2021-04-04
Stop ad Astrazeneca in Olanda, ma in Uk i decessi son crollati
Amsterdam sospende le punture per tutte le fasce d'età. Intanto Londra registra solo dieci morti e vaccina il 47% dei cittadini.Colpita con una molotov la mensa dei sanitari dell'hub di Brescia. Mariastella Gelmini: «Il centro sarà presidiato dall'esercito».Lo speciale contiene due articoli. Non si ferma l'offensiva contro Astrazeneca: ieri l'Olanda ha infatti decretato lo stop alle inoculazioni del vaccino Vaxzevria per tutti, fino al 7 aprile. La decisione è arrivata all'indomani della sospensione delle somministrazioni al di sotto dei 60 anni, dopo cinque casi di trombosi, di cui uno fatale, in donne tra i 25 e i 65 anni, a fronte di circa 400.000 punture. Per giustificare l'alt generale di ieri, Amsterdam ha tirato in ballo la necessità di non sprecare il siero: circa 700 over 60 dovevano ricevere in questi giorni il vaccino anglo svedese, ma i loro appuntamenti sono stati cancellati dato che non ci sarebbe stata la garanzia di riuscire ad usare tutte le dosi nelle provette. Difficile tuttavia non leggere l'accaduto come una presa di posizione in scia all'ennesimo schiaffo dato ad Astrazeneca dalla Germania. Dopo aver sospeso, giovedì scorso, l'uso di Vaxzevria per gli under 60, venerdì la Commissione tedesca per il vaccino (Stiko) ha raccomandato, a chi avesse già ricevuto la prima dose del composto Astrazeneca, di scegliere il siero di Pfizer o Moderna per il richiamo. La decisione finale spetterà poi a Jens Spahn, il ministro alla Sanità tedesco, che dopo Pasqua si confronterà a riguardo con i Laender. Lo stop alle vaccinazioni per gli under 60 imposto in Germania è stato deciso nonostante le rassicurazioni dell'Ema, la cui revisione «non ha identificato alcun fattore di rischio specifico, come l'età, il sesso o una precedente storia medica di disturbi della coagulazione», per gli «eventi molto rari» di trombosi anomale segnalate dopo la somministrazione del prodotto. Il Paese può d'altronde contare sulla scorta di Pfizer- Biontech (tedesca) di cui ha 30 milioni in più degli altri Stati membri. E infatti era stata proprio la Germania a innescare l'offensiva contro Astrazeneca, nel mirino di Bruxelles da mesi, lo scorso 15 marzo, con l'alt al siero che produsse un effetto domino in tutta Europa, con la maldestra imitazione anche da parte dell'Aifa. Stop comunque rimosso dall'Ema il 18 marzo, ma con esiti nefasti sull'opinione pubblica e il panico per i possibili effetti avversi della siero, che rimane, è bene ricordarlo, l'architrave della campagna di umminizzazione nel vecchio continente. Il via libera non era stato comunque accolto dai Paesi scandinavi (Danimarca, Norvegia, Finlandia e Svezia) che avevano mantenuto il blocco al farmaco anglo svedese. Il primo Paese a fissare paletti in base all'età è stata però la Francia, quando il 19 marzo ha raccomandato l'uso di Astrazeneca solo per chi ha più di 55 anni.Ieri, intanto, l'autorità di controllo dei medicinali del Regno Unito (Mhra) ha comunicato in un nuovo report i dati aggiornati sulle casistiche di trombosi che potrebbero essere legate al vaccino Vaxzevria: 30 i casi di eventi avversi riguardanti la coagulazione del sangue su oltre 18 milioni di somministrazioni del farmaco. Ovvero, uno su 600.000, circa lo 0.00016%. Numeri infinitesimali che rendono l'idea di quanto l'accanimento di Bruxelles, Germania e satelliti europei contro l'azienda anglo svedese siano innegabilmente di natura politica e indirizzati ai danni del premier inglese Boris Johnson. Che dal canto suo può vantare una campagna di immunizzazione invidiabile. Mentre la Commissione era impegnata a minacciare fantomatici blocchi all'export dei vaccini, che avrebbero danneggiato l'intera filiera europea, la Gran Bretagna vaccinava: stando ai dati di venerdì, oltre il 46% della popolazione britannica ha ricevuto il vaccino. L'ultimo traguardo è stato annunciato ieri proprio da Johnson: oltre 5 milioni di persone hanno già ricevuto la seconda dose. E a parlare chiaro a favore della strategia di Londra, ci sono anche i numeri dei bollettini: l'ultimo riferiva dieci decessi in 24 ore per Covid in tutto il Paese, il dato più basso da sette mesi, mentre è stato dell'80% il calo dei ricoveri fra le persone a cui è stata somministrata una sola dose di vaccino. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/stop-astrazeneca-olanda-decessi-crollati-2651354658.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="molotov-contro-lhub-di-brescia-lantiterrorismo-apre-uninchiesta" data-post-id="2651354658" data-published-at="1617490456" data-use-pagination="False"> Molotov contro l’hub di Brescia. L’antiterrorismo apre un’inchiesta Indaga l'antiterrorismo sulle due bottiglie incendiarie lanciate ieri nelle prime ore del mattino contro il centro vaccinale di via Morelli a Brescia. Per gli inquirenti il gesto ha una finalità eversiva. Nelle immagini acquisite dalla Procura, che ha affidato il caso al magistrato Carlo Milanesi, si vede un uomo che scappa a piedi all'alba, pochi minuti prima delle sei. Sono due le bottiglie molotov scaraventate contro la struttura che ospita l'hub vaccinale anti Covid e il centro tamponi della città lombarda. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, a cui sono affidate le indagini, una sola bottiglia avrebbe colpito una struttura del centro, l'altra sarebbe invece finita a terra senza provocare conseguenze. La tenda che è stata danneggiata risulta parzialmente distrutta dalle fiamme: la molotov ha raggiunto un solo lato della struttura che ospita una sala mensa per gli operatori, non è usata per conservare i vaccini, ma altri materiali che non sono comunque stati danneggiati. «Attacco ignobile. Fortunatamente non si registrano feriti e, non trovando nulla di infiammabile, l'incendio non si è propagato», ha scritto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, su Facebook. Ha definito il gesto «sconcertante, incomprensibile e inaccettabile», il sindaco di Brescia Emilio Del Bono, aggiungendo che «per ora non ci sono rivendicazioni e pare si sia trattato dell'azione di un singolo, resta però la gravità di un atto riprovevole, che ha colpito una struttura che si occupa di vaccini e tamponi, gestita dalla Protezione civile e dagli alpini, su suolo comunale». I danni complessivi arrecati dall'esplosione non sono ancora stati quantificati ma, nonostante l'attentato, il centro di via Morelli ha continuato a funzionare regolarmente, senza rallentare la campagna vaccinale bresciana. L'Asst Ospedali Civili ha confermato nella giornata di ieri l'immunizzazione di mille anziani over 80, come da programma. L'atto intimidatorio «è una spia pericolosa che non va sottovalutata», ha scritto in una nota Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie. «Il centro vaccinale di via Morelli sarà - anche grazie all'operazione “strade sicure" - sorvegliato 24 ore su 24 da militari dell'esercito. Una importante iniziativa, che l'esecutivo condivide e che sarà certamente apprezzata dai bresciani», continua la nota. «I nostri sanitari e coloro che somministrano le dosi devono sentire lo Stato dalla loro parte». Come riporta il Corriere della Sera, l'hub è stato realizzato con i fondi raccolti dall'associazione Aiutiamo Brescia, durante la prima ondata della pandemia. L'iniziativa di solidarietà ha raccolto quasi 19 milioni di euro per sostenere progetti utili alla lotta al Covid. Il gesto sconsiderato di ieri mattina è in totale contrasto con questo spirito di solidarietà e di cooperazione. Dalle immagini delle telecamere di sicurezza installate lungo la strada dove si trova il centro dove viene inoculato il vaccino, gli inquirenti sperano di identificare i responsabili del vile atto, ma nessuno al momento ha rivendicato il gesto minatorio. Un episodio simile si è verificato tre settimane fa a Roma. Ignoti, verso le otto di sera, hanno cosparso di liquido infiammabile il portone d'ingresso dell'Istituto superiore di sanità (Iss), in viale Regina Elena e, dopo avergli hanno dato fuoco, si sono dati alla fuga. L'immediato intervento di una pattuglia dei carabinieri, che con l'estintore in dotazione all'auto di servizio ha spento le fiamme, ha fatto sì che i danni fossero limitati. Una nota di natura anarchica è al vaglio degli investigatori che stanno indagando sull'atto intimidatorio ai danni dell'Istituto. La comunicazione è stata pubblicata su un sito riconducibile al movimento anarchico.