Diciotto novembre. Data storica. Un anno dopo l’intervento della Corte costituzionale che ha fermato, di fatto, l’entrata in vigore della legge Calderoli sull’Autonomia differenziata, sono arrivate le prime storiche pre-intese tra i governatori di Veneto e Lombardia con il ministro degli Affari regionali su quattro materie: Protezione civile, professioni, previdenza complementare e gestione finanziaria della sanità. Nella Costituzione c’è scritto che sono 23 le materie che possono essere affidate in gestione alle Regioni, ma 15 sono «protette» dai Lep, ovvero bisogna fissare i Livelli essenziali di prestazione prima di procedere alla devoluzione. «Entro la legislatura», saranno fissati i criteri per i Lep ha annunciato Roberto Calderoli ieri mattina a Palazzo Balbi, la sede della Regione Veneto, durante la firma dell’accordo con Luca Zaia.
Massimiliano Fedriga (Imagoeconomica)
Massimiliano Fedriga: «Il Friuli-Venezia Giulia chiederà competenze. Terzo mandato? Discutiamone. La Lega ha vissuto anni peggiori».
La Corte accoglie solo in parte i ricorsi delle Regioni di sinistra: chiede che la devoluzione serva a migliorare l’efficienza anziché a spartire il potere e difende le prerogative del Parlamento, chiamato a correggere la riforma. Dubbio il destino dei referendum.
Roberto Calderoli (Imagoeconomica)
Dopo il ricorso delle Regioni rosse: allarme sberla. Timori pure sul premierato
Uno studio svela le differenze tra Regioni. I costi amministrativi in Campania sono il doppio della media e in Molise 4 volte tanto.





