sacra sindone

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«Nel nostro film sulla Sacra Sindone ci sono interrogativi come in Nolan»
Nel riquadro la produttrice Giulia Maria Belluco (iStock)
La produttrice di «C14» Giulia Maria Belluco spiega: «Ci abbiamo messo cinque anni per scrivere la sceneggiatura. Le riprese saranno girate l’anno prossimo tra Veneto e Alto Adige». Si cercano ancora due attori internazionali...


Nasce in Veneto un film, C14, sulla Sacra Sindone, la più importante reliquia della cristianità, la cui storia è trapunta di dispute per verificarne scientificamente l’autenticità. Una nota ricerca britannica del 1988 con il radiocarbonio-14 la datò tra il 1260 e il 1390, negando che sia il sudario che ha avvolto il volto di Cristo. Analisi successive, tuttavia, hanno confutato tale risultato, come quelle del professor Giulio Fanti, dell’università di Padova, consulente della sceneggiatura, intervistato dalla Verità il 14 novembre 2024. La produttrice del film è Giulia Maria Belluco, 35 anni, nata a Treviso. Vive a Bassano del Grappa (Vicenza) ed è titolare della EriadorFilm. «L’ho acquisita nel 2023» spiega «con l’obiettivo di portarla sul mercato internazionale attraverso collaborazioni con Paramount, Discovery, Magnolia, Hallmark con le quali abbiamo fatto co-produzioni e produzioni esecutive qui in Italia. Una delle più viste è quella sulla famiglia Stallone, girata tra Puglia e Lazio».

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Giulio Fanti: «Energia misteriosa: così nacque la Sindone»
La Sacra Sindone, conservata nel duomo di Torino (iStock)
Lo scienziato studioso del sacro velo: «A 36 ore dalla deposizione, nel sepolcro ci fu un’esplosione luminosa che fece imprimere l’immagine di Gesù sul lenzuolo. Forse, simile alla fonte che alimenta il Fuoco Santo di Gerusalemme: una fiamma che non brucia».
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Anche l’Ia «studia» la Sacra Sindone e dà alla luce il (vero) volto di Cristo
Il volto di Gesù ricreato con l'Ia. Sullo sfondo la Sacra Sindone nella cattedrale di San Giovanni Battista a Torino (iStock)
Capelli lunghi, zigomi pronunciati, pelle chiara: un’immagine ben diversa da quella ricostruita nel 2002, un Gesù olivastro col naso camuso. E le più recenti analisi provano che il sudario risale davvero a 2.000 anni fa.
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C’è voluta la «scienza» della Sindone per aver ragione del mio ateismo
La Sacra Sindone nel Duomo di Torino (IStock)
Gli studi sulla reliquia hanno vinto la mia resistenza ad accettare un Dio che permette il dolore innocente. La morte e Risurrezione di Cristo, celebrate oggi, dicono che la sofferenza c’è per essere consolata in eterno.
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