2025-11-25
Per seguire Burioni si vaccina: ora è invalida e lui la sfotte
Gaia Zazzaretti prima e dopo il vaccino (iStock)
L’ex karateka Gaia lo sente in tv e sceglie di porgere il braccio. Poi, la malattia neurologica. Ma la virostar nega il nesso.È vero che non se ne può più di «burionate». Ma come si può passare sotto silenzio gli ultimi post della virostar più famosa d’Italia, mentre continua a disinformare e contemporaneamente ridicolizzare persone danneggiate dal vaccino anti Covid chiamandoli #sorciscemi, senza alcun rispetto anche del diritto, di tutti noi, a essere informati correttamente su questioni che riguardano la salute, specie da chi dovrebbe avere, come lui, il dovere di dare informazioni corrette?Il virologo Roberto Burioni agli inizi di novembre risponde aggressivo a un commento di una donna su Instagram, tale Enza Crescimanno: «Come mai il mio compagno subito dopo la seconda dose Pfizer non camminava più e si era riempito di dolori? Giocate con la vita delle persone. Invece di prendere in giro chi è stato davvero male, fate degli studi!». Burioni risponde: «Forse perché si vergognava di passeggiare con una come te». Quindi chiude il post col suo cavallo di battaglia: #sorciscemi. Poi, il giorno dopo, suscita la sua attenzione il video della ventottenne Gaia Zazzaretti, di Perugia, ex campionessa di karate e ora costretta a una vita da anziana, con i genitori che l’assistono perché non regge il minimo sforzo dopo aver sviluppato una neuropatia delle piccole fibre i cui primi sintomi sono comparsi subito dopo il vaccino. Questa ragazza è stata convinta a vaccinarsi, tre anni fa, proprio da Burioni in televisione, e per questo nel video, che ha avuto oltre 100.000 visualizzazioni, si rivolge al virologo facendogli notare che «non è vero, come dice lui, che i danni da vaccino sono nella nostra testa e che noi siamo disagiati mentali». E che «il dolore di un essere umano e già di per sé qualcosa di terribile, ma la mancanza di rispetto per quel dolore è insopportabile». Burioni risponde affermando con certezza che non sia stato nel suo caso il vaccino perché, asserisce, non provoca effetti collaterali neurologici. Cita quindi uno studio che ha comparato l’incidenza di malattie neurologiche su vaccinati e non vaccinati in Inghilterra, concludendo che l’incidenza sia la stessa. Lo studio è del 2021 e nel panel ci sono persone vaccinate anche con una sola dose, quando invece i maggiori e più gravi effetti collaterali si sono visti e documentati su persone che hanno fatto più dosi, ma questo Burioni non lo specifica. Inoltre, il campione di riferimento dello studio scelto dal virologo è stato monitorato per soli 21 giorni dopo la vaccinazione e ora ci sono studi che documentano danni neurologici dopo mesi e anche anni, ma a Burioni interessa troncare la discussione con Gaia, che cerca su Instagram di controbattergli. Infine lui la liquida: «Se ti fa stare bene pensare sia stato il vaccino, pensalo pure».Dice Gaia alla Verità: «Io starei bene ora anche solo se si smettesse di negare che esistono questi danni e lui, Burioni, insieme ad altri - perché Burioni sa benissimo che quello che è successo è vero - si mettessero a studiare, unendo le forze, per curare i danni collaterali da vaccino visto che sanno come è stato fatto». La storia clinica della ragazza documenta l’insorgenza dei primi sintomi di questa sua malattia dopo la seconda dose di Pfizer, sia nei certificati del medico di base sia in quelli specialistici dei neurologi ospedalieri. «Subito dopo il vaccino ho avuto una nausea perenne tremenda, prima avvisaglia della malattia che col tempo è peggiorata, anche perché poi mi sono pure presa il Covid che ha acuito i sintomi. Oggi, in ogni momento provo dolori lancinanti dappertutto, prima mi allenavo tutti i giorni e ora non riesco a fare nessuno sforzo, sennò svengo. Inoltre ho bruciore, perenne, dappertutto. Sono stata riconosciuta invalida al 50%; non posso stare più di dieci minuti in piedi. Ho speso 20.000 euro tra tac, risonanze, visite private. Non si è trovata altra causa diversa, ad esempio genetica, della mia malattia», racconta ancora la ventottenne Gaia.Dalle nostre ricerche esistono diversi studi scientifici che documentano conseguenze neurologiche della vaccinazione anticovid. Ad esempio, questi due lavori pubblicati su Pub Med: Complicazioni del sistema nervoso periferico dopo la vaccinazione contro il Covid-19 di Seyed Sepehr Khatami del Dipartimento di neurologia dell’Università della California, di marzo di quest’anno, in cui viene citata proprio la neuropatia delle piccole fibre, la malattia di Gaia, come conseguenza della vaccinazione anti Covid, studio in cui peraltro si raccomandano, per queste patologie, diagnosi e trattamento precoce. E poi c’è lo studio prospettico Neuropatia delle piccole fibre associata all’infezione da Covid-19 e alla vaccinazione di Vincenzo Donadio, dell’Istituto delle Scienze neurologiche di Bologna, pubblicato a gennaio 2025. È stato anche studiato il meccanismo alla base delle sindromi autoimmuni di tipo neurologico post vaccinali in un lavoro retrospettivo di Mauro Mantovani e Paolo Bellavite, pubblicato nel 2024. Il ricercatore Bellavite, a lungo professore di patologia generale all’Università di Verona, ci spiega che «i dati scientifici dicono che sia il virus naturale del Covid che il vaccino possono provocare neuropatie, ma questo vuole anche dire che la sovrapposizione di dosi vaccinali e infezione naturale possono potenziare la malattia. Per quanto riguarda il caso di Gaia, dal punto di vista scientifico non è mai possibile avere una certezza assoluta della correlazione ma si deve fare un calcolo di plausibilità. In questo caso c’è innanzitutto una temporalità che indica che per Gaia può essere stato il vaccino, e poi c’è una plausibilità biologica, visto che si sa benissimo che questi vaccini producono sindromi autoimmuni di tipo neurologico, perché c’è una descrizione in letteratura di molti casi di questo tipo. Inoltre, non si è trovata un’altra causa. Tutto ciò, dunque, depone per la correlazione col vaccino».
Nel riquadro la produttrice Giulia Maria Belluco (iStock)
Militanti di Hezbollah trasportano la bara di una delle vittime il 24 novembre 2025 a Beirut (Getty Images)