2024-08-11
In Ucraina si è dissolta un’intera generazione
A oggi i soldati morti sarebbero 150.000, poco meno i feriti. Il presidente ha sempre mostrato una certa opacità nel diffondere i dati sui caduti, irritando Washington. Se a questi si sommano i giovani fuggiti, il Paese rischia di perdere le classi nate intorno al 2000.La prima vittima di una guerra è la verità. Tutto è avvolto dalla nebbia lattiginosa dei segreti militari e dalle detonazioni della propaganda. Il marketing bellico uccide più del tritolo.E così succede che oggi, anno del Signore 2024, sappiamo con precisione quanti furono i morti (40.000) della battaglia di Canne del 2 agosto 216 a.C., tra gli eserciti di Roma e di Cartagine, ma non quelli dell’esercito di Kiev, impegnato da oltre due anni e mezzo in uno scontro sanguinosissimo con la Russia. Nell’era della comunicazione globale e dei social che accendono e spengono le rivoluzioni bisogna affidarsi a stime tagliate con l’accetta per tentare di capire. Gli stessi Stati Uniti pare si siano lamentati con l’alleato per la scarsità di informazioni sull’andamento del conflitto. Volodymyr Zelensky non vuole offrire nessuna informazione al nemico. Del quale, però, gli analisti occidentali son riusciti a ricostruire tutto o quasi, nonostante gli eredi del Kgb non brillino certo per trasparenza. Perché sui numeri di Kiev c’è questo imbarazzo a indagare? Quel poco che sappiamo è frutto di ricerche e analisi di enti indipendenti e solo a fatica riesce ad arrivare sui media occidentali. Qualche mese fa, il presidente ucraino ha annunciato che sono stati trucidati 31.000 connazionali durante i combattimenti. Da Washington han fatto filtrare un’altra stima, invece: i soldati ucraini ammazzati sarebbero almeno 70.000. Secondo alcuni studi geopolitici americani la cifra sarebbe, invece, più del doppio: 150.000. I feriti ucraini sarebbero circa 120.000.Il dato rilevante, però, è in filigrana: se pure le vittime di Kiev fossero solo quelle riferite da Zelensky, ci troveremmo di fronte a una catastrofe assoluta in termini militari considerato che, in appena 30 mesi, l’Ucraina avrebbe totalizzato all’incirca la metà delle vittime patite dagli Usa nei vent’anni di guerra in Vietnam (58.000) e in Afghanistan (69.000). Di questo, tuttavia, nessuno sembra preoccuparsi sul fronte orientale. Tranne i diretti interessati, chiaramente. Che, non a caso, si stanno organizzando per evitare la naja a tutti i costi. Chi può scappa (ma su questo torneremo più avanti), tanti altri si nascondono: in cantina, sulle montagne, semplicemente chiudendosi in casa.Da quattro mesi sono aumentati i reclutamenti forzati. Il Parlamento ha approvato una legge che restringe le maglie delle esenzioni mediche e di altro tipo mentre un’altra norma, assai contestata in patria, ha abbassato l’età della leva da 27 a 25 anni. Qualche deputato aveva addirittura proposto di farla precipitare a 22 anni ma è stato prontamente sconfessato da Zelensky che non può permettersi una rivolta civile.Si calcola che i maschi ucraini della fascia di età 25-26 anni potranno arrivare a rinforzare le truppe con 470.000 nuove unità per portare il potenziale complessivo dell’esercito a circa 1 milione di soldati (rispetto al 1.400.000 dei russi che ingaggiano alla velocità stellare di 30.000 militari al mese). Eppure, ancora troppo poco per i rapporti di forza in campo: in alcune aree, Mosca soverchia i rivali di 7 uomini a 1. Una proporzione che non deve stupire considerando che la fascia d’età 15-64 anni in Russia (l’unica rilevabile dall’ultimo censimento disponibile) è il triplo di quella rivale.Dunque, non sappiamo quanti ucraini hanno perso la vita ma di sicuro sono troppi. Altrimenti Bohdan Krotevych, il capo di Stato maggiore della brigata Azov, non avrebbe accusato il generale Yurii Sodol, comandante supremo delle Forze armate, di «uccidere più soldati ucraini di qualsiasi generale russo», mandati al massacro contro i cannoni ex sovietici, favorendone così la destituzione ad opera di uno Zelensky inferocito per la cattiva pubblicità arrecatagli.L’unica certezza è che una intera generazione (quella nata a ridosso del nuovo millennio) rischia di scomparire in Ucraina e, con essa, le speranze di ripopolare un Paese che ha già sofferto, dopo la disgregazione dell’Unione sovietica, un esodo almeno pari a quello registrato in questi mesi di combattimenti. Dal 2022 sono scappati circa 6 milioni di persone (per lo più bambini, donne e anziani: la coscrizione obbligatoria arriva fino a sessant’anni, infatti) per rifugiarsi in Europa. Altri 3,7 milioni si sono spostati verso le zone occidentali della nazione per raggiungere più velocemente la Polonia nel caso di un’escalation che coinvolgesse pure la Bielorussia di Alexander Lukashenko. Le difficoltà di reclutamento di Kiev emergono, inoltre, dalla scelta, assai sofferta, di concedere la libertà condizionale a circa 20.000 detenuti in cambio del loro impiego sul campo di battaglia.E poi ci sono gli arruolamenti coatti: nelle strade, nei cinema, nelle palestre, alle uscite di metropolitane e stazioni ferroviarie si aggirano gli ufficiali dell’esercito che consegnano gli avvisi di leva a quanti, fino a quel momento, sono riusciti con qualche stratagemma a evitare di vestire la mimetica. Nessuno ha voglia di andare a morire con un fucile in mano in Ucraina. Su Telegram sono stati aperti canali specifici per monitorare gli spostamenti delle pattuglie dei militari come Uzhhorod Radar o Kyiv Weather. Quest’ultimo (200.000 iscritti) usa i colori dei semafori per passare notizie riservate contrabbandate da informazioni meteo: rosso se c’è pioggia (i rastrellamenti sono attivi), giallo se è nuvoloso (bisogna fare attenzione a muoversi) oppure verde se il cielo è sereno (via libera). Chi non riesce a vincere la paura semplicemente non esce più di casa. O si muove soltanto alle prime luci dell’alba.Tanti renitenti si allontanano provando ad attraversare a nuoto il Tysa, il corso d’acqua che separa l’Ucraina dalla Romania. Secondo le autorità, sarebbero almeno 6.000 gli uomini in fuga (ma la stima più verosimile è che siano almeno tre volte tanto) lungo quella dorsale. Diverse centinaia di corpi sono state ritrovate sulle rive di quello che è stato ribattezzato il «fiume della morte» e da qualche mese sono comparsi corpi di guardia per evitare defezioni di massa. Altri renitenti acquistano per cifre che vanno dai 2.000 ai 10.000 dollari a testa dei visti fasulli (fabbricati dai russi, peraltro) che gli consentano di oltrepassare il confine. A occuparsi del business sono 56 bande di ex contrabbandieri di sigarette.E Mosca? I russi morti in guerra oscillano in una forbice tra le 350.000 e le 500.000 vittime (secondo il segretario alla Difesa Usa, Lloyd J. Austin III) fino a un picco di 728.000 (stima del giornale Economist). Secondo il settimanale inglese, circa il 2% della popolazione russa maschile, tra i 20 e i 50 anni, potrebbe essere finita sotto terra o rimasta gravemente ferita.Nessuno, però, conferma né smentisce dal Cremlino. Pure la matematica in guerra è un’arma non convenzionale.
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson