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Donald trump e Viktor Orbán (Ansa)
Il premier ungherese è stato ricevuto a pranzo dall’inquilino della Casa Bianca. In agenda anche petrolio russo e guerra in Ucraina. Mosca contro l’Ue sui visti.

Ieri Viktor Orbán è stato ricevuto alla Casa Bianca da Donald Trump, che ha definito il premier ungherese «un grande leader». Di più: tessendo le sue lodi, il tycoon ci ha tenuto a sottolineare che «sull’immigrazione l’Europa ha fatto errori enormi, mentre Orbán non li ha fatti». Durante la visita, in particolare, è stato firmato un nuovo accordo di cooperazione nucleare tra Stati Uniti e Ungheria, destinato a rafforzare i legami energetici e tecnologici fra i due Paesi. In proposito, il ministro degli Esteri magiaro, Péter Szijjártó, ha sottolineato che la partnership con Washington non preclude il diritto di Budapest a mantenere rapporti con Mosca sul piano energetico. «Considerata la nostra realtà geografica, mantenere la possibilità di acquistare energia dalla Russia senza sanzioni o restrizioni legali è essenziale per la sicurezza energetica dell’Ungheria», ha dichiarato il ministro.

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Germanio, strozzatura cinese. Aumenta la domanda di navi a prova di ghiaccio. Porti, gli USA contro la Cina. Petrolio, nebbia sui dati. Terre rare, l’accordo Ue-Cina non funziona.

Picco dei consumi ben oltre il 2030: l’Agenzia per l’energia si rimangia le previsioni.
Ursula assediata: si riapre la partita sui dazi
Ursula von der Leyen (Ansa)
  • Bernd Lange, socialista e presidente della commissione Commercio internazionale, contesta l’accordo stipulato con Donald Trump. «Acquistare 750 miliardi di petrolio e gas dagli Usa? Irrealistico». Intanto pure Renew si lamenta per l’inerzia di Bruxelles.
  • Altro cambio di direzione nella strategia energetica e ambientale dell’Unione.

Lo speciale contiene due articoli

  • Dal 2025 il nuovo governo di unità nazionale è guidato da una donna, Jennifer Geerlings-Simons, che dovrà affrontare le forti tensioni sociali e gestire la rapida crescita economica, per non diventare un nuovo Venezuela.
  • Già Voltaire nel Candido descriveva il Suriname come un luogo dalla forte instabilità sociale. Indipendente dal 1975, vide una dittatura dal 1980 e una guerra civile dal 1986 al 1992.

Lo speciale contiene due articoli.

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