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Il «Telegraph» incorona Meloni: Pil italiano migliore del G7. Ombre Istat. Nonostante 55 miliardi di «aiuti» aziende bloccate.
Bonus snobbati: l’elettrico resta per i ricchi
Imagoeconomica
Mentre gli incentivi per le auto tradizionali vanno a ruba, le vendite dei veicoli a corrente rimangono al palo, pure in Germania. A pesare, malgrado i sussidi, concorrono i prezzi alti, le poche colonnine di ricarica pubbliche e le difficoltà per installarle a casa.
I sussidi secondo gli Agnelli: a loro sì, ai contadini no
Getty images
«I privilegi non sono eterni», titolava ieri «Repubblica», in riferimento alle richieste degli agricoltori. Zero commenti, invece, rispetto a Stellantis, editore del quotidiano, che reclama più incentivi per tenere in piedi il mercato drogato dell’auto elettrica.
Pechino sbaraglia la concorrenza europea e americana sui prezzi delle vetture a corrente con il monopolio delle materie prime. Inoltre pesano i ricchi contributi governativi e la paga oraria di un operaio a 3,7 dollari.
In un libro con Roberto Perotti, l’economista di sinistra si accorge con tre anni di ritardo di tutti i problemi evidenziati dalla «Verità». Impossibile spendere in modo efficace così tante risorse in così poco tempo, per giunta esagerando con la quota presa a prestito.
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