giustizia politica

Già nel ’78 Miglio predisse la deriva
Gianfranco Miglio (Ansa)
In un convegno l’intellettuale spiegò i motivi che potevano spingere le toghe supreme a una «bonaria fornicazione» con il potere politico. Una tentazione sempre praticata.
I pm sapevano di violare la legge
Cosimo Ferri (Imagoeconomica)
Prima di intercettare Luca Palamara & C. all’hotel Champagne, un magistrato aveva avvisato il procuratore di Perugia di «molteplici contatti» tra un indagato e il parlamentare Cosimo Ferri. Che non poteva essere ascoltato. Ma la captazione andò avanti, e sconvolse il Csm.
  • Il leader del Carroccio promette battaglia legale sulla scelta del duo Speranza-Lamorgese di imbavagliare gli elettori che si recheranno alle urne. Incredibile Lorenzo Pregliasco: «Mettiamola, è assembramento istituzionale»
  • Il direttore Gennaro Sangiuliano ha organizzato in extremis un dibattito sul voto sulla Giustizia con il segretario dei radicali. Viale Mazzini ha fatto finora poco: brevi spazi in orari con scarso pubblico. Continua la campagna di informazione sui social. E Mattarella tace.

Lo speciale contiene due articoli

Il gip smentisce il loggia-gate e pure Davigo
Piercamillo Davigo (Ansa)
Nelle motivazioni dell’archiviazione a carico dell’ex procuratore di Milano c’è la ricostruzione della faida tra toghe. Nessuna «inerzia investigativa», anzi: è stato Francesco Greco a voler indagare su Piero Amara. Ma resta il mistero degli sms di Giovanni Salvi.
Il metodo Mattarella getta i pm di Roma e Milano nel caos
Sergio Mattarella (Ansa)

L'ufficio giudiziario di Milano è ostaggio della guerra sulla presunta loggia. Quello di Roma rischia di restare senza capo. Tutto perché il presidente non ha avuto il coraggio di sciogliere e rifondare il Csm, minato dallo scandalo Palamara.

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