2024-09-18
«In Europa un successo su tutta la linea. La sinistra sia costruttiva»
Tommaso Foti (Imagoeconomica)
Il capogruppo Fdi alla Camera Tommaso Foti: «È un fatto che abbiamo acquisito centralità All’estero ci apprezza pure chi ha idee opposte. Matteo Salvini? Pm incomprensibile».Tommaso Foti, presidente del gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati: dopo mille elucubrazioni su Giorgia Meloni isolata in Europa, Italia ai margini, ecco la nomina di Raffele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione europea con deleghe importanti. Un suo commento? «Una vicepresidenza esecutiva e due deleghe, coesione e riforme, delle quali la prima con un maxiportafoglio. Direi che siamo di fronte a un successo su tutta la linea. È chiaro che guidare il maxiportafoglio dei fondi di coesione è un grande risultato. Ci saranno i cosiddetti esami per ogni singolo commissario e poi il Parlamento europeo si dovrà esprimere sulla Commissione. In questo caso, al di là delle differenze politiche, mi auguro che su Fitto anche da parte delle opposizioni italiane ci sia un atteggiamento costruttivo».Sarebbe anche strano il contrario, considerato che la scelta l’ha fatta Ursula von der Leyen che gode della fiducia delle sinistre italiane, o quantomeno del Pd…«Io penso che ci siano tutte le condizioni per non avere un atteggiamento pregiudiziale nei confronti di Fitto, tenendo anche presente che è sempre stato una persona estremamente incline al dialogo. Ha una vasta esperienza nell’ambito europeo. L’indicazione del governo italiano, visto il riconoscimento che ha avuto, è stata certamente la più opportuna».Quando è stato il momento di votare sulla von der Leyen, Fratelli d’Italia si è espressa contro, in coerenza con quanto affermato da Giorgia Meloni in parlamento. Da sinistra erano arrivate previsioni funeste sulle conseguenze di quel voto. Invece, al momento delle scelte, l’Italia che è una grande nazione ha ottenuto il ruolo che merita…«L’Italia è una delle nazioni fondatrici dell’Europa e ha avuto sempre un ruolo di primo piano. Penso di poter dire che oggi, con questa nomina, l’Italia acquista una centralità nella politica europea. È un dato di fatto».Due giorni fa anche il nuovo premier britannico, Keir Starmer, un laburista, ha avuto modo di esprimere parole di apprezzamento sulla politica italiana sull’immigrazione. È rimasto sorpreso?«No. Diciamola così: ci sono degli osservatori e dei politici esterni che pur non avendo niente in comune con la tradizione politica del presidente Meloni sanno distinguere la politica dall’azione di governo, e apprezzano il modo in cui ci muoviamo. Purtroppo in Italia la sinistra deve essere stata fatta frettolosamente, e quindi i gattini sono rimasti ciechi».Poverini. Parlando di immigrazione, cosa pensa del processo a Matteo Salvini e della richiesta dei pm di sei anni di galera?«Questo è un processo che nasce ahimè in sede politica, poiché se non fosse stata concessa l’autorizzazione a procedere dal Senato il processo stesso non si sarebbe celebrato. Dopodiché io penso che il pubblico ministero abbia fatto una richiesta che personalmente, senza voler ovviamente entrare a gamba tesa, non abbia alcuna possibilità di essere compresa. Mi auguro che i giudici sappiano valutare esattamente i fatti per come sono stati. Non è reato rispettare una legge anche se sgradita. Questa equazione non va fatta, si va oltre il giudizio che andrebbe dato nel merito delle vicende».Tra l’altro possiamo dire che abbiamo abbastanza esperienza per prevedere che questa iniziativa finirà per rafforzare la popolarità di Salvini?«Con molta serenità, non penso che i processi, comunque vadano, debbano servire per aumentare o diminuire la popolarità. Io continuo a ritenere che bisogna chiedersi: effettivamente si pensa che per una persona che ha ricoperto un incarico di governo, e che ha svolto la sua funzione secondo la legislazione che glielo consentiva, si può richiedere una condanna a sei anni?».Veniamo a temi più strettamente politici. Si vota per le regionali in Emilia-Romagna, Liguria e Umbria. Il centrodestra è compatto ovunque. Nella sua Emilia-Romagna, in particolare, pensa sia possibile interrompere il governo delle sinistre che dura da decenni?«Penso di sì. In Emilia-Romagna la sinistra governa dal 1970, credo sia arrivato il momento di una alternanza. Le tre regioni al voto hanno situazioni diverse, vedremo cosa accadrà».Lei conosce anche Elena Ugolini, candidata del centrodestra in Emilia-Romagna. Che valutazione fa?«È una persona di grande valore, che non viene da una esperienza partitica, quindi credo che abbia la capacità di intercettare tanti consensi. Elena Ugolini viene dal mondo della scuola, sta facendo una campagna elettorale basata sull’ascolto, ha competenza e spessore. Può riuscire nell’impresa».Abbiamo visto i protagonisti delle opposizioni bere una bella birra tutti insieme. Che ha pensato?«È il campo del bere moderatamente alcolico».