2025-11-08
Nucleare, accordo Trump-Orbán
Donald trump e Viktor Orbán (Ansa)
Il premier ungherese è stato ricevuto a pranzo dall’inquilino della Casa Bianca. In agenda anche petrolio russo e guerra in Ucraina. Mosca contro l’Ue sui visti.Ieri Viktor Orbán è stato ricevuto alla Casa Bianca da Donald Trump, che ha definito il premier ungherese «un grande leader». Di più: tessendo le sue lodi, il tycoon ci ha tenuto a sottolineare che «sull’immigrazione l’Europa ha fatto errori enormi, mentre Orbán non li ha fatti». Durante la visita, in particolare, è stato firmato un nuovo accordo di cooperazione nucleare tra Stati Uniti e Ungheria, destinato a rafforzare i legami energetici e tecnologici fra i due Paesi. In proposito, il ministro degli Esteri magiaro, Péter Szijjártó, ha sottolineato che la partnership con Washington non preclude il diritto di Budapest a mantenere rapporti con Mosca sul piano energetico. «Considerata la nostra realtà geografica, mantenere la possibilità di acquistare energia dalla Russia senza sanzioni o restrizioni legali è essenziale per la sicurezza energetica dell’Ungheria», ha dichiarato il ministro.Queste parole non potevano non infastidire Volodymyr Zelensky, che infatti ha controbattuto: «Non permetteremo a Mosca di vendere il petrolio a Budapest». Trump, però, ha ribattuto indirettamente al presidente ucraino: «L’Ungheria è un bel Paese ma non ha il mare», ha detto il leader repubblicano. Che poi ha aggiunto: «Stiamo prendendo in considerazione la possibilità di concedere all’Ungheria un’esenzione dalle sanzioni sul petrolio russo. Non hanno altre possibilità».Tra i temi centrali del colloquio alla Casa Bianca, ovviamente, c’è stata anche la guerra ucraina, con Orbán che ha rivendicato: «Stati Uniti e Ungheria sono gli unici governi che si stanno davvero impegnando per raggiungere la pace». Il ministro Szijjártó, inoltre, ha assicurato che il governo ungherese è tuttora «pronto a ospitare colloqui di pace una volta completati i preparativi»: un chiaro riferimento al vertice tra Trump e Vladimir Putin inizialmente ipotizzato a Budapest e poi rinviato. E il tycoon, ieri, ha detto che quest’ipotesi non è ancora tramontata: «Se dovessimo farlo, mi piacerebbe tenere il summit in Ungheria, a Budapest». In ogni caso, ha aggiunto Trump, «la guerra finirà in un futuro non troppo lontano».L’Unione europea, dal canto suo, ha stabilito che i cittadini russi non potranno più ottenere visti a ingressi multipli, ma soltanto permessi validi per un singolo accesso nello spazio Schengen. Lo ha annunciato l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Kaja Kallas, spiegando che la misura nasce dal «contesto di sicurezza più pericoloso in Europa da decenni», determinato dall’invasione dell’Ucraina e dai recenti «sabotaggi e attacchi con droni» su suolo europeo. «Viaggiare e spostarsi liberamente all’interno dell’Ue è un privilegio, non un fatto scontato», ha dichiarato la Kallas, sottolineando il dovere di proteggere i cittadini europei. Dura la reazione di Mosca: «L’Europa sta diligentemente riesumando le logiche della Guerra fredda», ha protestato Dmitrij Peskov, il portavoce del Cremlino.Intanto, sul piano militare, il governo ucraino ha firmato un memorandum con Stoccolma per localizzare entro il 2033 la produzione dei caccia svedesi Saab Jas 39 Gripen sul proprio territorio. Il progetto, ha spiegato il ministro della Difesa ucraino, Denys Shmyhal, prevede l’assemblaggio dei principali componenti e la produzione di pezzi singoli, con l’obiettivo di rafforzare l’autonomia industriale di Kiev e la cooperazione con la Svezia. Mentre la diplomazia è al lavoro e la difesa si riorganizza, sul campo la guerra non si ferma. Nelle ultime 72 ore, infatti, le forze russe hanno intensificato gli attacchi su Pokrovsk, nel Donbass, dove si contano oltre 200 bombardamenti in tre giorni.
Bivacco di immigrati in Francia. Nel riquadro, Jean Eudes Gannat (Getty Images)
Giancarlo Giorgetti (Ansa)