2024-03-31
C’è voluta la «scienza» della Sindone per aver ragione del mio ateismo
La Sacra Sindone nel Duomo di Torino (IStock)
Gli studi sulla reliquia hanno vinto la mia resistenza ad accettare un Dio che permette il dolore innocente. La morte e Risurrezione di Cristo, celebrate oggi, dicono che la sofferenza c’è per essere consolata in eterno.L’ateismo è un’ideologia clamorosamente irrazionale. I tre pilastri sono che dal nulla sia nato il tutto, dal caos sia nato l’ordine e che dall’inorganico sia nato l’organico. Questo lo capisco bene, perché per mezzo secolo sono stata atea e darwinista. Il fatto è che non tolleravo l’idea di un Dio che permette il dolore innocente. Se Dio è il creatore di tutte le cose visibili e invisibili, ha creato anche la fibrodisplasia ossificante progressiva. Dopo mezzo secolo di ateismo militante mi sono arresa per motivi scientifici. Il Dna non può essersi formato da solo. Il Dna non può presentare 1.200.000 mutazioni, tutte con un senso. Dio ha creato il mondo, e se ha creato il mondo è responsabile del dolore. Il dolore di un adulto può rendere la sua anima più forte, ma che senso ha il sarcoma di un bambino di sei mesi? Sul mio libro di patologia generale, il primo libro dove vedevamo fotografie di persone malate, c’era la foto di un bimbo con il viso completamente ingabbiato in una patologia oncologica. Come è possibile credere in Dio? Non è infinitamente più etico l’ateismo, anche a costo di teorie pseudoscientifiche deficienti (nel senso letterale del termine, deficere, manca un pezzo)? Sono inciampata nei documentari sulla Sindone. Nel 1988 sono stati fatti studi ascientifici sulla Sindone, che hanno portato alla conclusione falsa che sia un manufatto medievale. Lo studio si basava sulla datazione mediante misurazione del carbonio 14 che non andrebbe mai esaminato su un telo, dato che è ovvio che sul telo si sono sovrapposti innumerevoli altri atomi di carbonio nei secoli, nel caso della Sindone quello di migliaia e migliaia di candele e di due incendi. I frammenti sono stati prelevati da uno degli angoli della Sindone, dimenticando che la Sindone veniva esposta tenendola con le mani dagli angoli, quindi su quei frammenti c’era anche il sudore di migliaia di mani, e addirittura alcuni fili di rammendo. Studi più recenti e attendibili datano la Sindone tra il 300 avanti Cristo e il 300 dopo Cristo e, soprattutto, riescono a rispondere alla domanda: come si è formata l’immagine? La Sindone è un negativo tridimensionale. L’immagine può essersi formata in una sola maniera: un corpo martirizzato si è dissolto in una luce talmente potente che è riuscita a imprimere il telo. L’immagine della Sindone non è né dipinta né ottenuta per pigmento: è stata la luce. Una luce potente può imprimere immagini su qualsiasi superficie: lo si è visto a Hiroshima. Quindi dire che un’entità divina abbia creato la vita e Cristo sia risorto non sono affermazioni contro la scienza. Piuttosto, negarle a priori è ascientifico. A questo punto resta il problema del dolore innocente, dei campi di sterminio, della guerra, delle bombe atomiche. In realtà è sufficiente un unico bambino - ma anche unico adulto - in un reparto di grandi ustionati, o in un reparto oncologico, perché il problema del dolore innocente diventi insopportabile. Il cristianesimo è onestamente una religione contro-intuitiva. Si comincia col serpente che parla, si finisce con una vergine che partorisce, ed è tutto incentrato sulla crocifissione atrocemente dolorosa di un personaggio onnipotente, che sarebbe quindi perfettamente in grado discende dalla croce che resta a morire nel dolore. Ho avuto bisogno delle analisi scientifiche della Sindone per riuscire a credere che invece era tutto vero. Cristo, figlio di Dio, prova il dolore, un dolore inenarrabile. Il dolore, quindi il dolore innocente, quello di Cristo, quello di un bambino nato malato, hanno un senso. Anche qui la nostra mente si ribella. Cristo aveva comunque 33 anni, era in grado di dare un senso al dolore. Un bambino piccolo non ha questa capacità. Dio lo permette perché quel bambino sarà consolato. Sarà consolato per l’eternità. Il dolore è conseguente alla scelta del male. Coloro che hanno portato il dolore innocente saranno consolati per l’eternità. Il dolore innocente è insopportabile se noi lo guardiamo dal punto di vista umano. Il dolore e la morte sono inseparabili dalla vita. È quello che intuisce il buddhismo, che vuole estinguere la vita per estinguere il dolore. Il Nirvana è l’estinzione della vita nel nulla. Cristo prende su di sé il dolore perché si possa avere l’estinzione del male, e per darci la certezza che il dolore, tutto, sarà consolato. Nel momento in cui comprendiamo che la morte è il passaggio all’infinito, allora sappiamo che il dolore sarà consolato, e Cristo con la sua croce ci ha aperto il passaggio. Ci è stata lasciata la Sindone per darcene la certezza. Buona Pasqua.