Il ministro della Salute Orazio Schillaci (Ansa). Nel riquadro in alto Eugenio Serravalle, in quello in basso Paolo Bellavite
Sono bastati appelli e strepiti della «cupola» di esperti (che non ne ha azzeccata una in pandemia) perché il ministro facesse retromarcia sulle nomine. Ma se non resiste alle virostar (o al Colle?), meglio si dimetta.