Con la scusa della risalita dei contagi, serrata sia a Shenzhen sia a Jilin, dove passano gli oleodotti verso la Russia. Mosca: «Usiamo lo yuan come riserva valutaria».
Per gli «esperti», i casi salgono a causa degli ultimi alleggerimenti. Che tuttavia sono stati minimi, mentre l’impalcatura dei diktat più duri è rimasta intatta. Eppure, di fronte all’inutilità dei divieti, si invocano ancora limitazioni e vaccinazione di massa per i bimbi.
Richiesta illegittima del green pass: lavoratrice sospesa sarà risarcita. La sentenza a Firenze: l’azienda impose di esibire la card quando non era obbligatoria.
La lieve salita dei contagi dimostra l’inutilità dei diktat. Però i rigoristi invocano prudenza e il mantenimento dei divieti. Allentamenti incerti: card abolita all’aperto da aprile, obbligo vaccinale per over 50 fino a giugno.
Massimo Ciccozzi: «Probabile nuovo richiamo a ottobre per tutti». Guido Rasi: «Valuteremo a seconda dei positivi». Frenano Filippo Anelli e Matteo Bassetti: «Prematuro». Intanto, calano morti e ricoveri.
In Gran Bretagna, Boris Johnson invita alla calma sulla variante Omicron e non parla di lockdown. In Francia si fermano solo le discoteche. E anche in Spagna non c’è panico. Da noi, invece, si pensa ancora di chiudere.
In discussione la soglia per la nuova serrata: a 30.000 positivi al giorno (ieri erano 16.000) o a 2.300 ricoverati in terapia intensiva (ieri erano 992). Controproposta di Luca Zaia: «Spostamenti permessi e neolaureati in corsia».