2020-04-11
Torna il cardinal Bolletta e regala 20.000 euro al parroco Bella ciao
Nei giorni scorsi Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, aveva chiesto agli alti prelati di donare un mese di stipendio. Ora sappiamo a che cosa servivano i soldi: un omaggio a don Biancalani e ai suoi immigrati. Roma, dichiarando che avrebbe pagato lui le centinaia di migliaia di euro di debiti accumulati con i fornitori di energia. Come prevedibile, però, Krajewski si è dimenticato di farlo, e nel frattempo gli attivisti abusivi del centro sociale Spin Time Labs hanno continuato ad organizzare feste e festicciole nello stabile. Sapete com'è, il cardinale è così impegnato che una dimenticanza può capitare. Krajewski, tuttavia, non perde un colpo quando si tratta di stare dalla parte giusta, cioè quella dei migranti. Quando si parla di stranieri, infatti, è sempre in prima fila. Giorni fa, ad esempio, è stato visto di fronte a un altro palazzo occupato romano, il Selam Palace, ex sede della facoltà di Lettere dell'università Tor Vergata. All'interno dello stabile ci sono circa 600 stranieri, molti dei quali irregolari. Il Cardinal Bolletta si è presentato per distribuire ai gentili ospiti (profughi e aspiranti tali, mica anziani di una Rsa) mascherine, disinfettanti e altri presidi di sicurezza. Purtroppo il suo intervento non è bastato. Il palazzo è presidiato giorno e notte dalla protezione civile, e inizialmente sono intervenuti anche i militari per garantirne l'isolamento. A ieri, i contagiati all'interno erano 16, un numero che sembra destinato a crescere. L'elemosiniere del Papa, però, è già passato a un'altra impresa, non prima di essere transitato dal «Via» e aver ritirato le 20.000 lire (anzi, euro). Già, il caro Krajewski - come il nostro giornale ha scritto un paio di giorni fa - il 4 aprile ha inviato una lettera a cardinali, arcivescovi e vescovi per sollecitare donazioni. «Propongo e chiedo umilmente», ha spiegato nella missiva, «di offrire uno stipendio mensile da devolvere alla carità del Papa e in questo modo partecipare alla sofferenza di tanti». Seguivano istruzioni dettagliate: «Dare le disposizioni allo Ior per fare un giroconto intestato a: Elemosineria apostolica, con causale “Per la carità del Papa - Settimana Santa 2020"». Come il nostro Bolletta utilizzi i soldi che gli vengono versati ormai lo abbiamo capito: se c'è possibilità di girarli a migranti, attivisti e protestatari in genere, il cardinale non ci pensa due volte e apre i cordoni della borsa. Ed eccoci, infatti, alla sua ultima trovata. Pare proprio che Krajewski abbia donato 20.000 euro a un uomo di Chiesa molto amante dei titoli sui giornali, ovvero don Massimo Biancalani di Vicofaro, vicino a Pistoia. È stato don Biancalani medesimo (giusto per non perdersi nemmeno un'apparizione mediatica) a darne notizia. Ha spiegato di essere al settimo cielo: «Sentiamo la vicinanza del Papa», ha scritto su Facebook, comunicando al popolo di aver ricevuto un bell'assegno con la firma di Krajewski. «Questa donazione, che rientra nelle tante azioni di carità che la Santa Sede è solita compiere nei confronti di chi si rivolge ad essa per chiedere un qualche aiuto in ogni parte del mondo, viene ad aggiungersi all'impegno della chiesa locale e delle tante realtà che stanno sostenendo l'accoglienza dei fratelli migranti», ha chiarito Biancalani. «La diocesi, per Vicofaro e per l'attuale trasferimento degli ospiti in ambienti più dignitosi e adatti, ha messo e sta mettendo in gioco risorse economiche considerevoli. Il gesto dell'elemosiniere di Sua Santità rassicura e conforta la diocesi nella strada intrapresa proprio in questi giorni riguardo la necessità di aiutare la parrocchia a risolvere al più presto le criticità del centro di accoglienza».Se c'è un centro di accoglienza in difficoltà, il Cardinal Bolletta non può certo far mancare il suo appoggio. Dopo aver appoggiato i rivoluzionari di Spin Time, eccolo fornire appoggio a don Biancalani, non esattamente il più sobrio fra i profeti dell'accoglienza. Lo abbiamo visto attaccare furiosamente Salvini, cantare Bella ciao in chiesa, diffondere calendari con le foto dei richiedenti asilo in piscina, aprire una «pizzeria del rifugiato» che (disse lui) non emetteva mai scontrini. Nel 2018 il suo centro fu chiuso dalle forze dell'ordine perché non del tutto a norma. Nello stesso anno, all'interno fu arrestato uno spacciatore nigeriano. A metà marzo, altro pasticcio: una bella rissa tra migranti ubriachi, e un altro arresto. Non per nulla, qualche giorno fa, il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, ci è andato giù pesante: «L'attuale situazione di Vicofaro è un rischio, è una emergenza sanitaria», ha detto. «Ritengo obbligatorio e doveroso rimetterlo in sicurezza. E su questo l'accoglienza non c'entra nulla, la politica non c'entra nulla. Pretendere che anche a Vicofaro si applichino le regole che tutti stiamo applicando a Pistoia è fare politica? È fare polemica?». Biancalani ha reagito come sempre, facendo la vittima, il perseguitato dai fascisti. E per questi suoi evidenti meriti, ecco giungere la benedizione de Cardinal Bolletta, con 20.000 euro allegati. Vista la «buona causa» era il minimo che si potesse fare, no?