Mohammed Al-Jolaniha fatto approvare una Carta che concentra nelle sue mani potere esecutivo, legislativo e giudiziario. Niente elezioni per cinque anni. Minoranze religiose sempre più preoccupate. I drusi: «Non la riconosciamo».
Il Qatar usa la diplomazia del gas per mettere un piede a Damasco.
«L’Occidente ricordi che in quel Paese la guerra non è finita». L’analista Anna Cervi: «L’intesa tra curdi e governo è un passo nella giusta direzione. Ma la situazione è molto incerta e preoccupante».
Mosca resta cauta sulla proposta di cessate il fuoco uscita dai colloqui di Gedda, ma il tycoon preme forte: «Dite sì o ci saranno nuove sanzioni». In cambio di disponibilità, Washington aiuterebbe la Russia in Siria.
Nonostante le recenti mattanze degli sgherri del nuovo governo, l’Ue ospiterà il ministro degli Esteri di Al Jolani in un evento in cui si vaneggia ancora di «transizione inclusiva».
Il jihadista in cravatta acclamato dall’Occidente per la caduta di Assad ora imbarazza Bruxelles, che resta muta davanti al massacro di civili alawiti (dopo averne attribuito la responsabilità alle vittime). Forte condanna invece dalla Casa Bianca.