
Alessandro Zan fa approvare un emendamento sulle terapie di conversione mentre l’Europarlamento si rifiuta di dare ascolto a Pro vita.Cambiano il presidente degli Stati Uniti, il vento politico internazionale e perfino il Papa, ma la passione della sinistra per l’ideologia arcobaleno, no. Quella è un evergreen, praticamente un chiodo fisso; come se alla Casa Bianca ci fosse ancora Joe Biden e sul soglio di Pietro Jorge Mario Bergoglio, che pure sull’indottrinamento gender non le mandava a dire. Prova ne è il nuovo finanziamento di poco meno di 600.000 euro che la Regione Toscana, guidata da Eugenio Giani, ha messo sul piatto per veicolare nuovi contenuti in salsa gender. In effetti, il progetto ha un nome inequivocabile: Alla pari, comunità insieme verso il gender mainstreaming. Si tratta di una iniziativa che si articolerà lungo un triennio - dal 2025 al 2027 - e finanziata dalla Regione Toscana con circa 590.000 euro attraverso le risorse del Programma regionale Fse+ 2021-2027, sulla base di quanto prevede la legge regionale 2 aprile 2009 n. 16 sulla «Cittadinanza di genere».Alla pari, che coinvolgerà 600 studenti tra scuole elementari, medie e superiori, vedrà lavorare fianco a fianco alcune associazioni del territorio e il mondo della scuola, ha uno scopo preciso, così illustrato da Alessandra Nardini, assessore all’Istruzione e alle Pari opportunità: «Rimuovere pregiudizi, destrutturare stereotipi e ruoli di genere». Parole che, come noto, spesso e volentieri sono l’anticamera dell’ideologia gender. «La Toscana governata dal Pd e da Italia viva si profila sempre di più come la terra dei disvalori, oltretutto finanziati con denaro pubblico», è infatti il commento di Marco Stella, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, «e adesso abbiamo anche questo progetto Alla Pari, che porta sui banchi scolastici le teorie gender, con il pretesto della parità di genere».Per nulla convinta di Alla pari - decollato solo da poche settimane -, è pure Pro vita & famiglia, sigla presieduta da Toni Brandi, secondo cui il progetto «con il pretesto della “parità di genere”, porta tra i banchi le teorie gender e Lgbt, proponendo laboratori che prevedono la creazione di contenuti digitali per i social, con cui gli studenti dovranno “monitorare gli stereotipi nei media” e realizzare un glossario online sui presunti fenomeni di discriminazione». «Dietro tutto questo», continua una nota di Pro vita & famiglia, «c’è la complicità di dirigenti scolastici e docenti politicizzati, perfettamente allineati alla giunta regionale di sinistra. Usano la scuola pubblica per rieducare bambini e adolescenti secondo una visione ideologica e fuorviante della sessualità».Intanto, novità gender arrivano anche dal fronte comunitario. In seno alla commissione Libe del Parlamento europeo si è votata una revisione della Direttiva europea del 13 dicembre 2011 sulla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile. Ebbene, in tale contesto è stato proposto - e approvato - un emendamento avente come primo firmatario l’europarlamentare Alessandro Zan che recita: «Il reato è stato commesso nel contesto di una pratica di terapia di conversione». Significa, come specificato dall’esponente dem in una nota, che «per la prima volta in un testo legislativo europeo compare la definizione di “pratiche di conversione”, cioè di quei trattamenti - spesso imposti a minori - che mirano a modificare l’orientamento sessuale o l’identità di genere di una persona contro la sua volontà». Zan si è visto approvare anche un secondo emendamento che introduce un’aggravante per i reati commessi su minori per motivi di discriminazione legati all’orientamento sessuale. «In un momento storico in cui i diritti delle persone Lgbtqia+ sono sotto attacco in molti Paesi», ha commentato il dem, «l’Europa manda un segnale forte e chiaro: stiamo dalla parte della libertà». E, sempre in commissione Libe, fa discutere l’esclusione di Pro vita dalle audizioni del gruppo di monitoraggio sulla libertà di stampa in Italia. Il copresidente del gruppo Ecr Nicola Procaccini aveva proposto il direttore del Tempo Tommaso Cerno e Jacopo Coghe di Pro Vita & Famiglia. Parleranno invece Sigfrido Ranucci di Report e il direttore di Fanpage Francesco Cancellato. Sarà inoltre dato spazio a Famiglie arcobaleno e Movimento identità trans. Per denunciare questa evidente sperequazione, oggi alle 16.30 è prevista una conferenza stampa della delegazione di Fratelli d’Italia-Ecr. Interverranno: Nicola Procaccini, Alessandro Ciriani europarlamentare Fdi e vice coordinatore per Ecr in commissione Libe, Tommaso Cerno, Manuela Biancospino, tra le fondatrici dell’associazione Giornaliste italiane, e collegato da remoto Jacopo Coghe.
Roberto Burioni (Ansa)
In un tweet se la prende con «La Verità»: i danni collaterali con mRna non esistono.
Domenico Arcuri (Ansa)
L’investigatore della Gdf audito in Commissione. I giallorossi cercano solo di estorcergli un’assoluzione per l’ex commissario.
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Raccomandato da Speranza & C. per detergere le mani, l’etanolo presente negli anti-germi rischia di essere messo al bando in Ue.
Volodomyr Zelensky (Ansa)
Non c’è solo la realpolitik: le norme internazionali prevedono che si abbia sovranità su un territorio solo quando si riesce a esercitarvi un potere ordinato alla giustizia.