2023-05-08
«Se aiuti i lavoratori la sinistra ci vede un’invasione di campo»
Alberto Gusmeroli (Imagoeconomica)
Alberto Gusmeroli, esperto di tasse della Lega: «Avviata la semplificazione, ora il Fisco diventerà, se non “amico”, almeno meno nemico».Il governo di Giorgia Meloni taglia il cuneo fiscale di 7 punti, ma al Pd, alla Cgil, il maggior sindacato di pensionati, non basta. L’accusa iniziale era che il centrodestra si fosse concentrato ad alleggerire il fisco solo al suo presunto elettorato: partite Iva e imprenditori. Invece ecco una norma salva-salari. Tutti pronti però a dire che è poco e che l’economia non gira, Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, ha dalla sua un Pil che cresce più di tutti in Europa e un’occupazione mai cosi alta. Si appresta a discutere il rinnovato patto di Stabilità con pacata fermezza. Dove sta la verità? Il fisco amico solo di qualcuno? L’economia a pezzi? O la riforma fiscale pone le premesse per una ripresa e un cambiamento dell’Italia? Alberto Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera, l’uomo delle tasse della Lega, co-relatore della delega fiscale, fa il punto. Non solo come parlamentare, ma anche come commercialista e vicesindaco di un borgo incantevole, ma con tutte le difficoltà dei paesi: Arona sul Lago Maggiore. Onorevole Gusmeroli, col collega Fabrizio Sala di Forza Italia è relatore della delega fiscale. Perché sarebbe una svolta così significativa? «Perché per la prima volta da cinquant’anni questo Paese imbocca finalmente la via della semplificazione del sistema fiscale, nell’ottica di un rinnovato e soprattutto riequilibrato rapporto fra cittadino e Fisco, con l’obiettivo di ridurre la tassazione. L’Italia è uno dei Paesi più complicati al mondo, la complicazione è una tassa che pagano le imprese, i cittadini che frena la crescita. La svolta è anche sulla lotta al sommerso; per cinque decenni ci hanno detto che l’aumento della complicazione avrebbe contrastato l’evasione: invece sono le evidenze a smentire questo fatto. Per arginare l’evasione serve, unitamente ai controlli, un sistema semplice e a bassa tassazione. Pensiamo per esempio all’efficacia della cedolare secca sugli affitti abitativi, o la miniflat tax al 15% per gli autonomi. Non voglio dire con questo che il Fisco sarà «amico»: senz’altro, però, meno nemico! Le nostre imprese, devono poter liberare risorse e tempo per sviluppare la propria attività, a vantaggio della crescita del Paese e dell’incremento dell’occupazione, peraltro fortemente incentivata nella delega». Come si fa a riequilibrare il rapporto Fisco-cittadini dopo anni di «guerra» peraltro ai soliti noti?«Nella delega fiscale c’è una chiara e netta impronta politica, frutto del mandato che il centrodestra ha avuto dagli elettori. Numerose proposte di legge della Lega sono state recepite nel testo. Viene rivalutato lo Statuto del contribuente, una tra le leggi più calpestate. Viene introdotto il graduale perseguimento dell’equità orizzontale, con no-tax area uguale per dipendenti e pensionati e riduzione delle aliquote Irpef, la flat tax sugli incrementi di reddito estesa ai dipendenti, l’abolizione dell’Irap e delle microtasse che costano allo Stato più di quanto incassa, ma anche la semplificazione delle scadenze e degli adempimenti che evitano il caos e l’angoscia di agosto e dicembre, nonché l’abolizione degli studi di settore. La differenziazione delle sanzioni sulla base della pericolosità fiscale è una questione di giustizia e di equità. Un conto è essere un evasore, altra cosa e ben diversa è l’aver dichiarato correttamente le imposte, ma non riuscire a pagarle, oppure aver commesso errori che non comportano un minor gettito. Serve una modulazione delle sanzioni a seconda della condotta del contribuente.» Siete agli antipodi delle opposizioni col Pd che vi accusa di favorire i ricchi e chiede più tasse su rendite e patrimoni, fra cui la casa, magari riformando il Catasto… «Crediamo che il sommerso si riduca, oltre che con i controlli, con la semplificazione e l’ abbassamento progressivo della tassazione. Complicazione ed elevata tassazione inibiscono la crescita e gli investimenti stranieri. Da sempre noi della Lega siamo convinti che le patrimoniali siano negative; solo parlarne rischia di ridurre consumi e investimenti. È la crescita economica che sostiene il debito pubblico, non l’aumento della tassazione. Quanto alla casa c’è già un’enorme patrimoniale da oltre 20 miliardi di euro l’anno, che è l’Imu. La Lega è da sempre contro la riforma del Catasto: ai tempi del governo Draghi l’abbiamo avversata perché si parlava del riferimento al prezzo di mercato degli immobili che avrebbe avuto due conseguenze nefaste: ingessare le compravendite e aumentare su tutti il carico fiscale, in centro come in periferia. Le case abusive e le case sotto-accatastate nei centri storici sono temi già ora affrontabili e risolvibili con le attuali leggi». Dl Lavoro,l perché tante polemiche? Il taglio del cuneo fiscale sarà confermato nel 2024? «Faccio fatica a capire la polemica sul lasciare più soldi in busta paga ai redditi medio-bassi. È stato invece un bel modo di festeggiare il giorno dei lavoratori. Forse un governo di centrodestra che fa questo il 1° maggio, con un’attenzione particolare per le categorie meno agiate, è stato visto come un “invasore di campo”. Se l’avesse fatto la sinistra, forse chi critica avrebbe applaudito. Il provvedimento per ora è temporaneo, ma se dovesse concretizzarsi una crescita economica superiore, come sembra, allo 0,9% del Def, avremmo maggiori entrate fiscali. Inoltre l’inflazione è assolutamente negativa per le famiglie perché erode il potere d’acquisto ma determina un maggior introito erariale dovuto all’Iva utilizzabile a favore dei cittadini. Considerato ancora il calo del prezzo dell’energia, con la necessità di reperire meno risorse rispetto alla manovra di bilancio, si potrebbero aprire spazi per prorogare al 2024 il taglio del cuneo previdenziale di sette e sei punti per i redditi sino a 35.000 euro». Il made in Italy è forse la risorsa per eccellenza, la commissione della Camera che lei ha appena svolto un’indagine conoscitiva: quali sono le vostre conclusioni? «È stato uno straordinario percorso di ascolto delle eccellenze che, ogni giorno, lavorando sui territori rendono grande il made in Italy nel mondo. Abbiamo ascoltato testimonianze da tantissimi settori, che sono l’orgoglio della nostra Italia. La commissione che ho l’onore di presiedere ha lavorato assiduamente, e ne è emerso un quadro prezioso che è nella fase finale. C’è stata molta attenzione da parte del governo e del ministro Urso per la nostra indagine conoscitiva e il progetto di legge sul made in Italy del governo ne terrà conto. Un progetto che sarà frutto del lavoro sinergico governo e Parlamento. Sono già emerse molte necessità e proposte per la promozione delle nostre eccellenze; la partecipazione a eventi e fiere all’estero, ma anche incentivi per gli eventi sul territorio vocati alla tradizione. Incentivi e sgravi per chi promuove attività legate agli antichi mestieri, miglioramento dell’offerta formativa attraverso un ulteriore potenziamento dell’Its Academy esteso al made in Italy, oltre a un’attenta ricognizione dei trattati e degli accordi con gli altri Paesi: la tutela dell’interesse nazionale e la verifica della reciprocità sono i primi obbiettivi. Fondamentale è la formazione: voglio sottolineare la trasversale richiesta di maggior allineamento fra scuola e attività produttive, calate in una realtà sempre più sfidante e competitiva, dove serve stare al passo con i tempi. Un’attenzione particolare va rivolta alle discipline scientifiche e tecnologiche, di cui l’Italia è purtroppo strutturalmente carente, ma che sono indispensabili per i settori a più alta intensità tecnologica. Secondo gli ultimi dati del World Economic Forum, l’utilizzo accresciuto dell’Intelligenza artificiale metterà a rischio nel mondo ben 83 milioni di posti di lavoro: dobbiamo governare questi fenomeni, attuando una transizione temporalmente sensata che tuteli l’esistente.» Parlando di Lega al governo come sono i rapporti all’interno del centrodestra? E quali le prossime sfide? «I ministri della Lega stanno operando molto bene. Penso al grande lavoro sulle infrastrutture di Matteo Salvini e al nuovo codice degli appalti che potrà ridare vigore alle opere pubbliche, ma anche al lavoro prudente del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che sta affrontando ogni giorno temi difficili con grande perizia. E così tutti i membri del governo di tutti i partiti di centrodestra. C’è davvero massima coesione e unità d’intenti, anche con le commissioni parlamentari. Questa è l’occasione per l’Italia di scrollarsi di dosso criticità pluridecennali e di crescere più della media europea: quando un Paese cresce, a beneficiarne sono soprattutto le fasce più deboli della popolazione. L’Italia deve diventare un Paese meno complicato e burocratico: abbiamo un governo che se lavora bene ha un arco temporale di due legislature quindi si può pianificare a medio-lungo termine, su tanti temi fondamentali e non guardando solo alla contingenza. Per esempio la transizione ecologica: la vogliamo tutti, ma deve però essere compatibile con le nostre attività economiche e specificità. Ora però una domanda vorrei farla io: se l’Italia è oggi, pur con questo grado di complicazione e di burocrazia, un Paese di eccellenze in tutti i campi grazie alla grandezza e all’ingegno degli Italiani, cosa potrà essere una volta liberata da pesi e catene della burocrazia e del Fisco?».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.