pari opportunità

Le donne di FdI a convegno. La sfida «oltre il soffitto di cristallo»
Arianna Meloni al convegno delle donne di FdI di Riccione

Circa 250 tra sindache, consigliere e parlamentari si sono date appuntamento a Riccione. Pierluigi Biondi, organizzatore dell'evento: «Le donne di FdI nelle amministrazioni locali e nelle istituzioni si sono confrontate con grande generosità sui bisogni e sui temi che preoccupano e interessano i cittadini, dando vita ad una rete di relazioni, di approfondimenti e di scambi di esperienze e di modalità, con l’entusiasmo e la volontà di “sfidare le stelle”».


Roccella sale sul ring e difende le atlete donne
Eugenia Maria Roccella, ministro per le Pari opportunità e la Famiglia (Getty)
Dopo il caso Imane Khelif alle Olimpiadi, il vertice del G7 sulle pari opportunità chiede regole chiare per trans e intersex nello sport. Sugli scudi il ministro per la Famiglia: «Urgono criteri scientifici». E riesce a far cambiare idea pure alle colleghe arcobaleno.
L’autista e la segretaria della Boda stipendiati pure da società del Mef
Giovanna Boda (Ansa)
I due collaboratori (che restano ai domiciliari) avevano rapporti con una partecipata dell'Economia. Rintracciati bonifici anche da progetti scolastici. Verifiche sulla collaborazione con le Pari opportunità.
La lotta di Rula per la parità è a giorni alterni
Rula Jebreal (Getty Images)
La Jebreal ha dato buca a «Propaganda live» perché unica donna ospite. Lecito, ma curioso: nel 2005, accettò senza batter ciglio la conduzione di «Omnibus» su La7, con soli uomini tra colleghi e vertici. E un anno fa andò a «Piazza pulita», assieme a 14 maschi.
Pari Opportunità, PV&F: «Nascono nuovi ‘campi di rieducazione’ per giornalisti»
provitaefamiglia.it

«Questo tragico 2020 vedrà anche la nascita di nuovi 'campi di rieducazione'. Dopo i bambini, il governo giallorosso vuole indottrinare sempre di più anche i giornalisti. Costo dell'operazione: quasi 78 mila euro. Sono i soldi di noi italiani ed è qualcosa di ignobile e infame in questo gravissimo momento di crisi» ha dichiarato Toni Brandi, presidente di Pro Vita e Famiglia onlus.

«Da quanto è emerso da un articolo su Il Tempo il governo Conte vuole finanziare una serie di corsi di formazione e seminari per insegnare ai cronisti italiani quali parole usare per evitare discriminazioni etnico-razziali e sessuali. Due contratti addirittura già sarebbero stati firmati dal Dipartimento per le Pari opportunità della presidenza del Consiglio e con organizzazioni che si occupano di questi temi. Il solito magna magna, delle solite lobby, in un momento che vede tante piccole e medie imprese chiudere perchè i ristori non bastano a coprire le spese. Ma come si può agire senza coscienza in questo modo e buttare così tanti soldi pubblici?» ha aggiunto Jacopo Coghe, vice presidente della stessa onlus.

«Purtroppo il tema della formazione in mano alle lobby LGBTQIA+ non è affatto una novità. E' da tempo che l'Ordine dei Giornalisti prevede corsi di aggiornamento "allineati" al politicamente corretto e indirizzati ossessivamente a questi temi, corsi a cui si attribuisce anche la qualità di essere deontologici. Ma la manipolazione dei futuri manipolatori mediatici mai come ora deve indignare» ha proseguito Toni Brandi.

«Poi il Dipartimento per le Pari Opportunità ha anche deciso di finanziare due convegni all'interno della decima edizione di «Divergenti Festival Internazionale di Cinema Trans» previsto dal 19 al 28 novembre a Bologna. La spesa è di 9 mila euro in questo caso. Il primo convegno è su «Transessualismo nei processi migratori», il secondo sul tema «Archivi di storia trans». Ma i convegni non sono vietati? Non sono certo due temi importantissimi ed essenziali poi per la nostra società massacrata dal Covid. Siamo di fronte a una casta irresponsabile e scandalosa. I giallorossi si vergognino profondamente» ha concluso Jacopo Coghe, vice presidente di Pro Vita e Famiglia.

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