2025-11-25
«Nel nostro film sulla Sacra Sindone ci sono interrogativi come in Nolan»
Nel riquadro la produttrice Giulia Maria Belluco (iStock)
La produttrice di «C14» Giulia Maria Belluco spiega: «Ci abbiamo messo cinque anni per scrivere la sceneggiatura. Le riprese saranno girate l’anno prossimo tra Veneto e Alto Adige». Si cercano ancora due attori internazionali...Nasce in Veneto un film, C14, sulla Sacra Sindone, la più importante reliquia della cristianità, la cui storia è trapunta di dispute per verificarne scientificamente l’autenticità. Una nota ricerca britannica del 1988 con il radiocarbonio-14 la datò tra il 1260 e il 1390, negando che sia il sudario che ha avvolto il volto di Cristo. Analisi successive, tuttavia, hanno confutato tale risultato, come quelle del professor Giulio Fanti, dell’università di Padova, consulente della sceneggiatura, intervistato dalla Verità il 14 novembre 2024. La produttrice del film è Giulia Maria Belluco, 35 anni, nata a Treviso. Vive a Bassano del Grappa (Vicenza) ed è titolare della EriadorFilm. «L’ho acquisita nel 2023» spiega «con l’obiettivo di portarla sul mercato internazionale attraverso collaborazioni con Paramount, Discovery, Magnolia, Hallmark con le quali abbiamo fatto co-produzioni e produzioni esecutive qui in Italia. Una delle più viste è quella sulla famiglia Stallone, girata tra Puglia e Lazio».Con Sylvester Stallone… «Con Sylvester Stallone e tutta la sua famiglia. Lo abbiamo portato dal Papa e gli abbiamo organizzato un evento in cui gli è stata data la cittadinanza onoraria perché il nonno era di Gioia del Colle (Bari, ndr). Abbiamo spesso portato gli americani qui in Italia e il nostro obiettivo è distribuire il nostro nuovo film in giro per il mondo…» Com’è nata l’idea? «È nata tra il nostro sceneggiatore e regista Antonello Belluco e Giuseppe De Concini in alcune conversazioni con il professor Giulio Fanti, sindonologo che ha loro trasmesso conoscenze tratte dai suoi studi sulla datazione della Sindone. Il titolo, C14, rimanda al test con il radiocarbonio del 1988 che datò la Sindone nel 1300. Il film vuole dare nuove interpretazioni sulla base di successive scoperte».Può darci qualche anticipazione sulla trama? «La sceneggiatura ha richiesto cinque anni di lavoro. La storia, ambientata nel 2033, data simbolica dei 2.000 anni dalla morte e resurrezione di Cristo, inizia con una scoperta durante uno scavo archeologico finanziato da un’università e da un noto ricercatore, Andrea Jasper. Giorgia, una ricercatrice, trova un medaglione d’oro del VII secolo dell’epoca dell’imperatore Giustiniano II con la riproduzione di un’immagine identica a quella della Sindone (ciòstravolgerebbe la datazione dello studio inglese, ndr). Decide di sottrarlo e di andare da un docente universitario, Tommaso, il maggior protagonista del film. Questi, stanco di scontrarsi con le istituzioni che non gli danno retta sui suoi studi sulla Sindone, si è ritirato in montagna. Il rapporto tra Giorgia e Tommaso non è semplice. Lo trova in una baita e lui inizialmente non vuol sentire parlare di nulla. Ma poi si lascia convincere dalla ricercatrice e riprende in mano i suoi studi sulla Sindone. È un contrasto continuo tra il bene e il male, Tommaso prosegue i suoi studi ma c’è questo Andrea Jasper, figura celebrata da molti come benefattore ma in realtà oscura, uno che boicotta».Quanti attori saranno coinvolti nel film? «Il film non ha un protagonista unico. Ci sono nove ruoli principali storie parallele che s’intrecciano. In totale abbiamo 60 ruoli».Quando inizieranno le riprese e quando prevede che il film uscirà nelle sale? «Inizieremo le riprese in febbraio 2026 e l’uscita del film è prevista per fine 2026».E le location? «Tra Veneto e Alto Adige. Stiamo facendo i sopralluoghi. Tra le mie location preferite ci sono Marostica e Bassano del Grappa (Vicenza, ndr). Entrambe avranno un ruolo fondamentale nello sviluppo del film».Bellissima cittadina. Ci saranno anche evocazioni della crocifissione? «Ci saranno alcuni flashback sulla crocifissione, realizzati attraverso close-up intensi e frammentati, e visione di momenti in cui la Sindone è analizzata».Finanziamenti? «Sì, il progetto è stato selezionato partecipando al bando “Selettivi”, del ministero della Cultura, con l’attuale Governo. Il resto è un nostro investimento di produzione».È vero che state cercando anche un attore americano? «La nostra intenzione è avere due figure internazionali. Ho già incontrato un attore americano, interessante per il ruolo di Tommaso, e siamo in trattativa. Ma il mio obiettivo è avere almeno due nomi internazionali per far arrivare questa storia a un pubblico molto vasto. Il film non è classificabile come storico o religioso. È un thriller sulla Sindone. Mi piace fare un parallelismo con il Codice Da Vinci (regia di RonHoward, 1996, ndr) ma a differenza di esso, una storia inventata da zero, questa sceneggiatura ha alla base studi scientifici. Noi abbiamo un’opinione ma l’idea è che sia lo spettatore a darsi una risposta, lasciando libera interpretazione. Uno dei miei registi preferiti è Christopher Nolan che nei suoi film ti lascia sempre un punto di domanda…».
Gaia Zazzaretti prima e dopo il vaccino (iStock)