2022-10-20
Sui temi etici il centrodestra segua il modello Piemonte
Dal sostegno economico alle madri che vogliono interrompere la gravidanza alla riforma degli affidi: novità senza ledere diritti.Se il senatore Maurizio Gasparri avesse presentato un disegno di legge per servire carne umana nelle mense scolastiche, probabilmente avrebbe suscitato un minor putiferio. Invece ha proposto di riconoscere la «capacità giuridica del concepito», cioè del bambino non ancora nato, di punire chi va all’estero per ricorrere all’utero in affitto e di istituire la Giornata del nascituro: una tripletta che ha immediatamente suscitato l’impazzimento generale del fronte progressista. In realtà, per l’ennesima volta, si tratta di una polemica del tutto strumentale. Quelli di Gasparri sono tre ddl tra i circa 500 presentati, e non sono nemmeno inediti, nel senso che il senatore li ha già proposti altre due volte, sempre a inizio legislatura. Per altro, progetti simili sono stati sostenuti, nel corso degli anni, da politici di varia appartenenza e orientamento, e non si sono mai concretizzati. Lo stesso esponente di Forza Italia, non a caso, sostiene di aver voluto gettare «un sasso nello stagno» per creare un dibattito sui temi cosiddetti etici.Ora però la destra (faticosamente) si avvia a governare, e la questione era troppo ghiotta per non trasformarla nell’ennesimo spauracchio sulle forze reazionarie che vorrebbero «riportarci al Medioevo». Sulla Stampa, la scrittrice Loredana Lipperini afferma che «questa volta c’è da avere paura». Debora Serracchiani e Valeria Valente del Pd, Giuseppe Conte e Chiara Appendino dei 5 stelle e vari altri appassionati libertari si sono precipitati a dichiarare che Giorgia Meloni vuole togliere alle donne la possibilità di abortire, cosa che ovviamente non avverrà.Al netto delle intemerate sterili, tuttavia, questa vicenda conferma quanto sia opportuno che gli scandali si verifichino. O, meglio, che questo genere di scandali avvenga. È su argomenti come questi - la maternità surrogata, la natalità e persino l’interruzione di gravidanza - che una destra seria dovrebbe avere il fegato di misurarsi. Certo, ci sono questioni molto stringenti riguardanti le bollette, il carovita e l’inflazione, la guerra, l’immigrazione e tutto il resto.Ma le faccende che attengono alla biopolitica, per quando troppo spesso trascurate, in futuro conteranno sempre di più e restano fondamentali per la sopravvivenza della nazione. Che l’inverno demografico rischi di spazzarci via come popolo ormai è una certezza, un pericolo rispetto al quale mettono in guardia persino centri studi di marcato orientamento sinistrorso. Compito di una destra moderna e vera, dunque, è anche quello di occuparsi di tutto ciò.La delicatezza della materia, è quasi superfluo ricordalo, richiede di gestire le pratiche con la massima responsabilità e serietà, e con grande apertura mentale. Toccare le vite delle persone e le loro scelte individuali obbliga al massimo rispetto per tutti gli orientamenti, per tutte le sensibilità. Dunque occorre evitare che i singoli ddl vengano utilizzati soltanto per ottenere un po’ di pubblicità gratuita, per indisporre gratuitamente gli avversari politici o, peggio, per mettere in difficoltà i propri colleghi di coalizione.Ma una volta che siano state usate tutte queste cautele, le idee forti è sacrosanto che siano discusse. A costo di infilarsi in scontri feroci con chi ha visioni del mondo e della vita esattamente opposte. Troppo spesso si tende a lasciare i succitati «temi etici» da parte perché li si considera troppo complessi, troppo spinosi e poco «performanti» in termini di restituzione di consenso nel breve termine. Del resto, se la destra non si misura con queste sfide, forse farebbe bene a cambiare nome.A questo proposito, esiste un modello che potrebbe essere interessante approfondire e seguire: quello offerto dalla Regione Piemonte. Come noto, è governata del centrodestra, e del centrodestra presenta tutti i pregi e tutte le contraddizioni. Il presidente, Alberto Cirio, di sicuro non è un pericoloso reazionario o un estremista sobillatore. Anzi, in molte occasioni ci tiene a mostrarsi fin troppo moderato. Eppure, le diverse anime della coalizione di governo sono riuscite, pur tra varie difficoltà, a trovare una sintesi e a produrre iniziative con pochi fronzoli e tanta concretezza.Nei giorni scorsi, per esempio, è stato reso operativo il fondo di aiuto alle madri in difficoltà. Una iniziativa dell’assessore di Fratelli d’Italia, Maurizio Marrone, che ha portato a uno stanziamento di 400.000 euro da destinare al sostegno delle donne spinte ad abortire dal disagio sociale e dai problemi economici. Si tratta di un aiuto concreto, di un appoggio economico e psicologico che può aiutare le donne e aiutare le nuove nascite, senza levare diritti o presunti tali a nessuno.Si deve all’iniziativa dell’assessore leghista Chiara Caucino, invece, la legge «allontanamento zero», cioè l’unica risposta seria che le istituzioni italiane abbiano saputo dare allo scandalo scoppiato a Bibbiano qualche anno fa. Di che si tratta? Semplice: ancora una volta, si offre sostegno economico, psicologico e pratico alle famiglie in difficoltà. Invece di alimentare con milioni di euro il business delle case famiglia e delle comunità terapeutiche (troppo spesso prigioni per minori imbottiti di farmaci), si va a intervenire sui nuclei famigliari in crisi. Attenzione: non si lasciano i bambini in mano ai loro aguzzini, come qualcuno ha sostenuto. Si cerca, semplicemente, di prevenire l’implosione delle famiglie. Se ogni anno in Piemonte ci sono circa 400 bambini che vengono tolti alle famiglie e dopo qualche tempo rientrano, significa che agire sulle singole realtà è possibile. Di nuovo, senza togliere diritti a nessuno, anzi intervenendo direttamente sulle situazioni di povertà e sofferenza.Giusto per citare un altro esempio, vale la pena ricordare che il Piemonte ha applicato, ormai parecchio tempo fa, un protocollo di cure precoci per il Covid che ha permesso di salvare tante vite, e lo ha fatto mentre tutti gridavano che le cure non esistevano. Ogni volta ci sono stati attacchi, polemiche, insulti e articoloni sdegnati. Ma la giunta ha tenuto botta, in un modo o nell’altro. E ha dimostrato che lavorare assieme su temi pregnanti è possibile, ed è possibile anche affrontare con coraggio le critiche in nome di cause elevate.Il Piemonte è perfetto? Certo che no. Però, con determinazione, ha stabilito che il perimetro dei diritti e del «sociale» non è soltanto quello tracciato dai progressisti. Sì, è opportuno che gli scandali ci siano: basta scegliere quelli giusti.
Simona Marchini (Getty Images)