino della Casa Bianca abbia emanato un decreto per rafforzare la salvaguardia dei boschi.Ora, è chiaro che – con il Great American Outdoors Act – Trump possa conseguire alcuni importanti obiettivi politici, soprattutto in questa delicata fase di campagna elettorale. In primo luogo, sostenendo (prima) e firmando (poi) la legge, il presidente ha ritorto efficacemente contro i propri avversari la frequente accusa di ostilità all'ambientalismo. In secondo luogo, Trump ha mostrato di difendere una differente idea ambientale, rispetto a quella propugnata dalla sinistra del Partito Democratico. Come detto, ha non a caso voluto rimarcare la necessità di far coesistere le esigenze di salvaguardia ambientale con quelle di tutela dei posti di lavoro. Una neppur troppo velata stoccata ai sostenitori del Green New Deal: una proposta che ha sempre suscitato forti timori nelle aree (storicamente democratiche) della Rust Belt. Non dimentichiamo d'altronde che, appena poche settimane fa, il candidato dem in pectore, Joe Biden, abbia presentato un piano ambientale molto spostato a sinistra: un piano che, se ha ricevuto il plauso della stampa progressista, ha al contempo lasciato perplessi i sindacati della Pennsylvania, area in cui sono non a caso impiegati molti lavoratori nel settore dell'energia tradizionale. Trump sa perfettamente che – su questo fronte – Biden rischi grosso. Ed è in tal senso che sta cercando di insidiarlo.In terzo luogo, non trascuriamo anche il valore potenzialmente geopolitico del Great American Outdoors Act: non a caso, nel corso della cerimonia per la sua firma, il presidente ha dichiarato: «Stiamo resistendo ai tribunali internazionali che puniscono gli americani, mentre permettono a nazioni straniere di inquinare impunemente. Abbiamo altre nazioni - Cina, Russia, India, molte altre nazioni - che non stanno facendo il lavoro che dovrebbero». In tal senso non va dimenticato che, quando formalizzò l'avvio del ritiro americano dagli accordi di Parigi sul clima, Trump sostenne che quell'intesa costituisse una modalità per imbrigliare gli Stati Uniti a netto vantaggio di Pechino. L'ambientalismo di stampo conservatore del presidente può quindi essere letto anche come uno schiaffo indiretto alla Repubblica Popolare. Infine, ricordiamo la promessa dei 100.000 nuovi posti di lavoro: un argomento particolarmente sensibile in tempo di crisi economica. Un argomento, che può consentire al presidente di sfruttare l'onda lunga dei buoni risultati sul fronte occupazionale. Per quanto infatti la situazione resti ancora complessivamente drammatica, da maggio a luglio l'indice di disoccupazione è progressivamente sceso. E, nonostante la reintroduzione estiva dei lockdown, il mese scorso gli Stati Uniti hanno visto nascere quasi 2 milioni di nuovi posti di lavoro.Infine, un «dettaglio» non indifferente. Tra gli Stati che dovrebbero maggiormente beneficiare del Great American Outdoors Act figura il Colorado: tanto che – secondo i malevoli – il provvedimento sarebbe stato particolarmente caldeggiato dal senatore repubblicano, Cory Gardner, proprio perché – quest'anno – costui affronta in loco la battaglia per la rielezione. Tuttavia non va neppure trascurato che il Colorado sia uno Stato fondamentalmente in bilico per le presidenziali: uno Stato che, quattro anni fa, Trump perse contro Hillary Clinton con uno scarto di appena 5 punti. Uno Stato che stavolta il presidente mira probabilmente a strappare agli avversari democratici.
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