2025-08-20
Anche Salvini e Lollobrigida adesso scaricano Schillaci
Orazio Schillaci (Getty images)
Nel centrodestra sale il malcontento. Il capo leghista: «Al dicastero della Salute qualcosa non funziona». Il titolare dell’Agricoltura: «Bisogna dare spazio a idee differenti». Il capogruppo di Fdi alla Camera, Bignami: «Nessuno va silenziato per le sue opinioni».«Gli organismi plurali servono a contenere idee differenti», ha dichiarato al Foglio il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Tema scottante rimaneva l’azzeramento deciso da Orazio Schillaci del Nitag, l’organismo incaricato di assistere il governo nelle scelte delle politiche vaccinali. Prima il ministro della Salute aveva nominato i 22 componenti, poi ha ceduto alle critiche di quanti hanno manovrato per liquidare l’ematologo Paolo Bellavite e il pediatra Eugenio Serravalle, screditandoli come no vax. Risultato, il Nitag è stato sciolto dopo appena undici giorni perché due medici con opinioni diverse imbarazzano, infastidiscono, spaventano. Non riescono a essere tollerati. Ma non si fa così, rileva Lollobrigida, capodelegazione di Fratelli d’Italia a Palazzo Chigi, disapprovando le scelte del collega alla Salute. Nell’ultimo consiglio dei ministri aveva sostenuto la proposta di Schillaci di un ddl sullo scudo penale per i medici (provvedimento poi rinviato), mentre sul voltafaccia Nitag ne prende le distanze. «La storia insegna che non sempre il pensiero scientifico dominante è quello giusto. Lo è statisticamente, ma lasciare spazio a tesi diverse e non soffocarle è la strada maestra». Non bisognava chiedere le dimissioni di Bellavite e Serravalle, figuriamoci sciogliere un comitato appena formato, dando retta ad appelli e proteste sgangherate. La bacchettata di Lollobrigida segue quella dell’ex cognata, il premier Giorgia Meloni: «Non era concordato» l’azzeramento del Nitag. Con ulteriore manifesto disappunto del presidente del Consiglio: «Da sempre nel governo noi crediamo nel pluralismo e nel confronto delle opinioni». Nel mezzo, hanno trovato spazio gli indecenti plausi alla decisione di Schillaci da parte delle minoranze e del mondo scientifico asservito, mentre nel centrodestra si affacciano sempre più voci critiche. Ieri, dopo le contrarietà espresse dai colleghi di partito Claudio Borghi e Alberto Bagnai, anche il vicepremier Matteo Salvini è intervenuto censurando il comportamento del ministro della Salute. «Ho letto le interviste di questi due medici che non conosco, che non si definiscono no vax, ma che per l’obbligo vaccinale nei confronti dei minori avevano dei dubbi. Dubbi che hanno milioni di italiani e migliaia di medici. Se da un comitato consultivo di 20 persone si azzera chi non la pensa come il mainstream non mi sembra scientificamente corretto», è stata la premessa del leader della Lega. L’affondo è così proseguito: «Detto questo, il ministro ha deciso - ha deciso di testa sua - prima ha nominato la commissione poi se l’è autoazzerata. Evidentemente al ministero c’è qualcosa che non funziona, perché o si è distratto prima o si è distratto dopo, delle due l’una, visto che le ha firmate lui e li ha rimossi lui». Salvini ha concluso: «A me spiace quando chi porta un pensiero scientificamente diverso da quello che è il mainstream viene additato come pericoloso sovversivo». Tutto il contrario di quanto aveva dichiarato il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, quando condividendo la scelta di Francesca Russo, dirigente della Prevenzione, di lasciare il Nitag per la presenza di Bellavite e di Serravalle, così commentava: «La dottoressa dimostra anche questa volta, al di là di ogni approccio ideologico, come la vera responsabilità sia quella di tutelare la salute dei cittadini». I due medici, per il leghista che pensa di correre alle regionali con una lista sua, non avrebbero a cuore la salute degli italiani. «La adesione alla campagna vaccinale, nel mio caso dichiarata e praticata, non può essere usata per silenziare e mettere il bavaglio a chi ha opinioni diverse», è intervenuto con una nota il capogruppo di Fdi alla Camera dei deputati, Galeazzo Bignami. «Nessuno può essere imbavagliato per le proprie idee. Difenderemo sempre la libertà di tutti di esprimere la propria opinione anche quando, come nel caso della sinistra, non condividiamo pressoché nulla di quanto dicono».Il Foglio definisce la mossa di Schillaci «un atto di disobbedienza» nei confronti di Fdi, il partito che l’aveva indicato; ipotizza «anche lo scudo del Quirinale» e una scelta opportunistica dell’ex rettore dell’Università Tor Vergata prestato alla politica, per non incontrare ostilità al suo rientro nella comunità scientifica.Alla domanda su che cosa farà adesso il ministro della Salute, investito da così tante critiche dei «suoi», Lollobrigida ha risposto: «Beh, ora gode di ampio consenso anche tra le opposizioni a quanto ho letto». Infatti, l’azzeramento per il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia è stata «una buona notizia»; per la vice presidente Beatrice Lorenzin «una vittoria del mondo scientifico italiano». Ieri Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria Pd, affermava: «Il ministro della Salute ha fatto semplicemente il suo dovere: ascoltare le critiche delle società scientifiche e degli esperti veri e difendere le ragioni della scienza».Davide Faraone di Iv ha criticato su X il ministro dell’Agricoltura: «Eccolo attaccare il ministro Schillaci, “colpevole” di aver sciolto un comitato tecnico sui vaccini in cui sedevano due no vax. Una scelta di buon senso e di rispetto per la scienza».Non c’è che dire, l’ex rettore ha trovato sponde nuove all’opposizione.