
L’Oms ha indicato la via e tutte le sinistre del globo l’hanno abbracciata. Negli Usa è stata addirittura approvata, tra le proteste dei repubblicani, una pillola economica per l’interruzione di gravidanza. E da noi chi difende la vita viene attaccato o censurato.La direzione l’ha indicata l’Oms, che come spesso accade si fa megafono di istanze provenienti da altri poteri. Alla fine di agosto ha pubblicato la seconda edizione della Guida all’assistenza all’aborto il cui messaggio è piuttosto chiaro: bisogna in ogni modo favorire l’interruzione di gravidanza. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda ad esempio «che l’aborto sia disponibile su richiesta della donna, della ragazza o di altre persone incinte, senza l’autorizzazione di alcun altro individuo, ente o istituzione». Che sia una indicazione delirante si capisce già dal fatto che si parli di donne e «altre persone incinte», come se qualcuno potesse avere bambini a parte le donne. Ma il problema sta pure nell’esclusione dalla fase decisionale di ogni altro soggetto, che sia il padre o un’istituzione (ovviamente il bambino, purtroppo per lui, non è chiamato in causa e nessuno se ne preoccupa). E questo è solo il quadro ideologico. Ci sono anche raccomandazioni sull’aborto per le minorenni (riguardo a cui dovrebbero essere alleggerite le restrizioni) e soprattutto spinte alla diffusione della pillola abortiva. Secondo l’Oms infatti bisogna implementare addirittura la telemedicina e il consulto a distanza così che le donne possano assumere il farmaco da sole, senza limiti e senza controlli. A seguire la tendenza ci ha pensato la Food and drug administration statunitense, che ha approvato una nuova versione generica del mifepristone che consentirà la commercializzazione del Mifeprex, un nuovo farmaco generico meno costoso rispetto alle pillole abortive più note. Ciò ovviamente comporta che l’accesso all’interruzione di gravidanza farmacologica sarà più economica e più semplice. Peccato che il segretario statunitense alla Salute, Robert Kennedy Jr, abbia recentemente presentato dati (ufficiali, e non inventati da lui) che mostrano pesanti effetti collaterali della pillola abortiva. Per questo motivo 51 senatori repubblicani hanno scritto una lettera allo stesso Kennedy e al capo della Fda Martin Makary, chiedendo che rivedano l’approvazione del nuovo farmaco.«Quest’anno», scrivono i senatori, «due gruppi di ricercatori hanno esaminato i risultati di 865.727 aborti farmacologici indotti dal 2017 al 2023, tutti avvenuti dopo che la Fda aveva smesso di raccogliere informazioni sulle complicazioni diverse dal decesso nel 2016. La loro ricerca ha rilevato “che l’aborto chimico presenta rischi maggiori per le donne nell’uso clinico reale rispetto a quanto rivelato negli studi clinici sul mifepristone e che il tasso di eventi avversi gravi derivanti dal regime di aborto chimico continua a crescere negli ultimi anni”. Nonostante ciò, il presidente Biden ha usato la pandemia di Covid-19 come pretesto per rimuovere queste garanzie critiche e minare pesantemente la salute riproduttiva delle donne». C’è da augurarsi che Kennedy tenga conto di queste osservazioni e che lo facciano anche i governi conservatori nel resto dell’Occidente. Laddove le sinistre sono al potere, le spinte sovranazionali alla facilitazione degli aborti vengono abbracciate in toto. Lo ha detto bene la governatrice di Madrid per il Partido Popular Isabel Díaz Ayuso: «Ogni qualvolta la sinistra ha dei problemi torna sul tema dell’aborto. È il suo coniglio nel cappello». La signora ha preso la coraggiosa decisione di contrastare la legge promulgata nel 2023 dal governo Sanchez che prevede in ogni regione la creazione di un registro dei medici obiettori di coscienza, un bel modo per schedare e ostacolare coloro che rifiutano di praticare aborti. La Ayuso ha fatto sapere che, finché lei sarà in carica, non ci sarà alcuna lista di proscrizione di quel tipo. Applausi.Purtroppo il suo è un caso piuttosto isolato. Che governi la destra o la sinistra, è molto difficile che le istituzioni si oppongano frontalmente alla tendenza abortista che attualmente prevale. Interessante è il caso della Svizzera, dove il parlamento - totalmente in sordina - ha appena approvato una nuova regolamentazione sanitaria la quale prevede che dal 2027 le casse malati coprano l’intero costo dell’aborto. I partiti progressisti hanno definito la norma una «pietra miliare femminista». In buona sostanza l’aborto sarà sempre gratuito, a differenza di molte cure. Dopo tutto, questo è lo spirito del tempo. Se da una parte Oms, istituzioni e governi di vario colore cedono alle pressioni pro aborto, chiunque cerchi di battersi per la vita deve affrontare pesanti ostacoli. In Piemonte, per dire, l’assessore Maurizio Marrone ha voluto creare il fondo Vita nascente per aiutare le donne incinte in difficoltà economiche, in modo che non rinuncino ad avere figli perché troppo povere. Da mesi opposizioni e giornali conducono una campagna martellante contro l’iniziativa. Qualcosa di simile è toccata anche a Lucio Malan, senatore di Fdi, perché intende modificare una assurda norma del codice della strada che viene usata per censurare regolarmente i manifesti dei movimenti Pro vita. «Questa norma è stata introdotta con un colpo di mano alla Camera nell’ottobre 2021, la settimana dopo che il Senato ha bocciato il ddl Zan», dice Malan. «Il Senato boccia questa norma in modo pienamente consapevole, nel senso che tutti sapevano ciò di cui si stava parlando, la settimana dopo viene presentato da due deputate del Partito democratico alla Camera, nel disegno di legge che modifica il codice della strada, un emendamento che non viene illustrato, e dunque non c’è alcun dibattito a riguardo e nessuna dichiarazione di voto. Tale emendamento introduce delle norme estremamente vaghe che poi sono state usate anche per rimuovere manifesti di Pro vita e della Lega. Certo, chi fa una affissione stradale deve rispettare le norme, le oscenità non sono consentite, l’istigazione a delinquere ovviamente non è consentita. Ma in questo caso la norma è talmente opinabile e appunto vaga da aprire la porta a censure che vengono messe in atto dai Comuni o addirittura da chi ha l’autorizzazione a mettere i manifesti: le agenzie che si occupano di affissioni, per non rischiare sanzioni, richiedono a loro volta una censura persino più severa di quella prevista dalla legge». Già, con la scusa di combattere il sessismo lungo le strade (pretesa già abbastanza curiosa di per sé) è stata approvata una norma che colpisce in modo mirato i movimenti pro life, e chi prova a modificarla - cosa sacrosanta anche solo ai fini di tutelare la libertà di espressione - viene accusato delle peggiori nefandezze. Questo accade a chi va contro lo spirito del tempo. Uno spirito che oggi soffia contro la vita.
Simona Marchini (Getty Images)
L’attrice Simona Marchini: «Renzo mi vide e volle il mio numero, poi mi lasciò un messaggio in segreteria per il ruolo in “Quelli della notte”». Sul divorzio dall’ex romanista Cordova: «Mi tradiva. Herrera? Terribile: lasciava che le fanciulle rimanessero in ritiro per giorni».
Ernesto Di Gregorio
- Il generale Ernesto Di Gregorio: «Cercai di tenere sotto controllo Pappalardo e gli altri, il mio trasferimento è stato un monito per molti».
- Per il militare le trascrizioni delle intercettazioni sono state fatte «in tutta fretta».