La pandemia ha esacerbato l’approccio dogmatico dei «buoni», ossia i progressisti: dal vaccino alla politica, è contemplato e accettato un solo orientamento. L’unico spazio concesso al dissenso è quello per ridicolizzarlo nei talk show di Lilli Gruber e soci.
Nel suo nuovo libro, la giornalista sconfina nel femminismo apocalittico: «I maschi al potere stanno lasciando un mondo a pezzi». E li incolpa d'ogni male: disoccupazione, smog e «crollo dei ponti». Ovviamente, essendo brutti e cattivi, sono anche di destra.
Sia in campagna elettorale sia davanti al verdetto delle urne, l'intellighenzia antisalviniana s'è spesa con risultati tragicomici: dai teleprocessi della signora di La7, alle ospitate Rai per Mimmo Lucano e le Ong.