Ecco il pilota automatico del Pnrr: le nuove strutture hanno pieni poteri fino al 2026. Gli uomini al loro interno, scelti tra Ragioneria dello Stato e Mef, avranno l'intero controllo su 120 miliardi di spesa nei prossimi tre anni.
Con modi sornioni, nel Sostegni bis Mario Draghi ha arginato i diktat della Confederazione, egemone nel dicastero del Lavoro. Sfida analoga a quella su nomine e riforme del Pnrr.
Il premier parla di «madre di tutte le riforme»: peccato che il testo sia stato approvato «salvo intese» e manchino provvedimenti attuativi e lista delle 130 opere da sbloccare.