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Censis: «Quasi mezzo Paese ripudia le armi»
Soldati (iStock)
Secondo l’ultimo rapporto, il 43% degli italiani è contrario a qualunque intervento. Mentre la Cei condanna gli investimenti militari: «No alla forza, sì all’obiezione di coscienza e al servizio civile». Federcontribuenti: «Basta aiuti bellici all’Ucraina».


Sarà interessante ascoltare gli autorevoli commentatori che difendono la Costituzione «nata dall’antifascismo», ma hanno una gran voglia di menare le mani per farla pagare a Vladimir Putin e indirettamente a Donald Trump. Solo che gli italiani mandano a memoria l’articolo 11 e si adeguano: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». A dare manforte arrivano i contribuenti che intimano «basta soldi all’Ucraina» e i vescovi che in una nota della Cei riprendono don Milani, per dire: «La difesa della patria non si assicura solo con il ricorso alle armi, ma passa per la cura della civitas, attraverso l’obiezione di coscienza e il servizio civile».

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Meloni mette le cose in chiaro con i «volenterosi»: «Non mando soldati a Kiev»
Il premier britannico Keir Starmer durante il summit virtuale sull'Ucraina del 15 marzo (Getty Images)
Il premier ha partecipato al summit convocato da Starmer e ribadito l’appoggio all’Ucraina. Escluso l’invio di uomini. Disponibili invece Londra, Parigi e Ankara.
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Addio alla «naja»: vent'anni fa la fine della leva
Soldati di leva durante l'alluvione di Firenze del 1966 (Ansa)

Nato all'indomani dell'Unità d'Italia, il servizio militare obbligatorio durò quasi un secolo e mezzo. Parte integrante del percorso formativo degli italiani, la sua reintroduzione è ancora oggetto di dibattito.

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Anche gli ucraini ora ammettono l’agonia: «Mandiamo al fronte vecchi e alcolizzati»
Getty Images
I racconti dei soldati al «Guardian»: «In prima linea addetti all’antiaerea e sbandati incapaci di tenere in mano un’arma».
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In Ucraina si è dissolta un’intera generazione
Ansa
A oggi i soldati morti sarebbero 150.000, poco meno i feriti. Il presidente ha sempre mostrato una certa opacità nel diffondere i dati sui caduti, irritando Washington. Se a questi si sommano i giovani fuggiti, il Paese rischia di perdere le classi nate intorno al 2000.
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